Il soldato (etimologicamente, da soldo) sta nella bara
rigido, sull’attenti, già la morte lo prosciuga
e lo lavora col suo bulino, lui che aveva precisi
sentieri tracciati, ma non manca mai un granello
d’imprevisto nel previsto : la morte è stata per fortuna
solo un istante di dolore e di stupore.
(ma dimmi in confidenza, eri proprio un angelo
con le alucce tricolori svolazzanti :
nessuno eh di quei passatempi così cari alle truppe
uno stupro che so una tortura, ma allora è vero
che i cattivi sono soltanto gli americani
e voi invece buoni in missione si sa umanitaria)
E adesso quel tricolore, la mozione degli affetti,
gli applausi, l’omelia commovente, le personalità
istituzionali, la voce di circostanza dello speaker
televisivo, i titoloni sui giornali, la lacrima sul ciglio
in questa ipocrita rappresentazione di tutte le nostre
ipocrisie, per lui vissuto finora nella cancellazione
degli umili, e adesso già sprofondato nel nulla,
mentre intorno danzano ancora i nani e le ballerine
in questo spettacolo d’insensatezza, allestito
per noi insensati malaccorti
utili idioti al Potere.
R.L.
Una finestra sul Mondo
Arte - L'immagine del giorno
Astronomia - Un'immagine al giorno
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.
martedì 22 marzo 2011
IN MORTE DI UN SOLDATO
Pubblicato da Nicolanondoc alle 12:49
Etichette: IN MORTE DI UN SOLDATO, poesia
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14 commenti:
Pure io pensavo le stesse cose che tu hai espresso così bene.
Ciao
Troppi giochi di potere sulle spalle di persone comuni.Saluti a presto
Concordo con Sileno.
Ciao!
Lara
Già! credo che la morte di un soldato richiede manifestazioni di grande rilievo e di grandi ipocrisie.
Bacione Ciao e buona serata.
Nicola. Sono appena tornata da Riri .. e tu non c'eri , che ci fai nella tua isola senza tua moglie :-) Corri da lei!
Domani vengo a portarvi il buon giorno , fatti trovare così cì beviamo un bel caffè insieme!!
BUONA NOTTE Lina
Dolente, accurato fotogramma di un'amara realtà da indagare in profondità e da denunciare con forza.
Intensa e toccante questa lirica.
La guerra di per se già è una cosa brutta ma se poi ci viene venduta come missione di pace, per mascherare interessi e giochi di potere, proprio non va giù.
Un abbraccio a tutti e buona giornata!
bellissima e giustissime riflessioni, anch'io la penso cosi. buona giornata con caffettuccio e vasilli
Buon giorno cari isolani e anche a te Nicola che ancora non ho capito chi sono gli isolani che stanno con te sull'isola.
Aspetto ragguagli in proposito
Con fede la portiera del nostro condominio.
Ciao bacio
ciao Riri
non l'ho letto quel libro e non ce l'ho nemmeno disponibile in casa, ma lo prenderò in considerazione, se mi dici che è bello.
buon pomeriggio
sì, vennero chiamati soldati quando "fare il soldati" divenne un mestiere, cioè in età romana, durante la repubblica. troppe guerre rendevano indispensabile che non solo i patrizi, ma anche i plebei, andassero a combattere e per invogliarli introdussero la paga che serviva per non far morire di fame le famiglie che abbandonavano il lavoro dei campi.
purtroppo la sorte del soldato è stata sempre più spesso quella di finire rigido nella bara che di tornare a casa. vanno a combattere per altri, non perché lo vogliono veramente e rischiano la fine peggiore.
ciao Nicolanondoc!
buon pomeriggio anche a te ^____^
NICOLA!!!NICOLA!!!
Mi hai lasciato un commento con scritto :" Prima di passare da Roma, mi sono occupato di vetri e lampadari...loro sono rimasti contenti di me.Un abbraccio Nicola ."
(un abbraccio che contracambio) Nicola ! Nicola! traducilo ! hahahah! E prima di lasciare l'isola per tornare a casa dalla tua riri. Passa da me!! Se poi già stai a nanna, buona notte a domani Lina
buon giorno passi da me x caffe? vasilli
Un buongiorno agli isolani e a te Nicola
Ciao
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