Una finestra sul Mondo

Arte - L'immagine del giorno

Astronomia - Un'immagine al giorno



Il gadget che stava qui è sospeso per 24/48/60 ore.
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.


venerdì 27 febbraio 2009

DIETRO LA MASCHERA BONARIA

Pigramente s'avvia questa
quieta domestica mattina
col sottofondo roco
della lavatrice: il sole accende
il geranio fiorito sul balcone
una calma aria casalinga
avvolge il letto non rifatto
i panni da stirare,le tende
alle finestre...

pure la mano di sapone s'arresta
sul piatto sporco
senti il fastidio delle cose
l'assurdo che ti graffia con la punta
sommersa del coltello
il non senso dietro la maschera bonaria.

mercoledì 25 febbraio 2009

BIS BISNONNI DEL PRINCIPINO GABRIELE



allego dati:
Giuseppe nato nel 1861 ---morto 1946
Alessandrina nata 1866-morta 1926

Venditori di verdura e fiori.

in Priacco Canavese.
Vicino a Cuorgnè---prov.Torino


il bis-bis-bisnonno di Gabriele ha ricoperto per un periodo la carica di
Sindaco
di Priacco (ora è frazione di Cuorgnè).

alle spalle un suo figlio dei quattro avuti
Giacchino (foto) con sua moglie Maddalena
Luigi mio nonno.
Massimo emigrato in America
Giovanni emigrato in Francia.

domenica 22 febbraio 2009

LA SCORTA .......




Ieri pomeriggio siamo andati ai giardini col nostro bellissimo principino, l'abbiamo messo sul dondolo ed il piccolo emetteva mugolii di stupore,era la sua prima volta:-) dopo un pò visto che il sole stava tramontando l'abbiamo preso e messo nel passeggino, ha cominciato a piangere con dei lagrimoni che venivano giù a ruscello...il papà avrebbe voluto prenderlo in braccio, ma uno dei nonni..indovinate chi? gli ha detto di lasciarlo lì...Ebbene il piccolo aveva una scorta d'onore: i nonni paterni, il nonno materno e Poker che scodinzolava felice...E' vero, non sempre è possibile avere una scorta di questo genere, ma è sempre preferibile, qualora si potesse, alle ronde...che farebbero paura anche al principino........

venerdì 20 febbraio 2009

TROVAROBE

Guardiano notturno
ti aggiri nei percorsi tortuosi
dei sogni
nelle smanie dell'insonnia,
al primo sole sfilacci veloce
l'orlo alle nebbie
ma di giorno non dormi
e se ti fai scudo di lunghi
silenzi resti in vigile ascolto
di echi sussurri misteriose
risonanze dal fondo -
trascuri la folla e t'incanta
tra pietre il filo dell'erba
sei schiva - ed altera
perfino - dolente
alla rissa del mondo:
a volte ti tenta il giardino
d'infanzia
non puoi però fingere ancora
l'innocenza ai tuoi giochi -
vorresti danzare sul filo
dell'onda (bagnandoti i piedi
in un mare pulito)
cantare l'uomo e il suo
cuore di pace,
lasciare il segno di un'unghia
sullo specchio del tempo
dare respiro alla bocca
asfissiata di frasi fatte:
Poesia
trovarobe nel teatro
dell'assurdo...

mercoledì 18 febbraio 2009

IL PERCORSO DI POKER.....




Il mio Poker (amico a 4 zampe) non si smentisce mai, appena sveglio al mattino, vuol fare il capobranco, quindi mi porta dove vuole, ormai sono tanti anni (14) che mi trascina da queste parti ed io so il perchè....Lui, se potesse, chiederebbe un voto da 0 a 10, per la sua pazienza nei miei confronti:-).....quindi vi prego di votare numerosi così accontentiamo il cane e perchè no, anche il padrone:-)))
Con affetto Nicolanondoc
ps. vediamo se c'è qualche coraggioso:-)

lunedì 16 febbraio 2009

VIOLENZA SULLE DONNE

Ci si chiede ancora il perchè la donna sia considerata alla stregua di un oggetto, la si guarda come un contenitore nel caso dovesse essere "costretta" a mettere al mondo dei figli, la si guada come un corpo più o meno sinuoso, voluttuoso, ma neanche, spesso come un corpo e basta, un corpo da cui trarre un piacere che è semplicemente l'eterna supremazia del maschio sulla donna, l'eterno dominio sui suoi sentimenti, pensieri. Il rispetto è la mancanza di tutto questo, vedere ancora una volta la donna come un essere da cui trarre profitto, di qualsiasi natura esso sia. Allora ecco che spuntano soprusi, violenze psicologiche, ferite insanabili, riduzione alla semischiavitù molto spesso, in molti paesi, nessuno esente. La donna oggi è profondamente ferita ma è pronta ad alzare ancora una volta il capo e combattere, si, perchè ormai trattasi di difesa personale, quindi armiamoci di bombolette spry, manganelli e perchè no, pistole!!!!Ma tutto questo è assurdo e ridicolo, come la richiesta di castrazione chimica, manca inevitabilmente un senso della giustizia, il vedere gente, diciamo bestie, uscire dopo pochi mesi di carcere, del resto in un paese come il nostro e non solo, governato da gente "inquisita", come potremo mai chiedere giustizia, rispetto delle leggi e maggior sicurezza..allora dovremo armarci? Diventeremmo tutte killer, tanto poi non si va in galera, ormai sono piene di piccoli spacciatori e reati minori...Donne, abbiamo bisogno di uscire allo scoperto, tutte insieme, perchè si veda che non pieghiamo il capo!!E' vero, qualcuno dirà che se ne parla troppo, ma allora dovremmo ancora una volta tenere la bocca chiusa? E perchè?
Allora chiediamo anche agli uomini, quelli veri, quelli che una donna non la toccherebbero neanche con un fiore di unirsi a noi, sì, discuterne, scendere in piazza, gridare a tutti ( fosse anche solo al vento) la nostra rabbia, il nostro disgusto!!E' ora di smetterla, di fare delle leggi e di applicarle, per la sicurezza di tutti, di non darci il solito contentino, di non prendersela solo ed esclusivamente con gli extracomunitari, ormai si è visto, la violenza è un uso e costume di molti uomini, soprattutto italiani e qui in italia siamo, almeno per ora. Credo non servano spry, nè castrazione chimica, bisognerebbe viaggiare sempre in gruppo, fare karate e stenderli con un bel colpo al posto giusto....in attesa di far cambiare questo stato..e stato di cose..

giovedì 12 febbraio 2009

L' ANGOLO........




Il sentiero che percorro all'alba ed al buio mi ha fatto riflettere ancora una volta...all'angolo di un corso c'è una vita, una storia da raccontare, con rispetto, perchè è dolore e sofferenza è tabù ed indifferenza è anche arrampicarsi all'immagine distorta che ogni giorno ci presenta il conto delle nostre idee, a volte condizionate, ma spesso libere da pregiudizi...Dietro ogni angolo ci potrebbe essere una scoperta o addirittura un altro mondo. Con le immagini delle foto scattate stamattina identifico il corso, forse, il più lungo d'Italia, che porta verso la Francia attraversando la val di Susa ......la stradina più stretta è quella che percorro quasi sempre con il mio fedele amico a 4 zampe, dove poco più in là si interrompe...forse non porta da nessuna parte.

martedì 10 febbraio 2009

Addio Bizet

Fino a ieri avevamo due micetti, due trovatelli, li avevamo trovati a distanza di un mese l'estate scorsa e li abbiamo accolti con tanto amore. Il più piccino l'abbiamo chiamato Bizet, tenero, dolce, affettuoso e pauroso, così riconoscente e tanto tanto bello. Con l'altro fece subito amicizia e divennero come due fratellini sempre insieme, uno l'ombra dell'altro. Ieri li ho mandati a prendere un po' d'aria fuori in giardino, e Miagolino, il maggiore, ha perso la sua ombra per sempre! Abbiamo trovato Bizet ormai privo di vita nel cortile della casetta accanto, dove una sera d'estate aveva miagolato tanto per farsi ospitare. Era riverso per terra e nel prenderlo in braccio avrei voluto soffiargli la vita dentro, avrei voluto non avere mai aperto la porta per farlo uscire........... abbiamo perso un pezzettino del nostro cuore! A un gatto non si può fare un funerale, ma quel micino per 5 mesi ha portato gioia nella nostra casa e volevo parlarne con voi per dargli un omaggio, per dirgli grazie di averci donato tanto affetto, per dirvi quanto grande possa essere lo strazio per la perdita di un amico a 4 zampe e per salutarlo ancora una volta con tutti voi! Addio Bizet...................

PICCOLO TESTAMENTO

Avevo in mente una lunga lettera
di commiato da voi
lunga di addii consigli
precetti idee rimpianti:
non la scrivevo ma
l'avevo già tutta nel pensiero
le frasi le pause la commozione:
poi nella corsa del tempo
le parole si son tinte di nebbia,
le sfrondava la vita
l'esperienza il disincanto:
a nessuno s'insegna la vita -

- e non puoi essere diversa
addurre giustificazioni
escogitare razionalizzazioni:
sei quella per sempre che hanno visto
i loro occhi
e tu non lo saprai:

me ne andrò in punta di piedi
senza strascichi fastidiosi
col senno di Amleto:
- il resto è silenzio -

domenica 8 febbraio 2009

DIARIO DI UN VIAGGIO .....MOSCA 4/2/2009..ARRIVEDERCI MOSCA...




Ormai siamo agli sgoccioli, alle 20 e 25 ora locale c'è l'aereo per Malpensa, alle 16:30 c'è il transfer hotel - aeroporto (il pomeriggio il traffico è intenso, ci vorranno quasi due ore per raggiungere da dove siamo l'aeroporto) e dobbiamo ancora comprare i souvenir !
In centro infatti è difficile trovare oggetti antichi, made in Russia: la maggior parte dei negozi / centri commerciali mette in vendita prevalentemente gli stessi "oggetti" che siamo abituati a trovare nei negozi in centro nelle nostre città.
Noi vogliamo qualcosa di autentico, una matrioska fatta a mano per esempio, e non quelle in serie prodotte chissà dove !
L'unica possibilità è trovare un vero mercato russo, ovvero un mercato dove vanno a comprare i russi.
Dobbiamo andare in periferia di Mosca, periferia est, Mercato Izmaylovo.
In sostanza è come Porta Palazzo a Torino, si vende di tutto e di più e a prezzi negoziabili.
Qui abbiamo trovato il cioccolato russo, le matrioske, i vecchi manifesti del regime sovietico, i colbacchi, le scacchiere in legno fatte a mano, gli orologi dell'unione sovietica: insomma tutto ciò che se portato a casa riporta immediatamente in mente il nostro viaggio a Mosca.

Ma ormai il tempo è finito, si torna a casa.
In un pomeriggio sono scesi circa 10 centimetri di neve: nonostante questo, non c'è nessun aereo in ritardo, e a differenza di quanto accaduto a Milano (siamo parti, senza neve, con 50 minuti di ritardo), alle 20:25 siamo in pista pronti per il decollo.

Arrivederci Mosca.

Diario di D.

venerdì 6 febbraio 2009

DIARIO DI UN VIAGGIO .....MOSCA 4/2/2009 (ARBAT)





Arbat è una celebre strada di Mosca resa pedonale durante gli anni Ottanta. Fiancheggiata da eleganti palazzi d'epoca, la via concentra ora una grande quantità di negozi e locali pubblici; vi si trovano inoltre uffici governativi e sedi diplomatiche.
Arbat è divisa in due: la parte nuova è un fac simile mal riuscito della strip di Las Vegas, con grandi outlet / centri commerciali con insegne pacchiane che cercano di attirare i turisti.
La vecchia e celebre via di Arbat invece è quella in cui ci sono i poeti, i musicisti di strada e i pittori, che immortalano i paesaggi, i passanti ed esibiscono e loro opere senza insegne nè vetrine, ma direttamente sotto la neve; ci sono i caffè, i negozi d'arte e le case antiche.
Qui ha vissuto Alexander Pushkin, considerato il più grande poeta / scrittore russo: le sue opere hanno influenzato intere generazioni russe.

DIARIO DI UN VIAGGIO .....MOSCA 4/2/2009 (LUNGO LA MOSCOVA)




Usciti dalla cattedrale col sol calante decidiamo di girare intorno la Piazza Rossa, lungo la Moscova: direzione Arbat.
Pessima decisione per due motivi: il sole tramonta in fretta a Mosca (e quindi le temperature scendono velocemente ed aumenta l'umidità) e inoltre il cremlino è enorme, quindi giragli intorno a piedi non è una passeggiata da 5 minuti.
Dopo la cattedrale la strada è in discesa, fino alla Moscova, dopodichè occorre affrontare un lungo rettilineo (avevamo pure il vento contrario) con a destra il freddo muro della fortezza del cremlino e a sinistra, impietoso e ampio, il fiume completamente gelato.
Sullo sfondo, scintillante, la cattedrale del Cristo Salvatore: più bella dentro che fuori, ma che non abbiamo raggiunto (avevamo i piedi congelati, ci siamo fermati prima!)

giovedì 5 febbraio 2009

DIARIO DI UN VIAGGIO .....MOSCA 4/2/2009......




Ancora sbigottito dalla sguardo di Lenin, e dopo aver rifatto i mille controlli del caso e recuperato macchina fotografica e cellulare, ho alzato lo sguardo verso la fine della piazza.
La Cattedrale di San Basilio era lì, splendente, dominante, bellissima.
Non ho mai visto nulla di così bello e allo stesso tempo sconvolgente, neanche la Torre Eiffel, il Louvre, il Colosseo o il Golden Gate mi hanno fatto venire così tanti brividi. Mi è sembrato di vivere un miraggio, come l'assettato nel deserto che crede di vedere un'oasi.
Incredibile. Ho stropicciato gli occhi più volte per capire se era vera, e ancora adesso mi pare un disegno, una foto e non una vera e propria cattedrale
La cattedrale fu fortemente voluta da Ivan il Terribile e costruita tra 1555 e il 1561: la leggenda narra che Ivan fece accecare l'architetto della cattedrale, Postnik Yakovlev, per impedire che costruisse un edificio altrettanto magnifico per qualcun altro.
Anche io ho temuto di diventar cieco a vedere così tanta meraviglia.

DIARIO DI UN VIAGGIO .....MOSCA 4/2/2009






C'è il sole e il termometro è fermo sulla temperatura di -8, non possiamo farci sfuggire l'occasione: si va al Cremlino !
Il tragitto è semplice, metropolitana fino al teatro Bolstoj (stanno rifacendo la facciata, peccato non poterla fotografarla) e poi qualche centinaio di metri a piedi e si arriva Piazza Rossa.
L'ingresso della Piazza è preceduto da una doppia torre: una volta superate le due arcate si estende, magnifica e più grande di quanto si possa immaginare, la piazza rossa.
In centro una pista da pattinaggio (sigh, il consumismo...), sulla sinistra la GUM (gli ex magazzini del regime, trasformati in centro commerciale grandi firme, per i nuovi ricchi) e sulla destra, imponente, il cremlino.
La polizia e le telecamere sono ovunque, la piazza è pulitissima (neanche la neve osa fermarsi più del dovuto!), e nel mezzo il mausoleo di Lenin: la prima tappa della nostra visita.
Per entrare al mausoleo occorre circunavigare il museo di storia, depositare qualsiasi strumento in grado di fare foto alla severa polizia russa, superare un metal detector e tre controlli di polizia. Superati i controlli, in rigoroso silenzio e con assoluto rispetto simo entrati nel mausoleo: Lenin è li, intatto, quasi splendente, a guardare i suoi visitatori. E' morto nel 1924, ma la salma è intatta. Due chimici sovietici, nei mesi successivi alla sua morte, si chiusero notte e giorno in un laboratorio per trovare una formula magica che permettesse di mantenere negli anni intatta la salma: l'hanno trovata !.
La formula è rimasta segreto di stato per decenni: adesso (business è business...) per 1 milione di euro si può avere accesso a quella che viene definita la "formula dell'immortalità".

martedì 3 febbraio 2009

DIARIO DI UN VIAGGIO .....MOSCA 2/2/2009














Il monday morning inizia come era finita la sera, almeno dal punto di
vista atmosferico, temperature rigide, anzi rigidissime.
La minima prevista è -29 e la massima -17, d'altronde si dice che in
Russia le stagioni siano 5: la primavera, l'estate, l'autunno, l'inverno
e...l'inverno russo.
E quando dovevano organizzare la conferenza sulla convergenza dei media
digitali ?
Ovvio, nel bel mezzo dell'inverno Russo !
E allora, imbacuccati, affrontiamo temerari nuovamente le rigide
temperature per arrivare al Crocus Expo Exibition Center, un pò fuori
rispetto il centro di Mosca, uno dei più grandi spazi expo della Città.
Alle 9:00 del mattino (le 7:00 in Italia) la temperatura è -23, ma
sembra interessare solo noi che attendiamo il servizio navetta.
Mosca è sceglia già da un pò, chi deve andare a lavorare affolla la
metro, i bus e le strade (ci dicono che, mal contati, ogni giorno a
Mosca a10 milioni di abitanti se ne aggiungono altri 5-6 tra turisti,
pendolari e studenti che entrano in città al mattino per uscirne la
sera), il traffico è caotico e pazzesco.
Qua salta fuori la prima idea di gemellaggio: Mosca e Napoli...gli
autisti infatti seguono un codice della strada tutto loro e ai pedoni è
severamente sconsigliato attraversare la strada, sempre a prescindere
dal colore del semaforo.
Dopo 1 ora di caos stradale e pattinaggio di auto sul ghiaccio,
arriviamo al Crocus, felici di mettere il piede sulla terra ferma e di
entrare al caldo.

L'obiezione più comune che qualcuno potrebbe fare è che noi patiamo il freddo di Mosca perchè non siamo abituati.
E' vero che non siamo abituati, ma ho veramente qualche difficoltà a pensare che ci si possa abituare ad una temperatura che sta quasi sempre sotto i -20.
Comunque sia noi siamo temerari, per cui decidiamo di uscire lo stesso: mica possiamo stare chiusi in un albergo, siamo a Mosca !!!
Prima tappa turistica: il Petrovsky Palace.
La distanza che ci separa sembra quasi incolmabile: 10 minuti da fare a piedi e tre super strade da attraversare (senza strisce pedonali e semafori, sul ghiacchio, insomma non proprio banale) !

Il Petrovsky Palace è stato completato nel 1780 e doveva servire come tappa in cui far ristorare i reali che viaggiano da San Pietroburgo a Mosca. Catherine lo visitò una sola volta, Paul I lo lasciò al declino e Napoleone lo bruciò.
Nel 1830 fu restaurato e rimase residenza reale fino al 1918.
A partire dal 1920 e fino al 1990 il Petrovsky Palace ha ospitato l'Air Force Academy, mentre oggi è diventata la sede di rappresentanza della Città di Mosca.

Nonostante il freddo nono si poteva non visitarlo !

Per conoscere una città, la devi "vivere" come coloro che ci vivono.
Fa freddo ma vogliamo vedere Mosca e allora decidiamo di usare la Metro.
In realtà non è un rischio, la metropolitana di Mosca è composta da 9 linee che la percorrono in lungo e in largo ed è sicuramente il mezzo di trasporto più usato dai moscoviti. Proprio per questo, è forse il luogo più sicuro di tutta Mosca.
Tutte le stazioni sono presidiate dalla polizia, ogni angolo è messo sotto osservazioni dalle telecamere fisse ed è pieno di metal detector per scongiurare attentati dinamitardi, e sia i convogli che i corridori interni sono riscaldati..
La cosa che però più colpisce è la profondità cui si trova la metro.
Non è sotto la città, è proprio sotto terra !
Per prendere la metro occorre utilizzare delle apposite scale mobili (più veloci di quelle dei centri commerciali) che per almeno 2-3 minuti ininterrottamente ti portano in profondità: saranno centinaia e centinaia di metri (adesso che mi viene in mente devo chiedere a che profondità siamo).
Quando esci ovviamente devi salire, per fortuna c'è la scala mobile, speriamo non si fermi altrimenti occorre fare un pò di gradini....

