Ti sporgi sorridente
e scompigli
con le mani delicate
i miei fiori,
li accarezzi beato
e giochi con i petali.
Sei cinquettio
di uccello mattutino
sei favola
del bosco incantato
sei meraviglia
del creato
innocente e puro.
Una finestra sul Mondo
Arte - L'immagine del giorno
Astronomia - Un'immagine al giorno
sabato 31 maggio 2008
E' NATO....GABRIELE :-)))))
Pubblicato da riri alle 11:57 26 commenti
Etichette: pensiero
IL PRINCIPE COMUNE 6a parte
I ragazzi si ripresero dallo stupore e le fecero un grosso applauso, stavano per sedersi, quando lui le fermò dicendo loro che mancava qualcosa d’importante, qualcosa per brindare all’avvenimento, al loro incontro: mancava una coppa di champagne! Così dicendo si avvicinò ad un grosso frigorifero e tirò fuori una bottiglia con una etichetta gialla, scritta in francese; le ragazze non l’avevano mai visto prima, nemmeno nelle vetrine, allora scoppiarono in una grossa risata e porsero i flut per un brindisi.
- Al nostro incontro - disse Whilly, senza scomporsi, ma guardando Sara fissamente.
- Al pranzo luculliano che hai preparato - disse a sua volta Sara, rivolgendosi all’amica un po’ in imbarazzo
-Al piccolo Poker - fece di rimando Fulvia, perché non si creasse un’atmosfera troppo romantica, forse in cuor suo un po’ fuori luogo!
- A proposito - esclamò Sara, ed il piccolo cosa mangerà?
- Non ci sono problemi - rispose Whilly - quello che mangiamo noi
- Ma lui è un cane! - esclamò Fulvia un po’ rossa in viso. - Certo - rispose il padrone di casa ridendo - ragazze, lui è il cane di un principe e mangia esattamente quello che mangio io, ogni giorno, da quando l’ho incontrato, a volte sono solo scatolette di tonno e carne in scatola, altre, come adesso, qualcosa di più raffinato - e così dicendo prese un piatto dalla credenza e lo riempì di pasta per il suo beniamino.
Pubblicato da riri alle 08:21 0 commenti
Etichette: il principe comune, racconto
venerdì 30 maggio 2008
Per riri
Pubblicato da nonsoloattimi alle 13:38 4 commenti
STATE TRANQUILLI E' TUTTO SOTTO CONTROLLO
Pubblicato da Nicolanondoc alle 13:32 1 commenti
Etichette: alassio
giovedì 29 maggio 2008
SECESSIONE ......NATURALE
Come ben sapete io abito a Torino (Piemonte),oggi c' è stato un grande spettacolo folcloristico: ponti sui fiumi che venivano chiusi e poi riaperti,come a monte si aprono e si chiudono le dighe idroelettriche. Quello che mi meraviglia è la curiosità morbosa della gente sui ponti ,che osserva come la natura si scatena contro l'uomo,piuttosto che interessarsi delle vittime e delle conseguenze di questi disastri naturali creati da speculazioni edilizie e da disonesti!!!
Sono sicuro che questo governo ci risolverà tutti i problemi,creando al posto dei ponti centrali nucleari di 3a.generazione. W Scajola,le scorie di Trino vercellese,gli servano come pasto per i suoi figli e nipoti.
Pubblicato da Nicolanondoc alle 20:16 3 commenti
Etichette: secessione naturale
IL PRINCIPE COMUNE 5a parte
Le capitava sempre così nei posti di mare. Sara invece, sarebbe rimasta lì delle ore a guardare tutti i capolavori di pittura appesi alle pareti, però si rese conto di essere un po’ troppo invadente ed allora accennò a seguire l’amica in cucina, ma Whilly la fermò la prese gentilmente per un braccio e le disse - Siamo solo in tre, perciò sta pure qui tranquillamente seduta, e, guarda quello che ti piace, se hai dei dubbi chiedi pure- Lei finalmente ebbe il coraggio di chiedere se i quadri fossero degli originali. Whilly rise, con una risata leggera che saliva nell’aria come nebbia; lei si risentì un po’, ma guardandolo e sentendolo ridere così di gusto si unì a lui nella risata e fu qualcosa di clamoroso. Il piccolo cagnolino Poker si era sentito messo in disparte, perché sulla barca c’erano persone nuove per lui, abituato a stare solo con il suo adorato padrone, ma nel vederlo così allegro cominciò a saltare addosso a tutti e due, prima a Sara, poi a Whilly e iniziò a scodinzolare felice, come se avesse capito che finalmente qualcuno era riuscito a rallegrare il suo amato padrone, a farlo uscire dalla tristezza che lo opprimeva da mesi. Whilly lo prese in braccio, si asciugò gli occhi lacrimanti per il troppo ridere e finalmente rispose alla domanda di Sara -Qui è tutto autentico, non ho problemi di soldi e poi odio le imitazioni- Sara si avvicinò ad un dipinto di donna, una dama bellissima, con un lungo vestito bianco a bretelle che le lasciava scoperto parte del seno, con una cascata di capelli biondo miele che venivano giù da un cappello di paglia a larghe falde. Guardò lui, poi di nuovo il quadro ed infine disse -Che bella donna, che fascino! E’ tua madre?- Whilly annuì col capo, come quasi non volesse parlare di lei, come se fosse qualcosa di un altro tempo, appartenuto solo a lui, che non doveva e non poteva essere contaminato. La ragazza capì e non disse altro. Calò un silenzio triste, nella stanza, un silenzio palpabile, quasi potesse essere tagliato con un coltello; per fortuna, in quel momento, sentirono la voce di Fulvia che li chiamava perché il pranzo era pronto. Si spostarono in fretta nella grande cucina e guardarono distratti il tavolo imbandito. Era straordinario come in così poco tempo (a Sara erano sembrati pochi attimi, una manciata di minuti) la ragazza avesse messo insieme un pranzo con i fiocchi. Paste con peperoni ed acciughe alla marinara, crostini di pane al forno con pomodoro e mozzarella ancora fumanti, tartine di caviale, bistecchine alla griglia, insalata verde; il tutto messo in tavola con maestria, quasi da gourmet.
Pubblicato da riri alle 12:42 5 commenti
Etichette: il principe comune, racconto
mercoledì 28 maggio 2008
IL PRINCIPE COMUNE 4a parte
Sara, che per tutto il tempo era stata in silenzio ad accarezzare il cagnolino ed a guardarlo un po’ di traverso, rossa in viso, gli rispose - In realtà sembri un tipo innocuo. Dai, Fulvia, proviamo quest’avventura - e così dicendo prese l’amica per mano, raccolse gli zainetti fece un cenno con la testa a Whilly e si avviarono tutti e tre verso il porticciolo. Il cane li seguiva senza perderli di vista un attimo. Giunti al molo, lui indicò la sua barca e le due giovanette, che avevano sui vent’anni a testa, rimasero senza fiato. La prima a riprendersi fu proprio Sara, quella che sembrava anche la più timida – Cavolo! – esclamò - se questa è una barca, io sono un gommone. Questa per me è una nave vera e proprio. Che bello! Dai, forza, facci salire, che esperienza emozionante! Pensa quando lo racconteremo agli amici, ma dimmi, Willy, come si chiama? Come mai non ha un nome di donna? In genere tutte le barche ce l’hanno.
Lui la guardò impassibile e rispose - ce l’aveva, ma l’ho cancellato da poco, penserò poi ad un altro nome, forse la chiamerò “Poker” ed intanto senza rendersene conto la fissava intensamente. Lei avvertì il suo sguardo penetrante ed arrossì di nuovo, poi cominciò a guardarsi intorno. Intanto Poker era già salito a poppa e si era piazzato sul suo lettino. Finalmente salirono tutti sull’imbarcazione e lui le portò a fare un giro di ricognizione. In coperta c’erano dei tavoli bianchi con sedie normali, semplici, e dei lettini per prendere il sole, con relativi ombrelloni. Una piccola scala centrale portava sotto coperta dove c’erano quattro camere da letto completamente arredate con ottimo gusto, ogni camera disponeva di un bagno e di un piccolo spogliatoio; al lato opposto c’era una cucina immensa dove potevano mangiare comodamente dalle venti alle trenta persone, da un altro lato c’era un bel salone con tanti divanetti in pelle, quadri alle pareti ed un televisore che occupava un’intera parete grande quanto lo scherma di un cinema. Le ragazze rimasero incantate, la prima a ritrovare la parola fu Fulvia che consigliò di cominciare a cucinare qualcosa, quindi, detto-fatto, andò in cucina a guardare cosa ci fosse, perché le era venuta una gran fame e voleva mangiare al più presto.
Pubblicato da riri alle 15:11 3 commenti
Etichette: il principe comune, racconto
BUON COMPLEANNO CLAUDIA :-)))
Pubblicato da Nicolanondoc alle 08:28 7 commenti
Etichette: compleanno claudia
martedì 27 maggio 2008
IL PRINCIPE COMUNE 3a parte
- Ciao - disse lei - io mi chiamo Sara e questa è la mia amica Fulvia. Sei di qui? Ci porti a fare un giro turistico? - William colse l’occasione al volo e, rivolto alla bruna, replicò - Avrei un’idea migliore, verreste a fare un giro sulla mia barca? E’ quasi ora di pranzo, potremmo anche mangiare qualcosa insieme, a patto che qualcuno cucini un piatto decente, perché è un po’ di tempo che non faccio un pasto completo.
- Va bene, va bene, sono d’accordo - rispose subito Sara. Ma Fulvia, una rossa con degli enormi occhi scuri, che era sempre rimasta in religioso silenzio, obiettò- Chi ci dice che tu non sia un maniaco e quando saliremo sulla tua barca e saremo al largo, non ci farai del male? – Lui sembrò un po’ offeso, si rabbuiò come un cielo in tempesta, ma avendo molto self control non lo diede a vedere e con calma rispose
- Hai ragione, potrei essere un comune delinquente, uno che va in giro a rimorchiare ragazze per poi violentarle e magari gettarle in mare, in pasto ai pesci, potrei essere un killer, un dongiovanni da strapazzo, invece sono soltanto il principe William di Rialto, Willy per gli amici. Non abbiate paura, se volete venire, bene, sarete mie gradite ospiti, ma se non avete fiducia, non c’è nessun problema, non vi posso certo obbligare.
Pubblicato da riri alle 21:02 1 commenti
Etichette: il principe comune, racconto
FAMIGLIA E SOLITUDINE.....
La maggiore solitudine si trova in famiglia,dove esistono situazioni difficili ed a rischio,dove non c'è copertura sociale,perchè mancherebbero i fondi!!La maggior tristezza e le peggiori lacrime e disperazione sono proprio in questo tessuto sociale che è la famiglia,spesso abbandonata a se stessa,fino a quando qualcosa scoppia ed allora interviene la stampa,polizia,ecc.ecc.sì,perchè c'è bisogno di un evento drammatico perchè intervengano,sia quelli pagati per proteggerci,con le nostre tasse,sia i servizi sanitari,che non possono fare molto...dal lunedì al venerdi,c'è assistenza,il sabato e la domenica bisogna rivolgersi al pronto soccorso.
Questa è la dura realtà,sia per chi in famiglia ha casi gravi:alcoolismo,malattia psichica,sia per situazioni di violenza perpetrata nei confronti dei + deboli ed indifesi.La società non è altro che lo specchio della famiglia,che si sta disgregando,in linea di massima,la famiglia dove non c'è più comprensione od amore o tolleranza è una bomba che esplode spesso.Vedi gli ultimi casi di cronaca...poi si sente dire che si poteva intervenire prima,che c'era un gran silenzio,che magari erano persone apparentemente tranquille!!La solitudine si percepisce nel tessuto sociale,nella mancanza di umanità sempre più diffusa,ed anche quelli che dovrebbero alleviare le sofferenze dei più deboli ed indifesi ( non tutti),spesso lavorano solo per lo stipendio,senza tener conto che dentro ogni persona c'è un cuore che batte,un'anima,che ha solo bisogno di esprimersi.
L'indifferenza sta uccidendo la nostra società e siamo tutti colpevoli!!!
Pubblicato da riri alle 10:39 5 commenti
Etichette: pensiero
lunedì 26 maggio 2008
MENTRE DA NOI SI PARLA DI NUCLEARE
Gli Stati Uniti detengono il record con 5.244 MW di nuove installazioni nel 2007, più del doppio della cifra 2006. La capacità di generare energia eolica in Usa è aumentata del 45% nel 2007. Si può prevedere che gli Stati Uniti sorpasseranno la Germania come leader per energia eolica
entro la fine del 2009.
