Una finestra sul Mondo

Arte - L'immagine del giorno

Astronomia - Un'immagine al giorno



Il gadget che stava qui è sospeso per 24/48/60 ore.
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.


domenica 1 giugno 2008

IL PRINCIPE COMUNE 7a parte

L’atmosfera si era un po’ riscaldata, dopo il primo bicchiere di champagne, cominciarono tutti a mangiare con gusto. Poker aveva un suo tavolino basso, sul quale era stato appoggiato il piatto e sembrava che gradisse molto il cibo, poi si rivolse a Whilly abbaiando un po’, allora lui prima gli dette un sorso di champagne dal suo bicchiere e poi gli riempì una ciotola d’acqua. Le ragazze guardavano esterrefatte perché in vita loro non avevano mai visto niente di simile, sembrava che vivessero in un sogno, soprattutto Sara era rossa in viso e raggiante. Terminato il loro pasto, sparecchiarono e poi s’inoltrarono all’interno della sala comandi per vedere i motori. Soddisfatte delle meticolose spiegazioni del padrone di casa andarono su in coperta a prendere un po’ di sole. Erano ormai le due del pomeriggio, il sole era una palla infuocata e pensarono bene di spalmarsi un tubetto di crema protettiva sulla pelle, quindi si distesero sui lettini che stavano a prua. Whilly che al sole non riusciva a stare molto, perché gli procurava delle terribili cefalee, si alzò ed andò a prendere delle bibite fresche per tutti, compreso il cagnolino, a cui dette un po’ della sua coca-cola. Era incredibile come quella bestiolina mangiasse e seguisse tutto quello che faceva il padrone. Il tempo passava in fretta e le giovani, che erano di Ventimiglia, dovevano tornare per le cinque al pullman che avrebbe dovuto riportarle a casa. A Whilly venne un’idea geniale, disse a Fulvia che poteva andare ad avvisare l’autista che loro sarebbero rientrate con un altro mezzo e promise loro di accompagnarle con la barca. Le ragazze erano al settimo cielo, Fulvia si allontanò di corsa, mentre Sara rimase attonita a guardare ancora una volta tutto quel lusso che la circondava. Oggetti di alta classe, vasi cinesi, tappeti persiani e quei meravigliosi quadri che sembravano usciti da un museo d’arte. Solo ad un certo punto si rese conto di essere rimasta sola con lui ed allora cominciò a guardarlo in silenzio, si accorse allora che lui non aveva smesso un attimo di fissarla, quasi volesse imprimersela bene nella memoria, si accorse che il suo sguardo seguiva i suoi capelli neri, raccolti in una lunga coda, seguiva le curve del suo seno ancora acerbo, del suo corpo quasi di bambina, seppure molto seducente. Sara si chiese il perché di tanto interesse. Anche i suoi coetanei la guardavano spesso, ma era diverso, spesso facevano dei complimenti pesanti, soprattutto quando metteva dei pantaloncini molto corti e delle magliette che le lasciavano scoperto l’ombelico. Era un suo vezzo quell’ombelico scoperto, vicino al quale si era fatta tatuare una piccola farfalla variopinta. Whilly la guardò ancora una volta, guardò il suo corpo coperto da un minuscolo bikini, quel papillon così grazioso su quel corpo di bimba e gli venne voglia di baciarla tutta, di toccare con le sue labbra quella piccola farfalla, di assaporare la sua bocca, che immaginava al sapore di fragola. Lei capì e rise, rise in modo più composto, forse pudico e gli chiese timidamente- Perché mi guardi in questo modo? Mi metti in imbarazzo.

Nessun commento: