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Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.


venerdì 25 aprile 2008

25 APRILE

.: Podgorica-Germania, serve un... :.

Ecco una di quelle notizie che in Italia i giornali proprio non vogliono dirci. Eppure, riguarda l'Italia. Riguarda noi.
Pensate che... se nei giorni scorsi vi foste trovati/e a sfogliare qualche quotidiano di un qualunque Paese situato dall'altra parte dell'Adriatico (Grecia, Macedonia, Kosovo, Albania, Montenegro, Croazia, Serbia, Bosnia-Erzegovia, Slovenia), avreste trovato questa storia sulle prime pagine. In Montenegro e Kosovo addirittura in prima pagina.
E tutti gridano allo scandalo. In nove nazioni, e non so quanti milioni di abitanti.
E si parla di Italia.
E in Italia... silenzio!!!
Bene. Vuol dire che la raccontiamo qui.
Prima però ci vuole una breve digressione su come funziona il mondo delle dogane di frontiera dell'Unione Europea.
(non sono esperto, se dovessi dire qualche imprecisione, bacchettatemi)

Se io sono un cittadino di Bosnia, o magari di Serbia, e voglio fare un viaggio in Italia, che è in UE, non mi basta presentarmi alla frontiera con un passaporto valido, perchè verrei rispedito indietro.
Devo invece recarmi all'ambasciata italiana del mio Paese (a Sarajevo se sono bosniaco, a Belgrado se sono serbo), e chiedere il visto di entrata per l'Italia. Che vale per entrare in Italia e per girare al suo interno.
Se invece sono un turista e voglio girare mezza europa, quindi non un solo Paese, devo chiedere un visto diverso: un visto che mi permette di girare tutta l'UE, tutta l'area soggetta al trattato di Shengen. Un visto che per l'appunto si chiama visto Schengen. Quindi, se sono turco, vado ad una qualunque ambasciata di un Paese dell'UE con il mio passaporto, e chiedo umilmente che mi venga rilasciato il visto Schengen.
Ovviamente, se sono turco, devo andare ad un'amasciata di un Paese UE che sta a Istanbul, non posso andare a Belgrado, o a Sarajevo o... a Podgorica.
Ora, veniamo a noi ed alla storiaccia.

Che dalla regione sud dei balcani parta un corridoio privilegiato di immigrazione irregolare verso i Paesi dell'Unione Europea, quindi in area dove vige il trattato di Schengen, non è certo cosa nuova.
Sappiamo tutti bene che attraverso Kosovo e Montenegro i migranti passano, soggetti a sfruttamenti e pagamenti spesso inimmaginabili verso la costa della Puglia, e da lì si diffondono in tutta l'area Schengen.
Nulla di nuovo.
Sappiamo che una volta giunti in Italia, se nessuno li becca allo sbarco, allora ok, vanno via. Se li si becca, li si rinchiude in un CPT e poi (forse) li si rimanda indietro. Qualcuno racconta quel che gli è successo, altri invece... sapendo che stanno per tornare indietro hanno paura di parlare. Ma qualcuno racconta, e dice quanto diavolo ha pagato per un trasbordo clandestino attraverso l'Adriatico.
Ma ora, attraversiamo l'Adriatico, andiamo in Montenegro, e fermiamoci a Podgorica, capitale della Republika Crna Gora, che in serbo vuol dire appunto Monte Negro.
A Podgorica, come in tutte le capitali, ci sono le ambasciate di tutti gli Stati esteri, dal 3 giugno 2006, giorno dell'indipendenza (prima era Serbia).
A Podgorica un giorno arriva un signore tedesco, che si presenta alla polizia montenegrina, e si qualifica come poliziotto tedesco. E fin qui tutto bene. Proviamo ad immaginare il dialogo tra il poliziotto tedesco e quelli montenegrini. Non se ne sa molto, ma deve essere stato qualcosa di questo genere:

