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Il gadget che stava qui è sospeso per 24/48/60 ore.
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.


domenica 29 novembre 2009

LE ROI.........OTTOBRE 1973 terzo punto



Lei rispose : " anche domani pomeriggio, se credi e la sera potremmo mangiare una pizza insieme", mi affrettai a dirle che sarei passato a prenderla alle ore 15. Rimisi in moto e mi avviai verso casa pensando ( mi è bastato poco per conquistarla)! Subito dopo mi venne in mente di fare i conti con la mia tasca, sul come avrei potuto restutirle i soldi della benzina e come avrei fatto il giorno dopo a portarla in una discoteca e poi pagarmi la pizza, però visto che era fine mese non mi restava che chiedere un prestito. Tutto ad un tratto l'immagine di Laura, una ragazza che avevo conosciuto a Cattolica con cui ero fidanzato e che abitava ad Arezzo, mi balenò per la mente, ma solo per un attimo, perchè capii che stava per nascere una storia diversa da tutte le altre. La mattina dopo mi affrettai a telefonarle per la conferma (sperando che non fosse solo un sogno), lei mi rispose dolcemente che non vedeva l'ora di vedermi o forse lo pensai io?:-) Nel pomeriggio ci avviammo in una discoteca molto intima, senza confusione, con la musica a basso volume, allora presi io l'iniziativa e le chiesi di ballare, lei con un sorriso si alzò dal tavolo e con la mano mi accompagnò verso la pista, suonavano un pezzo molto romantico, mentre ballavamo appoggiai la mia guancia sulla sua e il mio abbraccio diventò più stretto, fino a quando non la guardai negli occhi e la baciai appassionatamente.
Uscimmo e ci avviammo alla pizzeria Marechiaro, con grande appetito ordinammo due pizze alla napoletana e due birre, lei mi raccontò un pò di sè, dicendomi che era una donna libera, al contrario io non me la sentii di parlarle della mia storia con Laura , cominciai a sorseggiare la birra raccontandole un pò delle mie notti alla Fiat come operaio e di un mio compagno di lavoro allora prossimo alla pensione. La pizza l'avevamo trovata ottima e la birra ci aveva messo un pò di allegria , stavo pensando se fosse il caso di chiederle di prolungare la serata...

mercoledì 25 novembre 2009

QUETATI, QUETATI, TURBATO SPIRITO!

Ancora gridi quelle tue domande
attraverso la terra, ancora
quel tuo grido che slabbra i fiori
e le piante rinsecca d'inquietezza:
ancora non t'arrendi nè pace
puoi trovare dai patetici
orpelli che il lutto provinciale inventa
a sua discolpa.

Gridi alle notti mute alle albe
inutili, al sole che corrompe:
solo il vento, modulando a lungo
l'urlo finchè s'impiglia nella nebbia
fa singulti duri contro gli alberi,
solo il vento t'è amico e ti fa eco...

lunedì 23 novembre 2009

LE ROI.........OTTOBRE 1973, secondo punto

Mentre l'accompagnavo mi sentivo un pò intimidito perchè era la prima volta che uscivo con una ragazza più grande di me di 2 anni, inoltre quello era un periodo in cui trionfava la minigonna e lei era all'ultima moda:-) Cominciò a raccontarmi un pò della sua vita, del fatto che fino a pochi mesi prima era con il fratello che era ritornato a Napoli, non si era mai adattato al clima di Torino,nè si era integrato..Lei, invece si sentiva a proprio agio, conosceva tantissime persone e lavorava in una falegnameria dove si costruivano stand per mostre e fiere, era in un certo modo la segretaria di produzione..Si sentiva molto appagata da quel lavoro che le permetteva di girare l'Italia in lungo e in largo. Mentre ingranavo le marce le sfioravo le ginocchia, non era una serata molto calda, ma mi slacciai la cravatta..Avevo tentato di raccontarle un pò di me, però non riuscivo mai a trovare le parole giuste, (il punto), fin quando non arrivammo sotto casa sua, lei mi spiegò che aveva preso in affitto una cameretta nella villetta dell'amica del cuore L. e si sentiva a casa sua, infatti si curava anche dei cani e del giardino. Ad un tratto lei mi salutò appoggiando le sue labbra sulle mie e mentre usciva dall'auto io balbettando le chiesi quando avrei potuto restituirle il prestito per la benzina...

