Lui si alzò e – incredibile – le tolse il vassoio dalle mani e lo appoggiò sul tavolino.
Rimasero in piedi, l’uno di fronte all’altra, per un lungo momento, sopraffatti da una misteriosa empatia.
Poi lui si sedette e la invitò a fare altrettanto.
Si guardavano così intensamente che a un osservatore lontano sarebbero sembrati impegnati in una fitta conversazione.
Invece Alberto le chiese solo il nome. Lei disse:”Ida”
“Sei nuova?” “Sì”
Arrivò un richiamo da lontano, la ragazza si alzò e si allontanò senza dire altro, lasciandogli una strana sensazione, come di intontimento.
Si dice che il colpo di fulmine derivi da un rapido e inconsapevole calcolo delle probabilità, che la persona che ci sta di fronte sia quella giusta per noi…
Comunque sia, quello fu certamente un duplice colpo di fulmine…
Poco dopo arrivò dalla villa vicina Adalgisa, già a cavallo, per la solita galoppata mattutina.
Fabrizio, che curava la scuderia ( era stato compagno di giochi di Alberto)
già era pronto col suo cavallo.
Cominciarono a correre affiancati, lui più del solito silenzioso e distratto.
Adalgisa era la pupilla di sua zia, che non perdeva occasione per fargliela incontrare, ma non era proprio il suo tipo: bruna, alta, robusta, sempre perfetta, elegantissima, maledettamente convenzionale…
Più tardi, a tavola, le risate “cerimoniali” della ragazza gli dettero particolarmente fastidio. Ed ecco entrare Ida, che, nel porgergli il piatto di portata, lo fece inclinare un poco – al solito le tremavano le mani – e gli fece scorrere un po’ di sugo sui pantaloni nuovi!
Lui si era alzato,asciugandosi con un tovagliolo – le aveva già tolto il piatto dalle mani per evitare altri disastri -.
La ragazza era diventata color porpora e sembrava sul punto di venir meno, poi era fuggita piangendo in cucina.
Alberto aveva assicurato che non era niente, in altre circostanze avrebbe fatto faville.
Adalgisa l’aveva guardato stupita di sottecchi, la zia aveva commentato gelidamente che quella cameriera era un disastro, al massimo poteva fare la sguattera in cucina.
“Accidenti e ora come l’avrebbe potuta rivedere?”
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Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.
domenica 2 marzo 2008
COLPO DI FULMINE 2a parte
Pubblicato da R.L. alle 14:42
Etichette: colpo di fulmine, racconto
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