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Il gadget che stava qui è sospeso per 24/48/60 ore.
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.


domenica 16 marzo 2008

COLPO DI FULMINE 9a parte

- Che cos’è il bovindo?- saltò su lei, dimenticandosi del resto, sembrò una scolaretta col professore.
Te lo dico dopo, accidenti mi fai perdere il filo. –
Gli venne da ridere a tutt’e due.
Lei però ridiventò di colpo seria:
- Vattene adesso, sì, colpo di fulmine, ma poi hai detto: non è successo niente.
Ho sofferto troppo, mi vergogno di dirlo, forse nemmeno quando è morto mio padre ho sentito un dolore così forte. Adesso basta, vattene, tanto poi dopo diresti di nuovo: non è successo niente. Vattene. –
Si era girata col viso rivolto alla parete, per non guardarlo.
Lui continuò: -La vita è sempre un rischio, carissima. Il dolore è sempre in agguato, ma noi adesso abbiamo un’occasione unica. Amiamoci –
La voce si era fatta appassionata.
- Sì, è vero, avrei voluto resistere alla passione, ho avuto paura dopo quel bacio, ma poi ho capito che era una vigliaccheria. Ti amerò quanto si può amare. Ti proteggerò sempre, non ti lascerò mai sola. Amiamoci. -
Lei continuò a stare col viso girato.
Lui ebbe un gesto di sconforto, si avviò verso la porta. Per la prima volta camminava con le spalle curve.
Quando stava già per girare la maniglia, sentì il grido di lei: - Ecchì –
Si voltò e vide che lei gli tendeva le braccia.

Fu un anno di autentica felicità.
La mattina dopo quella notte in cui i due giovani avevano scoperto che la passione che li univa era ancora più grande di quanto essi stessi avessero immaginato, Ida si era trasferita presso una famiglia di inglesi, amici di Alberto,che le avevano destinato un monolocale nella loro villa.
La mattina Ida andava a scuola, nel pomeriggio studiava e si occupava della bambina dei padroni di casa, che aveva cinque anni, rivelando una grande finezza psicologica nel comprendere le esigenze dell’età infantile.
La sera, quasi sempre, arrivava Alberto.
La domenica se ne andavano in gita, alla ricerca, nella natura, di cornici di bellezza romantica al loro sentimento.

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