Tedesco: "Salve colleghi, in Germania, durante dei controlli, abbiamo trovato dei cittadini extracomunitari muniti di passaporto regolare con sopra un visto Schengen regolare".
Montenegrino: "Beh, allora direi che è tutto regolare..."
Tedesco: "No, per nulla."
Montenegrino: "Scusa collega, e cosa ci sarebbe di irregolare?"
Tedesco: "C'è che tutti i visti Schengen avevano il timbro di Podgorica". Montenegrino: "Beh, è normale... tutti i cittadini montenegrini per avere il visto Schengen devono andare ad una qualunque ambasciata di un Paese UE a Podgorica!"
Tedesco: "Appunto. Io invece ho detto che in Germania hanno tutti il visto Schengen con il timbro di Podgorica".
Montenegrino: "Ehh? Tutti chi?"
Tedesco: "Tutti! Turchi, Kosovari, Albanesi, Kurdi, Iraniani, Pakistani, e perfino Siriani, Ciprioti e disperati del sud est asiatico. Tutti con il timbro di Podgorica."
Montenegrini (in coro): "Merda!!! Ma che timbro era?"
Tedesco: "Beh, signori, si tratta di visti Schengen, quindi sono rilasciati, in questo caso abusivamente, dall'ambasciata di un Paese UE!".
Montenegrini: "Merda! Le ambiasciate godono dell'extraterritorialità, e non possiamo intervenire... ma scusi perchè vi siete rivolti a noi? Dovevate rivolgervi al Ministero degli Esteri del Paese di questa ambasciata che rilascia i visti abusivi!"
Tedesco: "Ci abbiamo provato, ma non ci hanno risposto nè calcolati. Quando abbiamo insistito ci hanno mandato a cagare. Per questo sono venuto da voi, dobbiamo elaborare un piano per fermarli: gli albanesi che abbiamo fermato in Germania ci hanno raccontato quanto cazzo hanno dovuto pagare come mazzetta per quei visti..."
Montenegrino: "Ci dice almeno di quale ambasciata si tratta? Chi è che sta lucrando sul traffico di esseri umani?".
Tedesco: "Certo! Si tratta dell'ambasciata italiana".

Fermiamoci un attimo e respiriamo forte, perchè qui le cose si fanno delicate. Penalmente, ma anche eticamente. E diplomaticamente.
Mettiamoci nei panni del poliziotto montenegrino, che si mette in pieno centro di Podgorica, davanti all'ambasciata italiana, e si mette a pedinare chiunque esca.
E pedina di qua, e pedina di là... prima o poi qualcosa deve pur scovare. E scova qualcuno, non montenegrino e neanche italiano, che esce dall'ambasciata italiana e va via. E' straniero, in territorio montenegrino. Il poliziotto lo ferma.
Poliziotto: "Mi favorisca i documenti".
Straniero: "Ecco il mio passaporto".
Il poliziotto controlla il passaporto, e poi sfoglia e vede che ha un bel visto Schengen nuovo nuovo.
Poliziotto: "Va in Europa?"
Straniero: "Si."
Poliziotto: "Ma lei lo sa che il visto Schengen deve riceverlo al suo Paese di residenza???"
Straniero: "ehm... dunque io... scusi ma in fondo, a lei cosa gliene frega... io sono kosovaro, il visto per il Montenegro come vede ce l'ho... ehm... cioè... cioè per lei qui in Montenegro è tutto regolare, su su non faccia il fiscale...."
Poliziotto: "Guardi sto cercando di dirle che questo visto non è valido. Poi se la beccano in UE sono cazzi suoi eh!"
Straniero: "Come non è valido??? Ho parlato telefonicamente con l'agenzia di viaggi! La domanda per il visto l'hanno fatta loro, ho anche pagato!"
Poliziotto: "Quale agenzia di viaggi?"
Straniero: "Quella con la quale parto per l'Europa..."
Poliziotto: "E quanto ha pagato per questo visto?"
Straniero: "Beh mi hanno detto che il costo normale per un visto Schengen è di 2.500 euro, questo ho pagato!"
Poliziotto: "2.500 euro per un visto!!! Dove si trova questa agenzia viaggi?"
Straniero: "E che ne so... io ho tenuto i contatti con loro solo telefonicamente... infatti come vede sono venuto io qui a ritirarlo..."
Poliziotto: "L'arresto subito, o prima mi da il numero di telefono di questa agenzia di viaggi?"

Trafiletto apparso sul quotidiano Danas, mentre l'operazione era ancora in corso:

"Un uomo montenegrino è sospettato per aver guadagnato circa 1 milione di euro contraffacendo passaporti per gli albanesi del Kosovo ed altri. Secondo quanto riportato dai media locali, l'organizzazione coinvolta ha usato un'agenzia di viaggio inesistente che, attraverso l'Ambasciata italiana in Podgorica, ha messo in circolazione circa 400 visti Schengen prima che la polizia tedesca e del Montenegro riuscisse ad individuare la frode.
Si pensa che l'uomo, nei cui confronti è stato emesso un avviso di garanzia, abbia guadagnato tra i 2,000€ e i 2,500€ a visto.
L'Ambasciata italiana ha già dato il via ad una investigazione interna per determinare se qualche impiegato ha preso parte alla frode, ed ha imposto delle restrizioni sui visti di emissione in Podgorica".