Occorre sapere adattarsi alle cucine degli altri paesi, per cui accettiamo con piacere l'invito del giornalista norvegese che insiste per organizzare la cena in un ristorante Uzbeko, nei pressi della famosa piazza rossa.
E allora via, uniti fa meno freddo (non è vero) e occorre solo (sigh) camminare 15 minuti per raggiungere il ristorante dalla stazione della metro più vicina.
Ne approfitto per fare un pò di foto, ogni angolo del centro di Mosca è uno spettacolo.

lunedì 2 febbraio 2009

DIARIO DI UN VIAGGIO .....MOSCA






Arrivato a Malplensa ore 11:40, ho fatto il check-in alle 12 circa.
Dopodichè ho vagato un pò per il quasi deserto hub del Nord, ho mangiato due tranci di pizza (7 euro) ed ho atteso chiacchierando e leggendo La Stampa che si facessero le 14.
Alle 14 eravamo tutti pronti (piloti compresi), ma...mancava il pulmann per portarci all'aereo...(che figura per la Sea...)
Finalmente, dopo 40 minuti siamo saliti sull'aereo, un pò infreddoliti ( fuori nevicava). Ma siamo rimasti in attesa.
Dopo una decina di minuti di impaziente attesa e dopo aver pensato ad uno sciopero improvviso dell'Alitalia, la rassicurante voce del comandante ci comunica che siamo in attesa che ci dencongelino le ali e poi potremo partire senza problemi... "impiegheremo 3 ore e 10 minuti, il tempo a Mosca è bello, e la temperatura è clemente, la colonnina è infatti ferma sul -12".
- 12 ????
Ha detto - 12 ???

Il volo è stato poi tranquillissimo, ci hanno portato da mangiare da bere, hanno proiettato un film carino e le 3 ore e 10 minuti sono passate velocemente.

Finalmente Mosca.
La prima cosa che colpisce, prima di scendere dall'aereo, è il ghiaccio.
Ghiaccio ovunque.
Uno si chiede come ha fatto l'aereo ad atterrare ce noi non si riesce neanche a stare in piedi.
La seconda cosa che colpisce è l'oscurità, è buio, più che da noi.
Poi siamo scesi dall'aereo.
E' stato uno shock.
-20...è non è un errore di battitura.

Per fortuna dobbiamo raggiungere solo il taxi.
Due minuti all'aperto e rimpiangi i -2 di Torino, li sì che si sta bene.
Stoico tiro fuori la amcchina fotografica e immortalo l'aereoporto e l'ala dell'aereo.
Non si vede un granchè, ma qui è buio e fa freddo.
Sono già passate le 20 (ora locale).

Saliamo in auto - direzione albergo - tempo previsto 30 minuti.
Imbocchiamo una sorta di autostrada, la vista fuori dall'auto non è granchè, e po è buoi e nion si vede tantissimo.
Dopo più e meno 30 minuti arriviamo all'albergo.
12 piani di albergo: imponente, maestoso ma soprattutto..caldissimo !
Tra fuori (-20) e dentro (più di 20) c'è un'escursione terminìca di più di 40 gradi. Stasera non si esce. Sono già le 21 passate.
Mi danno la stanza.
7 piano.
Salgo su, tiro le tende, et voilà: una parte di Mosca si schiude sotto i miei occhi.
Devo fare una foto: mi imbacucco, apro e...clic...immortalato il Petrovsky palace (se ho capito bene cosa mi hanno detto alla hall).
Richiudo.
Si va a mangiare.
In albergo.
Al secondo piano.
Al caldo.

1-2 2009