La Cina ha aggiunto 3.449 MW di energia eolica nel 2007, registrando una crescita sul mercato del 156% rispetto al 2006. Ora è quinta in classifica. In base agli attuali tassi di crescita, si prevede un'ulteriore crescita fino a una capacità di 50.000 MW entro il 2015.
Nel paese questo ha incoraggiato anche la produzione nazionale di turbine eoliche; più di 40 società nazionali sono coinvolte in questo settore produttivo. Nel 2007, i prodotti nazionali hanno rappresentato il 56% del mercato annuale, rispetto al 41% nel 2006
Ma sorprese arrivano anche dall'Europa.
La grande sorpresa nel mercato europeo è stata la Spagna che, con 3522 MW di nuova capacità installata nel 2007, si guadagna il secondo posto a livello mondiale dopo gli Stati Uniti. In totale installata la capacità di energia eolica è oggi superiore al 15 GW.
La capacità di generare energia eolica con le nuove turbine ha portato in tutta Europa nel 2007 8662 MW di energia. Il totale della capacità eolica installata entro la fine del 2007 ha raggiunto 57.135 MW permettendo di evitare circa 90 milioni di tonnellate di CO2 l'anno.
L'Europa resta il principale mercato per l'energia eolica, ma i nuovi impianti rappresentato solo il 43% del totale mondiale, mentre erano quasi il 75% nel 2004. Per la prima volta in decenni, più del 50% del mercato annuale del vento abita al di fuori dell'Europa, e questa è una tendenza che probabilmente continuerà in futuro.
Mentre l'Europa, il Nord America e l'Asia continuano a vedere i più importanti incrementi alla loro capacità di produzione di energia eolica, la regione Medio Oriente / Africa del Nord ha aumentato gli impianti eolici installati del 42%, raggiungendo 534 MW a fine 2007. Crescono in particolare Egitto, Marocco, Iran e Tunisia.
Fonte: ICTBlog.it
Pubblicato da Nicolanondoc alle 19:59 6 commenti
Etichette: pensiero
IL PRINCIPE COMUNE 2a parte
Willy era lontano in quel periodo quando lo chiamarono al capezzale della madre ancora in coma. Era rimasto sconvolto; era legato a lei più del padre, con lei aveva delle affinità culturali e fisiche; da lei aveva preso il colore biondo dei capelli e gli occhi grigio-verdi. Lui aveva ventisette anni quando accaddero questi eventi; era bello, di una bellezza quasi femminea, buono, alto, slanciato, faceva molti sport, soprattutto nuoto, era mite e risoluto, altero e fiero come suo padre, con cui non era andato mai d’accordo per come amministrava i loro beni. Ora, era finito tutto nelle mani di grossi finanziatori, amministratori furbi ed incalliti, con cui lui si ritrovava ogni tanto per il consiglio di amministrazione, di cui era il presidente, carica avuta in eredità dal padre. A questo punto cominciò il suo calvario, la sua discesa verso il basso, la china, il buio sempre più profondo, un male di vivere che lo rendeva triste. Aveva allontanato tutti gli amici ed il suo essere così solo, quasi indifeso e tenebroso, suscitava nelle donne tanta tenerezza, il suo essere triste gli conferiva un immenso fascino, insomma le donne erano tutte ai suoi piedi, ma lui non se ne curava. Aveva già avuto una storia importante, era durata pochi mesi, ma quando confidò alla compagna il suo segreto, quest’ultima mostrò di voler accelerare il matrimonio, perché era un tipo avido, venale, interessata solo ai suoi soldi. Quando Willy lo scoprì, la mandò via senza una parola, ma facendole dono di una grossa somma di denaro. Willy era dunque solo, solo con il suo amatissimo cane, che lo seguiva dappertutto, quasi come se sapesse quando breve fosse il tempo che gli restava da vivere! Un giorno, al ritorno da un suo lunghissimo viaggio, attraccò a Montecarlo, sua meta preferita e scese a farsi un giretto per la cittadina con il suo inseparabile Poker, per confondersi tra gli altri. Mentre camminava per una stradina adiacente al porto, sentì delle risate sonore, infantili, fragorose, sentì l’allegria, la gioia di vivere ed allora da lontano si fermò a guardare. Sotto un albero erano sedute due ragazze che mangiavano dei panini, chissà cosa si raccontavano; fatto sta che ridevano a crepapelle. Il cane si avvicinò per primo e si prese una razione di carezze ed un pezzetto di panino. Lui le guardò, poi disse loro - Potrei ridere anch’io, ne avrei tanto bisogno! - Una delle due, una fanciulla bruna con un’aureola di capelli neri e ricci che sembrava una parrucca, un tipino all’apparenza tutto pepe, gli rispose con garbo - Perché tu non ridi mai? - Mentre lo diceva fu presa ancora una volta da un’ondata di risate ed allegria che avrebbero messo di buon umore persino un moribondo. Lui rispose imperturbabile: - No, non rido mai, non ne ho l’occasione
Pubblicato da riri alle 16:56 3 commenti
Etichette: il principe comune, racconto
domenica 25 maggio 2008
IL PRINCIPE COMUNE 1a parte
Era un ragazzo normale, come tanti altri: semplice, ordinario, genuino. La differenza consisteva nel titolo, nel blasone: era un principe ricchissimo, un regnante come Carlo Alberto, vestiva come tutti i giovani: jeans e maglietta, ma la sua tristezza era quasi pari alla sua ricchezza!
Il Principe di Rialto se ne andava in giro per il mondo su una grossa barca, come lui amava definirla; in realtà era un panfilo, uno yacht. Possedeva anche molte case sparse per il mondo: Montecarlo, Costa Azzurra, Caraibi e in altri posti, ma preferiva una vita vagabonda, perché lo faceva sentire più libero e più vivo. Amava il mare, con le sue tempeste, con le sue isole e il loro mondo a volte inesplorato. Non lavorava più da parecchio tempo, un po’ perché non ne aveva bisogno, un po’ perché i medici gli avevano diagnosticato pochi mesi di vita, al massimo un anno. Aveva un tumore al cervello che spesso gli causava dei terribili mal di testa, allora preferiva stare da solo, al buio più completo ed in compagnia del suo amatissimo cane Poker.