Ma il giorno dopo, le cose cambiano, appaiono le cifre vere, si capisce che l'inchiesta interna dell'ambasciata non serve e su tutti i giornali si legge:

"La polizia del Montenegro scopre una traffico di visti Schengen falsi, messi in circolazione tramite un’agenzia di viaggi inesistente, utilizzando l'ambasciata italiana di Podgorica. Secondo quanto riportato dai media locali, due dipendenti dell’Ambasciata italiana in Montenegro hanno emesso circa 800 visti Schengen destinati agli albanesi del Kosovo, con un giro di affari di oltre 1,6 milioni di euro".

Torniamo a noi.
Quindi, l’ambasciata italiana di Podgorica è rimasta coinvolta in un traffico di visti Schengen falsi, messi in circolazione tramite un’agenzia di viaggi non registrata, denominata Avio Travel che ha emesso circa 800 visti Schengen. Una frode grossa, per un valore che oscillava tra i 2,000€ e i 2,500€ ciascuno, guadagno che secondo la ricostruzione della polizia, era successivamente suddiviso tra i dipendenti dell'ambasciata e gli intermediari, che riuscivano a percepire circa il 10% della somma pagata.
Al momento sono stati sequestrati i documenti falsi dell’ambasciata italiana, li stanno consegnando alla direzione dell'Interpol, ce lo racconta il quotidiano di Podgorica Dan.

Bene. Due dipendenti dell'ambasciata. Saranno due montenegrini che lavoravano come impiegati presso l'ambasciata?
NO.
Come è giusto che sia, vogliamo i nomi.
E vogliamo che se ne parli, in Italia.
Se agli intermediari andava il 10%, ed il visto veniva venduto a 2.500 euro, vuol dire che in tasca a questi signori finivano 2.250 euro puliti ed in nero per ogni visto. 2.250 euro strappati dalle tasche di chi? Dalle tasche di disperati, di poveri, di migranti.
No, non voglio parlare di immigrazione. Voglio parlare semmai di sfruttamento dell'immigrazione, di traffico di esseri umani.
Vogliamo sapere chi si è arricchito.
Ma non dobbiamo cercare molto: ci ha pensato la polizia di Podgorica a scoprire chi sono.

La polizia montenegrina ha iscritto tra gli indagati Guido Rotelli e Alessio Ciccaranella, impiegati dell'ambasciata e principali imputati, e Mersad Licina, abitante a Rozaj e che faceva da intermediario.
Da notare la posizione di Rotelli che per un motivo che non mi è noto aveva intuito che la rete tesa dalla polizia stava per scattare. Allora cosa ha fatto? Un attimo prima che l'operazione iniziasse è corso a denunciare l’operazione: nel tentativo di non destare sospetti, aveva avvisato le autorità competenti dell'accaduto depistando così le indagini nei suoi confronti. Ma gli è andata male.
Lo stesso Rotelli è stato raggiunto dalla redazione di Podgorica del Dan per avere maggiori informazioni sull'operazione, ma ha rifiutato qualsiasi tipo di contatto, rendendosi così irraggiungibile da parte dei giornalisti.

Adesso, per cortesia, dimostratemi che l'inizio di questo post è sbagliato, elencandomi le testate italiane di tutti i tipi (giornali, radio, tv) che hanno parlato qui nel nostro Paese di questa storiaccia.
Grazie.

5 commenti:

Gianna ha detto...

Caro Nicola,sui media non ho trovato proprio niente su quello che hai scritto,purtroppo queste sono cose che avvengono e chissà di quante altre cose siamo all'oscuro!
Certo che affronti temi scottanti e per questo mi complimento con te.
Buona serata!

Kniendich ha detto...

L'Italia pubblicizza solo quello che di brutto si dice negli altri paesei di lei... a ragione, ma non si rende conto nessuno che quello che dicono fuori è tutta verità e per di più voluta dalla sciatteria della stessa Italia...

L'informazione in italia non è mai stata obiettiva..

Fra ha detto...

Caro Nicola, grazie di questo tuo prezioso contributo all'informazione. Purtroppo in Italia le cose stanno così, o una notizia circola, e allora si trovano anche i bravi giornalisti che ne parlano, oppure, se non se ne sa nulla, non si trova neppure il bravo giornalista capace di scovarla e di parlarne..
Un caro saluto e buon fine settimana anche a te
Frida

Leonardo ha detto...

Ciao Nicola,penso che i giornalisti siano "lottizzati", o seguono le direttive del giornale per cui scrivono...o non lavorano!!
Un caro saluto e buon weekend!
Sirio

Fernando pannone Pessoa ha detto...

Ciao Nicola ti ringrazio per l'informazione ricevuta a proposito dell'immigrazione, io personalmento ne so molto meno di te sono sicuro che gli italiani sono molto piu' avanti dei tedeschi in materia di divulgare informazioni su calcio e film che sull'immigrazione. un saluto da Tony Pannone