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Il gadget che stava qui è sospeso per 24/48/60 ore.
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.


martedì 13 maggio 2008

NOI E LIVIO

Come ogni pomeriggio vado ai giardini dietro casa con il mio cagnolino; mentre ero insieme ad una decina di ragazzi a scherzare ho intravisto su una panchina,un pò distante da noi,un signore che suonava l'armonica a bocca.La suonava in modo struggente,note di Mozart e di Beethoven,lo abbiamo ascoltato rapiti,anche i ragazzi hanno smesso di parlare,ad un certo punto questo signore si è alzato e si è diretto verso di noi: un uomo alto circa 1,90,robusto,con occhi e capelli scuri,ci ha chiesto scusa (e di che?) ed ha iniziato a parlare.Lui proviene da una regione rumena,molto vicina alla Russia,il suo nome è Livio,ha dovuto andar via dal suo paese per cercare un lavoro dignitoso in Italia,che gli permettesse di mantenere i 4 figli rimasti a casa con sua madre.All'inizio i ragazzi ridacchiavano,ma io ho chiesto loro di ascoltarlo con attenzione,allora lui ha ripreso il racconto della sua vita ed ha cominciato a piangere....siamo rimasti tutti senza parole,vedere un uomo così sconvolto,così solo,così emarginato...Ci ha detto di conoscere 3 lingue e le arti marziali,un suo amico russo gli ha telefonato da torino facendolo arrivare e promettendogli un lavoro..invece...è finito a dormire su una panchina ed a mangiare alla mensa dei poveri.Ha continuato dicendoci che lui non avrebbe fatto del male ad una mosca,ma tutti quelli che lo vedono in giro lo scherniscono o si allontanano impauriti,visto la mole di Livio.Ci siamo guardati tutti con tristezza non sapendo cosa dirgli,ad un certo punto ha tirato fuori i suoi documenti e ci ha fatto vedere com'era 2 anni fa,un'altra persona,ci ha mostrato le foto dei suoi bellissimi figli,dicendoci che qui in Italia,anche se i rumeni non sono più extracomunitari vengono trattati come bestie.Ci ha detto che ha cercato disperatamente lavoro e gli è stato ripetutamente rifiutato con l'aggiunta solita :-"tornatene al tuo paese che qui non c'è posto per te",è stato esplulso ed è riuscito a nascondersi,ci ha fatto leggere una lettera scritta in italiano ed in russo indirizzata alla Corte di Giustizia Europea,mai spedita..A quel punto noi,rimasti rattristati ed ammutoliti,gli abbiamo solo consigliato di spedirla questa lettera..ma lui continuava a dire che era perfettamente inutile,che gente come lui qui vale zero,gli hanno calpestato la dignità e l'orgoglio,si sente una larva umana...noi ci siamo vergognati.

3 commenti:

Fernando pannone Pessoa ha detto...

Un essre cosi' umiliato in terra straniera deve solo tornare a casa , meglio mendicare a casa propria che altrove....... Rosy ai aperto uan pagina triste ma interessante, anch'io vivo in un posto lontano da dove son cresciuto, a volte i mendicanti e tutti i portatori di Handicap esistono , devono esserci per vedere la nostra misura umana che livello raggiunge.... certo l'indifferenza è un grande male, io fossi in livio non odierei nessuno e noi non bisogna puntare il dito sempre verso gli altri, sarebbe oppotuno ogni tanto di fare il mia colpa....

Lara ha detto...

Riri, grazie per questo racconto che emoziona e che fa pensare a come siamo ridotti tutti noi, esseri umani, di qualunque nazione o colore.
Non esiste più la distinzione fra vittima e carnefice, siamo tutte vittime per un verso o per l'altro.

Ti abbraccio e ti ringrazio ancora.

riri ha detto...

Caro Tony,anch'io vivo lontano da dove sono nata,ed anche a me è successo di sentirmi straniera (anche se ero solo in un'altra regione),quando la gente ti guarda dall'alto in basso,quando pensa e ti fa capire chiaramente che non sei desiderato,subentra la rabbia,l'impotenza,ti viene voglia di mollare tutto..alcuni lo fanno e tornano indietro,altri sperano di trovare col tempo,un avvenire migliore,allora restano.E' sempre difficile mettersi nei panni degli altri,ancora più difficile è giudicare senza conoscere....mi riferisco a quelli che non conoscono le difficoltà di uno "straniero",a quelli che pensano...tanto è colpa loro,io mi sento assolto;credimi non dovrebbe essere così,il fratello dovrebbe aiutare il fratello,ma ormai....penso che questo non accada quasi più nemmeno nelle vere famiglie.
Un caro saluto.


Cara Dama,grazie a te per averlo letto,ieri mi sono sentita avvilita,mi sono chiesta e l'ospitalità, la tanto decantata ospitalità dei popoli e tra i popoli? Sono daccordo con te,non esiste più alcuna distinzione tra vittima e carnefice,ma credimi,in presenza di Livio,io mi sono sentita un pò carnefice....si può sempre intervenire se siamo tutti uniti,almeno quei pochi che ci credono ancora nella solidarietà, forse sono fatta male..
Ti abbraccio anch'io

14 maggio 2008 15.50