L’aveva chiamato così perché amava il gioco d’azzardo. L’aveva trovato per la strada, in uno stato pietoso, impaurito ed un po’ inselvatichito, proprio lì, a Montecarlo, nei pressi del casinò; era un bastardo, aveva qualcosa del volpino; era magnifico: tutto nero con delle chiazze bianche sotto il mento e le zampe. Se l’era portato subito sulla barca, l’aveva nutrito e curato, gli aveva dato un nome; temeva che soffrisse il mal di mare, ma non ci furono problemi.
Il padre di William aveva fondato un impero economico saldissimo, possedeva un’immensa fortuna, in titoli, azioni, banche sparse per il mondo. Dovunque compariva il loro nome, ma anche lui era stato sfortunato, perché ad appena cinquantadue anni era morto in modo banale, era andato a schiantarsi con la sua lussuosa fuoriserie contro un guarda rail, sull’autostrada, a pochi passi da casa.
La moglie l’aveva seguito pochi mesi dopo perché, essendo molto legata a lui, si era ridotta piuttosto male dopo l’incidente e non essendo riuscita a elaborare la perdita del compagno, aveva iniziato a bere ed a drogarsi. Era stata proprio un’ overdose di cocaina a mandarla al Creatore.
Pubblicato da riri alle 20:12 4 commenti
Etichette: il principe comune, racconto
sabato 24 maggio 2008
UNIAMO LE ENERGIE
Il Piemonte lancia la sfida:
diventare il motore ecologico d'italia.
-20% dei consumi energetici
+20% di energia da fonti rinnovabili
-20% di emissioni di gas serra
Sabato 24 Maggio la sfida è nell'aria: partecipa all'evento di lancio del Manifesto per l'energia del Piemonte.
Alle ore 21.00, concerto gratuito dei SUBSONICA:
http://www.wi-pie.org/eventi/energie/tv_big.htm
Pubblicato da Nicolanondoc alle 21:03 6 commenti
Etichette: uniamo le energie
venerdì 23 maggio 2008
NUCLEARE , SI RIPARTE ENTRO 5 ANNI
SCAJOLA : VIA A NUOVE CENTRALI PRIMA DI FINE LEGISLATURA.
Finalmente si è trovata la soluzione per dare un forte contributo al mezzogiorno (noi in Piemonte ne siamo stati già avvantaggiati : ex centrale nucleare di Trino),così le centrali contribuiranno in un modo concreto a risollevare soprattutto il turismo e l'agricoltura.Ci sarà sicuramente più luce e le campagne vicine ci regaleranno pomodori,cetrioli,peperoni ecc.a grandezza abnorme,inoltre nasceranno nuove sorgenti d'acque pure e cristalline da imbottigliare che, con i formaggi ed altri prodotti tipici del meridione, esporteremo in tutto il mondo.Io suggerirei dove costruire le nuove centrali: una a Roma vicino allo stato vaticano,un'altra a Napoli o nelle immediate vicinanze,poi Bari,Reggio Calabria e Messina,dove un bel ponte unirà le 2 regioni,con gran divertimento dei turisti,che passeranno dalla Calabria alla Sicilia,senza traghetto.
Ciao Bloggers.
Pubblicato da Nicolanondoc alle 15:10 16 commenti
Etichette: mara carfagna ministro, pensiero
AL MIO CANE POKER :-)
Amore mio
mi guardi
con gli occhi appannati
riflessi di sole
nel blu del tuo sguardo
un pò opaco
ma pieno d'amore
mi dici in silenzio
parole che io so capire
mi chiedi di starti vicino
ed io ti stringo al mio cuore.
Pubblicato da riri alle 08:14 10 commenti
Etichette: pensiero
mercoledì 21 maggio 2008
SU UN MURO DI TORINO....ANTONVENETA
Pubblicato da Nicolanondoc alle 19:58 5 commenti
Etichette: antonveneta
SUPERFICI SCONNESSE.....PALAZZO BAROLO TORINO
A trent'anni dall'approvazione della legge Basaglia.....gli artisti matti e come sappiamo la maggior parte lo sono stati un pò tutti:da Munch a Van Gogh ecc...per citarne solo alcuni,in questo periodo si cimentano con le loro opere,in una mostra molto interessante dal titolo "Superfici sconnesse"a Palazzo Barolo di Torino,fino al 10/6/2008.Fino a qualche anno fa la malattia mentale era considerata un tabù,qualcosa di cui non parlare,chi aveva un ammalato in casa,a volte cercava addirittura di nasconderne l'esistenza;per fortuna oggi le cose stanno cambiando,siamo passati dagli ex manicomi (quasi lager), ai centri di salute mentale operanti sul tutto il territorio nazionale,con equipe di medici,infermieri,educatori specializzati,per poter far fronte al problema del disagio.Oggi esistono le comunità,i centri diurni dove si cerca di apprendere un mestiere in piena libertà ed infine le case-appartamento,dove alloggiano questi ragazzi/e,con un progetto di nuova vita: infatti si organizzano,si fanno la spesa,si preparano i pasti ecc.Solo nei casi più gravi e per brevi periodi si ricorre al ricovero presso un reparto psichiatrico. Stanno infine fiorendo delle comunità agrarie,dove ognuno ha la propria mansione in conformità alla propria creatività.
E' inutile negarlo,in queste persone c'è un grosso talento nascosto,una creatività che deve solo venir fuori ed oggi...finalmente si sta cercando di realizzare questo progetto di vita che renda a queste persone la propria dignità a lungo repressa.
Il problema che permane è quella della mancanza di fondi,per poter operare meglio sia nell'assistenza,sia nel percorso lavorativo,purtroppo ancora molte famiglie non hanno adeguati aiuti,si sentono isolate ed emarginate.....
Pubblicato da riri alle 08:50 7 commenti
Etichette: pensiero
lunedì 19 maggio 2008
domenica 18 maggio 2008
PIOGGIA NEL CORTILE
La pioggia spazza nel cortile
i piccoli teppisti assatanati
rissosi di spazio per il pallone
turbolento,i loro gridi perforanti
d'inutile selvaggia vitalità.
Lo scroscio d'acqua libera
il selciato squallido lava
ogni cosa,ridona all'orecchio
tormentato la voce amica
della natura i teneri
tremori dell'infanzia protetta
dal caldo cuore familiare:
l'anima si distende al suono
d'altra vita oramai e per un poco
è in salvo dai rumori,riconquista
spazi di pacata attività
di attenti pensieri di silenzio...
