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Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.


mercoledì 5 dicembre 2007

SAN GREGORIO ARMENO (di Nigel Davemport)





Il primo regno cristiano della storia nacque in Armenia (Caucaso Meridionale) nel 301, grazie alla predicazione di Gregorio, poi divenuto santo. Fu lui a diffondere il Vangelo in quella lontana regione e a convertire le popolazioni al Cristianesimo.
Alla sua morte, le spoglie non rimasero definitivamente in Armenia, perché nel 726, un gruppo di monache, per sfuggire agli effetti del decreto emesso dall’imperatore Leone II contro il culto delle immagini, si rifugiò a Napoli, portandosi appresso le reliquie del Santo. Le suore si stabilirono in una strada situata fra il Decumano Maggiore (Via dei Tribunali) e quello Inferiore (Via San Biagio dei Librai).
Naturalmente, nessuna di loro poteva sapere che avrebbe contribuito a dare il nome ad una zona destinata, nel tempo, a divenire famosa in tutto il mondo, per la nascita di una fiorentissima attività artiginale, quella della creazione dei presepi e dei pastori.
Anche se si ha notizia di un rudimentale presepio, allestito già da Francesco D’Assisi, è nel XVIII secolo, durante il regno di Carlo III, che esso si diffonde fra i ceti nobili e popolari, quando cominciò a farsi strada il mestiere del figurinaio, creatore di pastori di terracotta o di ceramica, dipinti a mano e abbigliati di tutto punto. Al mestiere del figurinaio si ricollega, fra tanti, un nome illustre, quello di Giuseppe Sammartino, autore, tra l'altro, del celeberrimo Cristo Velato, conservato nella Cappella di San Severo, a Napoli.
Difficile descrivere a parole o con immagini la moltitudine di botteghe, negozietti e bancarelle che affollano Via San Gregorio; si è subito sopraffatti dalla quantità e la varietà dei manufatti che campeggiano sui banchi dei negozi. Vi si può trovare di tutto: dalle casette di sughero e cartone, agli oggetti meccanici, azionati dall’energia elettrica, come mulini a vento o cascate; dai pastori di terracotta dipinti a mano a quelli alti trenta centimetri, con abiti di stoffa cuciti su misura. Ci sono pure pastori che rappresentano contadini, pescatori, venditori di frutta, osti, pizzaioli che infornano la pizza; si trovano poi figure come Benino ed i Re Magi e naturalmente la Sacra Famiglia con le immancabili figure del bue e dell’asinello, in tutte le dimensioni, fatture e prezzi. Ma accanto a vere e proprie opere d’arte, frutto del lavoro di famiglie artigiane che si tramandano il mestiere da intere generazioni, si trovano anche oggetti eccessivi, alquanto kitsch, che tuttavia denotano la fantasia e l’ironia dei napoletani: la caricatura del politico o del VIP del momento è oramai divenuta uno dei classici esposti sulle bancaralle.
Ma San Gregorio non è famosa soltanto per l’artigianato, in quanto ospita monumenti di straordinaria importanza. Al suo vertice, dove la strada incrocia piazza San Gaetano, sorge la basilica di San Lorenzo Maggiore, opera di stile gotico, risalente al 1270.
A metà percorso, fra i due decumani, sorge la Chiesa barocca di San Gregorio Armeno. Costruita da Della Monica alla fine del XVI secolo, fu completamente trasformata nella sua veste decorativa. I bei dipinti di Luca Giordano ed il soffitto riccamente decorato da Teodoro il Fiammingo e Giannandrea Magliulo, il marmoreo altare maggiore di Dionisio Lazzari, gli organi munumentali ed i dipinti che ornano gli altari laterali, conferiscono all'interno di questa chiesa un aspetto unitario in cui è possibile ammirare la straordinaria ricchezza d'inventiva degli artisti napoletani di quel periodo.

8 commenti:

cinzia ha detto...

mmm molto interessante! Dalle foto sembra fantastico da vedere.

Cucchiaio d'Oro ha detto...

Quante misteriose storie che si possono celare dietro ad un piccolo gesto come fare il presepe in questa stagione dell'anno. Quanta fantasia e quanto mirabile lavoro fanno questi maestri dell'arte di costruir presepi. Adoro questi racconti, aneddoti dstorici che fanno comprendere chi siamo e da dove veniamo. Grazie Nigel per questi scorci di storia, e mi è piaciuto scoprire queste cose. Io nel periodo giusto vi parlerò della fiera di sant Orso, (foire de sant Urs) Mi sono imamginato che meraviglie ci possono essere su quelle bancarelle. Che belle queste tradizioni!
:-)

NUVOLETTA ha detto...

Interessante!

Angela ha detto...

uno spaccato della tua [nostra] stupenda città
un'altra prova della tua immensa cultura
[ma i limiti amatori permangono]
:)))))

Anonimo ha detto...

Sorbole che bell'articolo!
Mi hai fatto venir voglia di farmi una passeggiata là e mangiarmi una pizza a Via dei Tribunali. lol lol
Ciauuuz

riri ha detto...

Un articolo degno di un giornalista, preciso, arguto, interessante, stupendo!
Grazie Nigel per quello che hai scritto e per le foto che mi fanno sognare, lì, in quella "Strada" sembra tutto uguale, come se non fossero passati dei secoli e solo l'inventiva di questi Artisti riesce a riproporci uno spaccato di Napoli famosa nel mondo!
Un abbraccio

Guard. del Faro ha detto...

Amici, concittadini, romani...
accattateve 'o broro 'e purpo!
Scusate, mi sono fatto prendere la mano dalle atmosfere natalizie.
Dovete sapere che in questi giorni di freddo, nei vicoli del centro storico, si trova ancora qualche ambulante che vende il brodo di polpo, che serve, ben caldo e fumante, in una ciotola di terracotta.
Ad ogni modo, volevo dirvi grazie per la costanza e la generosità con cui seguite e commentate i miei conati...letterari. ^__^
Un caro abbraccio a tutti.

Tomaso ha detto...

Per ultimo forse arrivo io,
sono appena tornato dai bagni termali vicino al Reno ogni settimana andiamo per sciogliere i nostri muscoli,
Veniamo a ciò che il nastro caro Nigel ha scritto, lui come al solito ci stupisce sempre, che porti qualsiasi argomento, la sua capacità colturale, e mi onora sapere che mi e amico, gli argomenti che lui ha così chiaramente raccontato mi ha fatto pensare molto al nostro passato,
per quanto quelle bancarelle che a Napoli nei giorni che precedono Natale sono piene di statuette di ogni genere, la maestria di quei artigiani e stupefacente, vere opere darte, ah quanto mi piacerebbe una volta visitare quelle bancarelle,