La situazione divenne intollerabile, i bombardamenti imperversavano anche di giorno: ricordo una volta, a via Toledo, la folla in fuga, che mi schiacciava contro il muro, dove rimasi, bloccata dal panico, finché una donna mi trascinò via con sé, in un rifugio poco lontano…
Un’altra volta dovemmo scendere dal treno, fra la stazione del Corso Vittorio Emanuele e Montesanto, perché era mancata la corrente. Camminavo incespicando in un tunnel al buio, chi poteva si accendeva una torcia col giornale, un ragazzo che aveva solo un accendino mi chiese della carta e io sacrificai una parte del libro delle Fiabe di Andersen che avevo con me…
Quanto mi piacevano le canzoni del tempo di guerra! Ancora adesso, restano dolci nella memoria con i loro motivi, perché comunque legate alla fanciullezza:
La Sagra di Giarabub: Colonnello non voglio pane
dammi il piombo per il moschetto
……………………………………
Colonnello non voglio l’acqua
dammi il fuoco vendicatore…..
ma la preferita era: Soldatini di ferro, tanto più che me la cantava mio cugino Fernando, con il quale avevo un feeling infantile:
Dice il bimbo : Papà, per favor
sai tu dirmi se in petto hanno un cuor?
Sorridendo il papà dice: No
I soldati che vedi oggidì
Sono tutti di ferro così.
Una finestra sul Mondo
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Astronomia - Un'immagine al giorno
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.
lunedì 5 novembre 2007
DIARIO DI GUERRA 6 puntata
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1 commento:
Quante volte questi canti li ho cantati in aula quando facevo le elementari
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