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Il gadget che stava qui è sospeso per 24/48/60 ore.
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.


giovedì 10 luglio 2008

IL PRINCIPE COMUNE 26a parte

Aveva preparato una colazione ricca ed abbondante, lei non era abituata a tutto ciò, ma si buttò sul cibo con la foga dei suoi vent’anni ed in pochi minuti era tutto finito. Lui non aveva tanta fame, da quando gli era sopraggiunta questa malattia, aveva perso molto appetito ed a volte il cibo gli procurava un senso di nausea, ma erano anche le medicine che era costretto a prendere, gli causavano un forte dolore allo stomaco e gli toglievano l’appetito. Ne aveva parlato a lungo con il proprio medico, il quale aveva insistito sul fatto che comunque lui avrebbe dovuto sforzarsi e mangiare il più possibile, perché se fosse andato giù fisicamente non avrebbe potuto affrontare né le stesse medicine, né un eventuale intervento chirurgico, che era già in programma .Sara lo imboccò e lo costrinse a finire la sua parte. Gli piaceva essere coccolato da lei, avrebbe inghiottito anche un rospo, se lei gli avesse chiesto di farlo. Quando finirono, lui sparecchiò, lavò quei pochi piatti e bicchieri e si avviò a farsi la doccia, lei lo seguì subito, così poterono ancora una volta giocare ad insaponarsi l’un l’altro, a strofinarsi con la spugna, a baciarsi tra la schiuma che avevano addosso. Alla fine si vestirono, lui come un marinaio, pronto alla partenza, lei come una turista intenta a fotografare il paesaggio; infatti si era munita di macchina fotografica e vicino al timone fotografava tutte le barche che passavano, c’era anche quella dello zio, ma Whilly non disse nulla onde evitare che si fermassero ancora a parlare con lui. Misero i motori avanti tutta, e, nel giro di tre ore arrivarono a Ventimiglia. Sara era pronta con le sue valigie, lui l’aiutò a scendere sul molo ed avrebbe voluto accompagnarla fino a casa, ma lei non volle, preferì salutarlo lì, vicino alla sua bella barca. Si baciarono con passione ed avevano entrambi voglia di piangere, ma si controllarono, lei si avviò lentamente, con il suo passo elastico, i capelli che le ondeggiavano sulle spalle, i jeans aderenti che facevano intravedere uno stupendo corpo di donna. Alla fine del molo lei si girò ancora una volta e gli fece un segno di saluto con la mano, stava per mandargli un ultimo bacio, ma lui all’improvviso le corse incontro, la tenne prima stretta a sé, poi le consegnò un telefonino - Sara, con questo cellulare ci sentiremo in qualsiasi momento del giorno e della notte, ne ho un altro a bordo, il numero è memorizzato sul tuo, ma ti chiamerò sempre io, tu aspetta. Ah, cara, dimenticavo una cosa: mi vuoi bene? – Lei gli schioccò un grosso bacio sulle labbra, poi si allontanò, quasi correndo, senza più voltarsi indietro.

6 commenti:

ROSA E OLIVIER ha detto...

"intima semente baila em meu reino
ao sabor de tuas doçuras..."

Mille bacini.

Kniendich ha detto...

Mia cara Riri... un abbraccio grandissimo...

riri ha detto...

Ciao Rosa e Oliver,grazie della vostra gentilezza.
Un grande abbraccio

riri ha detto...

Caro K. le tue visite mi fanno un immenso piacere.
Ti auguro una bella serata,come tu la desideri ed un forte abbraccio.

Patrizia ha detto...

bello e appassionante, purtroppo mi mancano le prime puntate, ma rimedierò.... brava Riri sei fortissima......sto aspettando il seguito..... un bacione

riri ha detto...

Ciao Patrizia,sono contenta di leggerti....bè visto che anche tu mi leggi,farò in modo di mandarti le puntate che ti mancano;-)