- Whilly ubbidì con uno strano brivido di piacere, mai nessuno l’aveva trattato così, neanche sua madre che non dava mai ordini ma era una donna molto esigente. Sara invece s’imponeva con foga e se credeva in qualcosa, si batteva a lungo per le sue idee, mai per altro strampalate, nonostante la giovane età. Decisero di studiare un po’ al sole, lei prese i suoi libri e lui cominciò ad interrogarla. Era sempre preparata come se studiasse molto, di nascosto; in realtà lei era un po’ più avanti del programma perché nella sua classe i professori usavano un metodo di studio personalizzato, un programma più agile per coloro che stavano un po’ indietro e lasciava che quelli più bravi procedessero. Sara era una di questi, andava avanti per conto suo, anche senza la spiegazione dei professori, ciò le permetteva di dedicare un po’ di tempo allo studio della musica. Lei suonava il pianoforte abbastanza bene, aveva preso molte lezioni da un insegnante anziano del Conservatorio; la sua più grande passione era suonare il piano e suo padre, il Natale precedente, gliene aveva regalato uno molto bello, a coda. Whilly le chiese il perché fosse così avanti nel programma e lei con la solita franchezza gli raccontò della sua grande passione. Lui la prese per mano e la portò in una stanza dove lei non era mai entrata, dove i mobili erano coperti da enormi teli e lenzuola, si avvicinò al centro della sala e scoprì un magnifico pianoforte, enorme, moderno, di colore bianco, lei gridò dalla gioia , si mise subito a suonare: Per Elisa, di Beethoven e lui rimase incantato. In realtà quello era il pezzo forte di Sara e poi il compositore tedesco era la sua grande passione; il principe prese uno sgabello, le si avvicinò e cominciò a suonare con lei. Iniziarono un concerto a quattro mani, con una foga tale, da rischiare di svegliare tutta Capri. Sara era estasiata, lo baciò tutto, sui capelli, sul collo e si tolse una piccola catenina d’oro che gli mise al collo, una sottile catenina con un pendente che aveva la forma di un delfino. Lui non voleva che lei si privasse di quella collanina graziosa, ma lei molto candidamente gli disse - Whilly, non so cosa darei per te, non ho nient’altro, ma questa è la cosa più bella che posseggo, è un regalo di mia madre per la festa del mio diciottesimo compleanno, perciò voglio che la porti tu - Con lei non si poteva discutere e lui che aveva tolto tutti i fronzoli, anelli, catene, orologi di gran valore, si ritrovò con questa collanina, con un’immagine così tenera che lo fece commuovere! Sara riprese a suonare e gli dedicò il Bolero di Ravel, lui l’aiutò per un po’, poi lei si alzò e iniziò a ballare, dapprima lentamente, come richiedeva il pezzo, poi sempre più freneticamente, man mano che il brano assumeva toni alti. Era uno spettacolo stupendo, lui non riusciva quasi a suonare per guardarla, lei incurante continuava a contorcersi, a muovere i fianchi ed il bacino in una danza dal ritmo scatenato e primordiale, una danza che era quasi un inno all’amore. Lui smise di suonare, non ce la faceva più, voleva solo stringerla a sé per rendere unici quegli attimi che stavano vivendo insieme, allora con un balzo le si avvicinò, la prese tra le braccia e cominciò a baciarla.
Una finestra sul Mondo
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Astronomia - Un'immagine al giorno
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.
venerdì 20 giugno 2008
IL PRINCIPE COMUNE 19a parte
Pubblicato da riri alle 23:29
Etichette: il principe comune, racconto
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7 commenti:
Un abbraccio Riri... :)
Ci sono, ci sono! Ma, come per tutti, ci sono anche gli europei di calcio, ci sono i lavoretti domestici, ci sono le ore di lavoro ufficiali, ci sono moglie e figli da seguire, ci sono momenti per non fare e pensare a niente ... ci sono, ci sono ..
Ciao cucù ... ci sono ... ci sono ..
Ciao K.un abbraccio ,buona giornata :-)Grazie per la visita .
Per max-buck-office....
sono daccordo con te,ci sono sempre mille cose da fare...ci sono,ci sono,e si fanno,poi ci sono i momenti spensierati con gli amici...
Ciao...cucù :-)
ciao isola,così scrivendo saluto tutto l'organico :-)).
Cara riri ti invito nel mio salotto a ritirare un premio per il vostro blog.
Un abbraccio
Max
Grazie, Max,adesso vengo a trovarti,mi accomodo e ci prendiamo un caffè,discorriamo un pò con gli amici.:-)
Ciao Rosy, e ciao isola! :-)...I fiori sono per i lettori, vero?..Grazie! :-)
Il racconto è bello e fa sognare, e questo l'ho detto da subito..ma..il mazzo di fiori bianchi suggerisce forse qualcosa? :-)
Un bacio e un buon fine settimana da parte mia
Frida
Ciao Frida,grazie della visita,il racconto è stato un momento di evasione per me,sono contenta che ti faccia sognare :-)
I fiori li ha postati il webmaster,sono stati fotografati da lui nel giardino di Gabriele:-)))
La mamma ha ricevuto tantissimi fiori,ma questi in particolare sono un pensiero di una mia cara amica,che conosco da una vita e che si è commossa molto....:-)))
Ti auguro un buon fine settimana,qui a Torino ci sarà il ponte perchè martedì è S.Giovanni il Patrono di Torino...quindi tutti al mare..chi può :-)
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