Pubblicato da R.L. alle 09:27 7 commenti
Etichette: poesia
sabato 17 maggio 2008
venerdì 16 maggio 2008
DISORDINE ED ARMONIA..........A NAPOLI..
L'armonia regna nel disordine,o viceversa,credo che ormai la misura sia proprio colma..e se non riusciamo a risponderci è perchè stiamo in una fase di "rabbia inesplosa".Stanno riuscendo nelle loro imprese: poveri contro poveri:l'ordine,la tolleranza,la paura del "diverso",inteso come diversità di usanze e modi di vivere,hanno fatto sì che a Napoli,dove il problema più importante è l'immondizia,passasse in secondo piano (ormai se ne parla poco o quasi niente),ma vengono spesso messi in risalto attacchi inauditi contro povera gente,facendo di tutta un'erba un fascio.Era giusto bruciare anche le lore capanne?E' bello vedere dei bambini innocenti che piangono disperati?L'umanità si è persa ed a Napoli,come in altre città italiane,regnano impuniti squadroni e giustizieri fai da te,col beneplacito del governo.Tutto questo è intollerante,impossibile da sopportare,non tutti i rom,nomadi ecc.sono ladri,non tutti i commercianti sono evasori fiscali,ma allora perchè si comincia sempre dai più deboli ed indifesi?Sono amareggiata,come napoletana,come donna e come italiana.Penso che bisogna cercare di unire le nostre forze per poter affrontare queste situazioni terribili.Il mio panettiere stamattina mi ha detto molto allegramente: "ha visto signora,finalmente a Napoli hanno fatto piazza pulita dei rom"!Ho preso il pane e me ne sono andata senza nemmeno salutarlo,non perchè è leghista e veneto,io rispetto tutti,ma perchè,proprio lui è un evasore...è facile parlare così.Io le tasse le pago,come tutto il resto,ma a quando pare in itali-aliena in questo momento è molto più importante l'ordine e la pulizia etnica,quando arriveremo all'olio di ricino ed al saluto obbligatorio fascista?Amici,sono amareggiata.
Pubblicato da riri alle 08:24 38 commenti
Etichette: pensiero
giovedì 15 maggio 2008
ECCOLA ...L'ON . MINISTRO
BLOGGERS LA PREFERITE COSI' O IN UN ALTRO MODO?
A VOSTRA DISPOSIZIONE....
E' VERO CHE I PROLETARI DI TUTTA ITALIA DESIDERAVANO UN MINISTRO COSI'?
SE COSI' FOSSE CE L'AVETE FATTA!!!!!!!!!
RIVOLGENDOMI AI PROLETARI DI TUTTO IL MONDO: QUESTA RAPPRESENTA L'ITALIA ED IL GOVERNO E.......IL COMICO GRILLO L'HA FORTEMENTE VOLUTO!!!!!!!!!
W L'ITALIA DEI GRILLINI
Pubblicato da Nicolanondoc alle 21:29 23 commenti
Etichette: mara carfagna ministro
Macho o non macho?
Una lavatrice che obbliga i mariti ad occuparsi delle faccende domestiche.
Pubblicato da nonsoloattimi alle 12:50 12 commenti
Etichette: invenzioni
RAPIMENTO fine
Qualche giorno dopo, stordita da barbiturici, Lalla fu abbandonata all’alba sulle scale di una chiesa.
La vide per primo un guardiano notturno, che chiamò immediatamente polizia ed ambulanza.
Lalla era molto provata, per lei si mobilitarono medici e psicologi.
Ma fu soprattutto Paolo a recuperarla, dopo qualche giorno le fece ritornare il sorriso sulle labbra con i mille giochi che inventava…
Da allora, per anni, Lalla avrebbe dormito nel lettone, al riparo tra mamma e papà.
Pubblicato da R.L. alle 11:40 4 commenti
mercoledì 14 maggio 2008
IL MIO SOGNO...CARFAGNA
Pubblicato da Nicolanondoc alle 12:48 15 commenti
Etichette: mara carfagna ministro
RAPIMENTO 6a parte
La polizia spagnola aveva allertato posti di blocco dovunque, tutte le strade erano sorvegliate, in una caccia all’uomo in grande stile: a Barcellona non si parlava d’altro.
I poliziotti erano presenti nell’appartamento di Margherita giorno e notte, per captare eventuali telefonate dei rapitori.
Entrò un poliziotto, parlottò col capo, che a sua volta interpellò la donna: un uomo, tale Paolo Scotti, insisteva per vederla, dichiarava d’essere il padre della bambina…
Margherita lo guardò stranita, ma Paolo già entrava, le prendeva le mani, la rassicurava con la sua voce calda, decisa, convincente:
La ritroveremo, vedrai.
Lei sentì allentarsi il nodo d’angoscia che la stava strozzando, si lasciò abbracciare…
Paolo volle rivolgere anche lui un appello ai rapitori:
Sono il padre di Lalla, arrivo adesso dall’Italia, non mi rivolgerò come la madre solo al vostro cuore, ma alla vostra ragione:
Ormai siete braccati, ridateci la bambina e sarà meglio anche per voi. Non infierite su di lei, non vedete quant’è piccina e inerme di fronte a voi, alla vostra forza?
Ridatecela, siate uomini.
Anche la sua voce alla fine si ruppe.