venerdì 20 novembre 2009

LE ROI.........OTTOBRE 1973 primo punto

Nel 1973 facevo il turno di notte alla Fiat per poter guadagnare qualche lira in più da spendere a modo mio; infatti mi ero appena comprato (con lo sconto dipendenti) una 128 bianca luccicante. Un sabato sera al ritorno dal casinò di Saint Vincent (Aosta), avevo perso quasi tutto il mio "capitale", mi era rimasto qualche spicciolo per andare a bere un whisky al dancing "le roi" a Torino, per concludere alla grande la serata...Mi avviai verso il "bancone" per chiedere da bere, ad un tratto mi sentii chiamare ad alta voce da un amico,mi stupì il fatto che lui mi avesse chiamato in modo rumoroso, perchè allora questo era un locale alla moda dove si esibivano i grandi della musica leggera. Feci finta di non sentire, ma lui mi si accostò per dirmi che era insieme a due bellissime ragazze, ad un tavolo prenotato e mi invitò a raggiungerle,per presentarmi la sua ragazza. A dire il vero per me era una serata no, però vista l'insistenza del mio amico mi avviai con lui al tavolo dove conobbi la sua fiamma L. e l'amica del cuore. Mi ricordo che c'era un momento di tregua, poi la musica ricominciò con gli ultimi balli, infatti il locale stava per chiudere, loro andarono a ballare e l'altra ragazza rimase con me, fu molto gentile, mi offrì la sua consumazione e mi chiese di andare in pista. Accettai e mentre ballavamo "il ballo della mattonella" mi chiese quanti anni avessi, le risposi 22, mi guardò con un sorriso e mi disse:- sei proprio un ragazzino".-
Qualche minuto dopo chiuse la discoteca, salutai tutti e me ne stavo tornando a casa, ma ad un tratto risentii la voce del mio amico che urlava il mio nome. Ancora lui, che mi chiedeva di riportare a casa l'amica della sua ragazza, perchè loro volevano stare da soli. Accettai a malincuore, anche perchè abitavano fuori Torino ed io fui costretto a chiederle un prestito per la benzina. Lei non battè ciglio, per dare la possibilità di un pò di privacy a quei due......Noi ci avviammo....
Alla prossima:-)

sabato 14 novembre 2009

QUANDO SON NATO IO...



Sono nato in un giorno di novembre, una giornata molto piovosa, tutti mi coccolavano dicendomi che ero un bimbo fortunato perchè nato sotto la pioggia, ma era una tempesta!
Quel giorno, in via Garzilli al numero 7 nacqui e pensare che in quello stesso paese è nato anche un grande giornalista, me lo ricordo perchè da grandicello andavo a comprare un panino con la mortadella dal costo di 5 lire, dal padre salumiere, al quale stavo talmente simpatico che me lo faceva con un gran ripieno.:-)
In questa mia esternazione sarò breve e conciso altrimenti avrei bisogno della penna del "Monticiano":-), amico virtuale e simpatico.
In questo paese ho conseguito la licenza elementare ( quante bacchettate sulle mani dal mio maestro, quando mi correggeva i compiti e trovava degli errori) e pensare che la stessa verga gliela regalava un mio compagno di scuola che viveva in campagna.
Arrivai in prima media ed alla fine dell'anno fui bocciato con dei pessimi voti, lì finì la mia carriera "accademica" e mi dedicai ai primi lavori manuali, andavo a raccogliere nei valloni i ritagli di pellami che venivano scaricati dai "bottai" delle concerie di pelli. Subito dopo mi trasferirono a Torino per problemi di sopravvivenza, andando velocemente nel 1973 in quella magica notte del 27 ottobre incontrai Rirì in una sala da ballo...Mi fermo qui....perchè mi sento osservato:-)
Spero di avere la forza di ricominciare il racconto da quando sono nato ad oggi e colgo l'occasione per mandare tanti cari saluti a tutti voi. :-))

giovedì 12 novembre 2009

NAPOLI....ODIO - AMORE E NOSTALGIA.....

