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Il gadget che stava qui è sospeso per 24/48/60 ore.
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.


mercoledì 2 aprile 2008

DESAPARECIDOS 1a parte

Il padre era stato un ufficiale dell’esercito, adesso era in pensione.
Del militare aveva la rigidità e la supponenza: brusco e di poche parole, non aveva avuto mai un vero dialogo con il figlio.
La madre, donna Elvira, era una donna di statura media, grassoccia, perfetta padrona di casa, sempre col sorriso sulle labbra, sempre pronta a mediare, ricucire, sdrammatizzare. Adorava il figlio, lo aveva fin da piccolo circondato di mille premure, prevenendo ogni suo desiderio, scegliendo per lui tutto: dai mobili della sua camera all’abbigliamento alle letture agli studi agli sport agli amici (abilissima nell’allontanare quelli da lei non graditi).
Carlos non aveva mai preso una decisione in vita sua, la madre lo aveva avviluppato in una tenace ragnatela, di cui rinnovava continuamente i fili, lui nell’adolescenza aveva avuto qualche scatto di insofferenza, presto rientrato di fronte alla reazione di lei, che lo aveva ricattato con i sensi di colpa: alla fine si era lasciato andare, adagiandosi in quella bambagia tiepida e accogliente.
Studiava musica al Conservatorio – suonava il violino – avendo mostrato fin da piccolo spiccate doti musicali e si era lasciato così chiudere in un’altra gabbia dorata, anche se più gradita.
I pochi amici tollerati da donna Elvira lo compativano, ma non osavano dirgli niente, tanto più vedendolo sereno e quasi sempre allegro.

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