Pubblicato da R.L. alle 12:01 0 commenti
martedì 13 maggio 2008
NOI E LIVIO
Come ogni pomeriggio vado ai giardini dietro casa con il mio cagnolino; mentre ero insieme ad una decina di ragazzi a scherzare ho intravisto su una panchina,un pò distante da noi,un signore che suonava l'armonica a bocca.La suonava in modo struggente,note di Mozart e di Beethoven,lo abbiamo ascoltato rapiti,anche i ragazzi hanno smesso di parlare,ad un certo punto questo signore si è alzato e si è diretto verso di noi: un uomo alto circa 1,90,robusto,con occhi e capelli scuri,ci ha chiesto scusa (e di che?) ed ha iniziato a parlare.Lui proviene da una regione rumena,molto vicina alla Russia,il suo nome è Livio,ha dovuto andar via dal suo paese per cercare un lavoro dignitoso in Italia,che gli permettesse di mantenere i 4 figli rimasti a casa con sua madre.All'inizio i ragazzi ridacchiavano,ma io ho chiesto loro di ascoltarlo con attenzione,allora lui ha ripreso il racconto della sua vita ed ha cominciato a piangere....siamo rimasti tutti senza parole,vedere un uomo così sconvolto,così solo,così emarginato...Ci ha detto di conoscere 3 lingue e le arti marziali,un suo amico russo gli ha telefonato da torino facendolo arrivare e promettendogli un lavoro..invece...è finito a dormire su una panchina ed a mangiare alla mensa dei poveri.Ha continuato dicendoci che lui non avrebbe fatto del male ad una mosca,ma tutti quelli che lo vedono in giro lo scherniscono o si allontanano impauriti,visto la mole di Livio.Ci siamo guardati tutti con tristezza non sapendo cosa dirgli,ad un certo punto ha tirato fuori i suoi documenti e ci ha fatto vedere com'era 2 anni fa,un'altra persona,ci ha mostrato le foto dei suoi bellissimi figli,dicendoci che qui in Italia,anche se i rumeni non sono più extracomunitari vengono trattati come bestie.Ci ha detto che ha cercato disperatamente lavoro e gli è stato ripetutamente rifiutato con l'aggiunta solita :-"tornatene al tuo paese che qui non c'è posto per te",è stato esplulso ed è riuscito a nascondersi,ci ha fatto leggere una lettera scritta in italiano ed in russo indirizzata alla Corte di Giustizia Europea,mai spedita..A quel punto noi,rimasti rattristati ed ammutoliti,gli abbiamo solo consigliato di spedirla questa lettera..ma lui continuava a dire che era perfettamente inutile,che gente come lui qui vale zero,gli hanno calpestato la dignità e l'orgoglio,si sente una larva umana...noi ci siamo vergognati.
Pubblicato da riri alle 19:57 3 commenti
Etichette: storia vera
RAPIMENTO 5a parte
Tre anni dopo, stavano seduti in quattro intorno alla tavola dei Bandini: Marta, Leo, Paolo ed Amalia, la sua ultima fiamma.
Si chiacchierava, il pranzo era ottimo, Marta era veramente brava in cucina.
La televisione, accesa in sordina, trasmetteva il telegiornale: Il Presidente del Consiglio…le tasse… un grave incidente automobilistico… la bambina italiana scomparsa in Spagna, nei giardini di Barcellona, mentre la mamma soccorreva una donna caduta, probabilmente una complice dei rapitori…
Marta sospirò, le solite storie tristi…
Amalia, infastidita, stava per invitarla a spegnere la televisione, quando vide Paolo alzarsi in piedi pallidissimo, mentre Leo aumentava il volume della trasmissione…
Stavano mostrando la fotografia della bambina rapita: Lalla Artese.
Marta in un lampo riconobbe il cognome, notò che la bambina rassomigliava in modo evidente a Paolo e che Lalla era il nome della mamma di lui…
Subito dopo trasmisero l’appello della madre: col volto segnato dalle veglie, circondato da un’aura dolorosa che la rendeva più bella, apparve Margherita, l’appello era in spagnolo, ma una voce lo traduceva in italiano:
Ridatemi la mia bambina. Faccio appello al vostro cuore, perché certamente un cuore l’avete. Non fatele del male. Lei ha bisogno della sua mamma, è piccola, non vedete, è delicata, è fragile, è tenera…La voce si ruppe: Ridatemi la mia bambina, vi supplico, vi supplico…
Margherita era caduta in ginocchio, tendeva le braccia, piangeva senza ritegno. Accorsero a sollevarla.
La scena era stata così intensa e straziante, che commosse le migliaia di telespettatori che in quel momento seguivano la trasmissione, in Spagna come in Italia. L’appello sarebbe stato ritrasmesso da quasi tutte le televisioni europee nei giorni seguenti.
Paolo fece segno a Leo d’appartarsi con lui. Un momento dopo i due amici si preparavano ad uscire.
Leo sussurrò alla moglie:
Pensa tu ad Amalia. Accompagno Paolo a casa e poi all’aeroporto.
Pubblicato da R.L. alle 09:51 0 commenti
lunedì 12 maggio 2008
Sono tornata!!!
questi fiori sono per riri , r.l. e per tutte le donzelle che passeranno di qui... a te Nicola non ho portato nulla... ma la mia presenza ti dovrebbe ripagare... mica è cosa da poco???
un bacione enorme...
Pubblicato da nonsoloattimi alle 12:20 11 commenti
RAPIMENTO 4a parte
Solo allora lui notò che lei, sempre elegante ed accurata, aveva un camicione largo, un po’ sformato…
Paolo se ne andò dai Bandini e trovò le fotografie ancora sulla tavola.
Mi ha fatto spiare…allora sapeva…rimase annichilito.
Marta, telefonale tu, convincila ad abortire, che follia vuol fare…
Margherita da quel momento non fu più reperibile, né al telefono, né al cellulare, né al citofono.
A scuola la segretaria rispose che era in congedo.
Neanche con la zia era possibile parlare, riattaccava subito, appena sentiva le voci di Paolo o di Marta.
Sopraggiunse una caldissima estate…
A settembre la storia con la ragazza del dentista era già finita, Paolo in villeggiatura l’aveva scoperta troppo banale, addirittura volgare…
Cercò Margherita, ma aveva lasciato l’appartamento e a scuola gli dissero che aveva chiesto ed ottenuto un trasferimento nelle scuole italiane all’estero.
Dove? Non erano autorizzati a dirlo.
La zia lo mise alla porta.
Pubblicato da R.L. alle 12:01 1 commenti
domenica 11 maggio 2008
CIAO BLOGGERS :-)))
Non mi piacciono le ricorrenze,soprattutto se sono un affare consumistico,ma oggi voglio parlare della mamma,come persona importante nella nostra e vostra vita.La mamma,unico porto sicuro,la mamma che ci segue con lo sguardo,che ci vede crescere ed allontanare,la mamma che ci accompagna durante un percorso breve della nostra vita e poi ci lascia andare,volare in alto come un'aquila,inseguire i nostri sogni,le nostre aspirazioni.La mamma che sorride,che tace,che ci guarda,la mamma che a volte ricordiamo per un piccolo momento che ci resta impresso,un attimo,che ci portiamo dentro di noi per sempre.La mamma che spesso invochiamo se tutto ci sembra perduto,la mamma che anche se non c'è più è sempre presente.La mia aveva una lunga treccia che si arrotolava sulla testa e sembrava una donna di altri tempi,una dama dell'ottocento,si fasciava il seno,perchè era troppo prosperoso,si vestiva sempre in modo inusuale per la società in cui viveva,ci donava a piene mani tutto il suo amore,senza parlare.Era una grande donna la mia mamma.