Oggi alcune mie amiche si incontrano a Napoli e mi hanno fatto partecipe della loro gioia. Mi sono rivista in quei luoghi citati da G., piazza del Plebiscito, un posto dove ho lavorato per un paio di anni, mi sono rivista mentre scanzonatamente camminavo per via Roma, che ora ha cambiato nome, mi sono fermata a piazza Dante (forse si chiama ancora così), dove su una panchina sotto la statua del Sommo, quando non c'era il mercato, mi sedevo a mangiare un panino nell'intervallo insieme ai miei amici e... risate, canzoni, voglia di vivere e di crescere. In quei momenti non pensavo che un giorno me ne sarei andata via (il bagaglio troppo pesante), pensavo qui sono nata e qui ho le mie radici, ma sbagliavo. Non apparteniamo alla terra dove siamo nati, non ne siamo padroni, siamo un passaggio e di passaggio. Una città vicina o lontano è di tutti e questo l'ho capito bene quando me ne giravo per il porto a curiosare sulle navi...Il porto: un via vai di gente di tutto il mondo, un intreccio, quasi una fratellanza, chi approdava a Napoli da terre lontane si sentiva a casa sua ed era bello, conoscevo e parlavo con tutti, anche a gesti, era impossibile conoscere altre lingue, però si comunicava, con un panino, una bibita, un dono, il dono di un sorriso..Ed i marinai..li ho amati per la loro libertà, il loro saper volare di porto in porto, grande fatica, ma amore immenso per il mare..il mio, il loro mare....

lunedì 9 novembre 2009

A DZIRASSA sul cui braccio,prima di morire nella scuola di Beslan,la madre ha scritto con una biro:"Cara Dzira,ti amo"

Ho scelto te tra tanti,piccola
Dzirassa,per questo tuo nome
così affollato di consonanti
così dolcemente slavo.
Ti ho scelta perchè sei stata segnata
dall'orrore e insieme da un'onda
calda d'amore,sollevata dalla morte
fino al tuo piccolo cuore impreparato.
T'ha segnato il rantolo di tuo padre
accorso in affanno a scamparti
a quella implacata strage d'innocenti
e la mano di tua madre,vigile
nella notte straziata
a inventare per te l'ultima difesa
con quel messaggio d'amore,a gettare
un'ancora alla tua infanzia calpestata
come i fiori bianchi che portavi alla festa,
arginare l'infinito sgomento
di chi come te (come noi)ha intravisto
quale ferocia (e follia) si annida
nel cuore segreto dell'uomo,
quali neri frutti danno i semi dell'odio:

potrà il tuo esile braccio segnato dall'amore
indicare un cammino,ritessere la pace...

giovedì 5 novembre 2009

VIAGGIO

Ti piace scrivere e pensare
e abbandonarti ai ricordi
nel cuore caldo di un vagone
semideserto, in un treno in corsa:
fuori è un fluire eracliteo
di case fiumi strade montagne
e questo ti serve a dare
un ritmo ai pensieri un senso
alla riflessione, a spiarti
fin dentro le pieghe più riposte
dell'anima, là dove sguardo
nè estraneo nè amico può penetrare.

Col paesaggio in fuga ti scorre
davanti la vita e senti
che se tutto così è avvenuto, così
hai potuto saputo dovuto essere,
con tutti gli errori goffaggini
sviste crudeltà approssimazioni:
accettare il destino senza residui
come l'avessi scelto tu
farlo proprio,
così ti indica un campanile, dito
puntato verso un cielo più chiaro.

lunedì 2 novembre 2009

AGONIA

Il segreto della luce è nascosto
dietro i monti
rigorose azzurrità:
sfreccia una nottola
la insegue un ricordo
scolastico: Hegel, Minerva,
annega il cielo
nella pace roca dei lilla,
alle spalle il pugnale
di un corpo devastato,
miseria di meccanismi
inceppati
disfatta umanità
beffata dal male degli anni
inesorabilmente scivoli
dalla zattera dei sopravvissuti.