Un abbraccio e buondì a tutti voi :-)
Pubblicato da riri alle 09:15 10 commenti
Etichette: pensiero
venerdì 9 maggio 2008
ABOLIZIONE DELLA RICETTA DELLA PILLOLA DEL GIORNO DOPO
Nella mia navigazione quotidiana, mi sono imbattutto in questa petizione .
Il tema in generale è spinoso, e non vorrei aprire una discussione infinita, sopratutto in tempi in cui c'è chi specula, anche politicamente, su argomenti che scuotono le coscienze di ogni singolo individuo.
Ma quello che però non posso non chiedermi e il perchè in Italia c'è una posizione così differente da quella dei principali paesi occidentali (e quindi, in teoria, democratici ed evoluti).
Propenso ad aderire alla petizione di cui sopra, condivido in questo spazio con voi i miei dubbi e le mie perplessità.
Nicola
Pubblicato da Nicolanondoc alle 18:31 7 commenti
Etichette: petizione, pillola giorno dopo
RAPIMENTO 3a parte
Si incontrarono al solito posto, lei salì in macchina e appena lui avviò il motore, gli disse tutto d’un fiato:
Devo parlarti anch’io, anzi comincio io, va bene?
Lo avrebbe spiazzato, voleva rendergli la cosa il più difficile possibile:
Ti ricordi a Capodanno, a mezzanotte, durante il brindisi, mi sussurrasti all’orecchio che era tempo di vivere insieme, di avere un figlio…
Dovevo essere già alticcio, interruppe lui, crudamente. Lei non badò all’interruzione, anche se sentì una punta di ghiaccio sotto il cuore:
Ho cominciato ad attuare la seconda parte del programma, sono incinta.
Lui sussultò ed anche la macchina ebbe uno scarto.
Ma come proprio ora…
Lei zitta, non l’avrebbe aiutato.
Proprio ora, riprese lui faticosamente che, sai, volevo…volevo proporti una pausa di riflessione…
Lei sempre zitta
Ho conosciuto un’altra…: Ecco, l’aveva detto.
Lei se l’aspettava, ma lo stesso le implose dentro, fu dirompente.
Naturalmente non ti lascio sola, aggiunse lui frettolosamente, ti darò tutto il mio aiuto…per liberarti…
Fermati, disse lei dopo un po’, dalla zia non vado, voglio fare una passeggiata, me ne tornerò per conto mio.
Ti riaccompagno a casa…aspetta…parliamo…
No, disse lei scendendo dalla macchina. E’ uno slogan vecchiotto, ma funziona ancora: L’utero è mio e lo gestisco io, e gli chiuse la portiera in faccia.
Pubblicato da R.L. alle 11:54 1 commenti
giovedì 8 maggio 2008
RAPIMENTO 2a parte
Si ritrovò come un automa davanti al portone dei Bandini, amici di lui diventati anche suoi amici, citofonò, salì, entrò senza salutare, davanti allo sguardo interrogativo di Marta e Leo.
Sciorinò le fotografie dalla busta sul tavolo del soggiorno: truccatissima, scollatura vertiginosa, ombelico e schiena offerti generosamente agli sguardi, minigonna, piercing, labbra turgide, orecchini da zingara, non le mancava proprio niente:
dunque, una così, una tanto più giovane, venti anni probabilmente, lei ne aveva compiuti da poco trentadue…
Chi è, da quanto dura?
La segretaria del dentista sul suo stesso pianerottolo, stava dicendo Marta, lo sappiamo da qualche settimana, ma non ci ha detto quando è cominciato.
Da settimane! Begli amici che siete!
Ma devi capire - Marta la inseguiva mentre lei si dirigeva rapidamente alla porta – ma…ma che vestito ti sei messo?
Margherita aprì la porta, aprì l’ascensore, scomparve.
Il venerdì pomeriggio lei andava sempre a far visita a sua zia, una vecchia signorina ultraottantenne, ma vivace di mente e di spirito, unica parente rimastale.
Ti accompagno, le telefonò Paolo, che non si faceva sentire da giorni, devo parlarti.
Pubblicato da R.L. alle 08:51 5 commenti
mercoledì 7 maggio 2008
DALL'ALBA... CIAO BLOGGERS .-))))
Energia traggo dall'alba che arriva,
dal canto dell'uccello mattutino,
dalla tua finestra, dai panni stesi al sole,
da quello che c'è intorno
e tutto questo è...amore.
Dal tuo respiro lieve
vicino al mio cuscino,
da una canzone, un verso,
da tutto l'universo,
da quello che io amo
dalla tua amica mano
e non mi sento sola
e questo mi consola....
Pubblicato da riri alle 09:02 17 commenti
Etichette: pensiero
martedì 6 maggio 2008
RAPIMENTO 1a parte
Pagò in fretta l’investigatore, che mormorava inutili parole di circostanza, mise la busta delle fotografie in borsa senza nemmeno dargli un’occhiata, uscì e si ritrovò a camminare per la strada senza una direzione precisa ,mentre un mulinello di pensieri le turbinava nella testa.
Erano quattro anni che si conoscevano, lei e Paolo.
Quattro anni di amore, anche se ognuno era rimasto nella propria casa, per reciproco accordo e comodità: lui aveva nel suo stesso appartamento lo studio di avvocato, lei insegnava storia dell’arte in un liceo ed era sommersa di libri e di carte…
E ora, la stava tradendo…
Avvertiva un vuoto, una delusione profonda, sentiva di dover attraversare da sola un lungo tunnel nero e la mordeva anche – perché non ammetterlo – la gelosia per l’altra…
Un’altra, tra lei e Paolo…Se non ci fossero stati tutti quegli indizi, negli ultimi tempi, il suo superlavoro improvviso le reticenze, la freddezza e ora quelle fotografie in fondo alla borsa, non l’avrebbe mai creduto possibile.
Proprio ora che…
Pubblicato da R.L. alle 09:58 0 commenti
lunedì 5 maggio 2008
LA MIA IMMAGINE
In questo giardino c'è tutta la mia vita,la mia voglia di combattere,la mia dolcezza,il mio futuro,la mia speranza.In questo giardino è racchiuso un grande cuore,pieno di luce,di emozione,di voglia di esserci,di tenerezza.
Questa è la mia casa, quella in cui accolgo gli amici,quella in cui mangio e bevo in compagnia,con serenità.Qui sento il mio prossimo,in tutti i sensi,con amicizia ed anche con passione,qui mi sento me stesso,senza trappole di parole inutili,senza rancori.
In questo giardino c'è tutto il mio AMORE.....
Pubblicato da Nicolanondoc alle 21:47 11 commenti
Etichette: storia vera
UNA DONNA INNAMORATA DI DUE UOMINI...:-)).
Ieri sembrava una domenica tranquilla e sonnacchiosa,una giornata di riposo dopo il sabato.Mi sono svegliata un pò più presto del solito ed ho preparato la colazione,all'improvviso mi suona il citofono: era la mia amica G. innamorata di due uomini. L'ho fatta salire e ci siamo messe comode a chiacchierare,le ho proposto di fermarsi a pranzo da me mettendola al corrente che stava per arrivare anche Nicola,che lei conosce ormai bene. Quest'uomo si presenta a tutte le feste,anche senza preavviso, lo aspettavo da un momento all'altro.Infatti,puntuale come un'orologio napoletano,è arrivato il macho tutto tirato a festa:jeans strettissimi (mi son chiesta come facesse a respirare),polo aderente ed aperta per far intravedere i pettorali,aria scanzonata ed allegra.G. si è sentita subito a suo agio, quando c'è un uomo nei paraggi lei incosciamente mostra il meglio di sè,infatti oltre ad essere abbronzata e bella,aveva come al solito un vestitino stretto e corto...mezza stravaccata sul mio divano,di fronte a Nicola che la guardava inebetito,gli raccontava ancora una volta la sua situazione.Pensava di essere innamorata di due uomini,in realtà aveva cominciato a non dividere più la stanza da letto con il marito,continuava a vedersi con l'amante passionale,ma in lei c'era un pò di preoccupazione. Nicola continuava a guardarla,mentre io in cucina preparavo il pranzo,ad un tratto sono entrata in salotto e li ho visti lì,intenti a parlarsi fitto fitto,lui perso completamente negli occhi di lei,G. che spudoratamente e quasi con innocenza mostrava il meglio di sè e data la posizione in cui era seduta,anche le mutande, lui un pò accaldato ed eccitato al massimo che si alza ad aprire il balcone,con un evidente rigonfiamento della patta.....Immaginate come mi sono sentita io, per poco non li cacciavo fuori entrambi,mancava solo che si spostassero in una delle camere da letto...anche lei era un pò sudata,si sentiva odore di sesso lontano un miglio.Presa dal nervosismo ho iniziato a parlare in modo convulso,dicendo loro che gli spaghetti erano pronti e di spostarsi in cucina.Ho visto che si sono alzati a malincuore,lui le teneva la mano sulla spalla, a mò di conforto,lei ancheggiava e civettava (sempre in modo molto naturale,perchè è nel suo dna)....finalmete abbiamo cominciato a mangiare.Sinceramente pensavo che uno per volta se ne andassero,perchè ne avevo piene le scatole di tutt'è due,invece, quasi come a farmi un dispetto,si sono rimessi in salotto....A quel punto sono scesa io con il mio cagnolino e li ho lasciati soli...cosa sarà successo nell'ora in cui sono stata assente?.............
Pubblicato da riri alle 06:55 11 commenti
Etichette: storia vera
sabato 3 maggio 2008
I REDDITI ON - LINE
I redditi on - line
E' vero, fin dal 1973 questi dati sono pubblici.
E' vero, bastava andare in Comune, chiedere la dichiarazione del signor xy et voilà, me lo avrebbero detto...
Ma volete mettere ?
Adesso su un singolo file posso leggere le dichiarazioni di tutte le persone che conosco :-)
Finalmente so quanto dichiara il mio vicino....che con quel macchinone là....
Per non parlare di mia sorella, che piange sempre miseria, e invece....
Vogliamo parlare del mio capo ?
Dichiara (e quindi prende!) il doppio di me, vi sembra giusto ?
Domani gli chiedo l'aumento...se non me lo concede gli dico "O ti dimezzi lo stipendio, o raddoppi a parità di stipendio il numero di ore lavorate.....".
Voglio vedere che mi dice.....
E il mio collega.....poverino, facciamo le stesse cose ma lui prende 3000 euro in meno.... e meglio che non lo sappia, altrimenti non mi parla più !
(a proposito, in tutto questo, qualcuno mi sa spiegare quale era l'obiettivo che si proponeva Visco ? Perchè io proprio non l'ho capito....)
Pubblicato da Nicolanondoc alle 13:28 17 commenti
Etichette: i redditi on - line
venerdì 2 maggio 2008
LE MIE MALINCONIE....
Adesso è tardi
per planare,
le ali intrecciate
inseguono chimere.
Sono approdata
sulla riva
del nulla
e il mare
mi accoglie
cullando
le mie malinconie.
Pubblicato da riri alle 08:40 9 commenti
Etichette: poesia
giovedì 1 maggio 2008
1° MAGGIO..............
1° MAGGIO...FESTA DEI LAVORATORI...La prima cosa che mi viene in mente è la perdita di tante vite,spesso per un lavoro mal pagato,senza accorgimenti antinfortunistici.Penso alle famiglie distrutte e non solo a Torino,ma in tutta l'Italia,che oggi ha il triste primato,rispetto ai paesi cosiddetti industrializzati,di aver perso il maggior numero di vite umane.Vite, non numeri di matricola,non persone senza volto,ma essere umani!!!!
Questa giornata mi riporta indietro nel tempo,quando questa festa era sicuramente più sentita,soprattutto nelle manifestazioni di piazza.Ricordo i bellissimi colori di questa festa ed ai tanti striscioni che comparivano tra la folla festosa.Allora facevamo fatica a scegliere la bandiera dietro cui accodarci,ce n'erano due o tre che ci appassionavano veramente,decidevamo quindi di dividerci per poter star dietro ad ognuna di esse.
BUON 1°MAGGIO A TUTTE/I......
La rosa che vi dedico l'ho appena fotografata nel mio cortile-giardino.
Pubblicato da riri alle 08:01 10 commenti
Etichette: 1°MAGGIO