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Il gadget che stava qui è sospeso per 24/48/60 ore.
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.


martedì 31 marzo 2009

PENSO A UN TEMPO DI MITO

Penso a un tempo di mito
sulle assolate spiagge dell'infanzia,
porto perduto in un mare ignoto
di venti alti trascorrenti su
pacate ebrietà di luce,
riverberi d'acqua chiara che dileguano
su innocenti greti.
Hanno riflessi
simili i favolosi
mari di terre calde,
sono così grati i venti nel pensiero
dei leggendari antipodi.

Non fu altro a deluderci che noi:
erano intatti i sensi
di chi partiva
per una terra che non è d'approdo.
O le immagini di ieri erano immagini
di un bambino forse non esistito
ma pensato tra ciuffi d'erba vergine,
un albero felice tra gli altri
su un paese bruciato d'ombre e sole.

Il sole era una favola
su pietre erose, in un'avventura
di due strade in croce e niente più;
tra stoppie che aspettavano a bruciare
tramonti acri di fumo e volti e visi
come maschere uscite
a sbalzo da un artefice del rame.

Porto tranquillo, terra felice di
cieli bianchi dove le cicale
creavano l'estate, ove la pioggia
di fine agosto chiamava l'autunno
su dilatate tenebre di notte
fra sogni che dormivano nei lampi.
Porti dove l'ancora non scende
una seconda volta.
Morde più profonda.In altre sabbie.
E non basta l'invito di un ricordo,
il balenante morso di un'immagine
e il lampo di una nostalgia feroce
a svellerla.

Domani sarà d'altri
ogni porto felice che si perde
fra cieli bianchi, e il giorno un'avventura
che non abbiamo potuto serbare.

A.G.M.

sabato 28 marzo 2009

RIPORTI ALL'INTERVALLO DEL SONNO

Riporti all'intervallo del sonno
nella tua carne distesa
nelle iridi semichiuse
tra le palpebre appena beanti
la tua fanciullezza di donna.

L'ondulante passo e l'altero
gesto del collo,
la maschera del tuo viso
indifeso, la roca voce
recisa da chiusi silenzi,

la tua bellezza
bisogna soffrirli a uno sguardo
attento: a una dolce creatura
airone od altro straniero
uccello non si chiede piacere
immediato ma d'essere oggetto
di lunghi pensieri.

Inconsapevoli porti
mediterranee pause di sole
su terre insulane e salino di mare,
ma chi sa quale sangue di maschio
ti ha disegnato nel collo
il vento di pianure lontane
o quali uberi di femmina
ha in te latina alimentata
un'aria levantina.

Non sai di timida agnella
eppure sei di quegli
animali di piume e di ali
che guardano con miti occhi l'uomo
ma sanno il segreto
di resistenze e fermezze,
l'assenza di estrani pensieri
quanto credi domarli.

Così una vela all'approdo
in vista del porto confonde
trame di venti diversi
e parla lingue straniere
che io ho cercato di intendere,
ma tu non sempre rispondi.


A.G.M.

giovedì 26 marzo 2009

GUIDO VORREI

"Guido, vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento
e messi in un vasel che ad ogni vento
lieto n'andasse al voler vostro e mio...
così avremmo voluto che quel nome
avesse il figlio che doveva venirci.

Mio fratello giunse a farci forza
dal mondo al quale eravamo precisi
con la sua presenza che stringeva
farci presenti alla nostra distanza,
ma le cose piuttosto ebbero un linguaggio
in quei momenti di esatta trasparenza
i contorni ne destarono un profilo
preciso come se la poltrona in cui sedeva
dovesse inciderle il ventre e non il bisturi,
il sole ebbe a un momento il filo netto
nelle immagini che sfiorano l'incubo,
ed ella era così sola e chiusa
in una scorza che tutti escludeva
per chiedere agli oggetti quale cifra
potesse esprimere un arco concluso.

Quando mi fu portata dentro piansi
senza pensieri di paura animale,
ad un lampo la vidi sul tavolo nudo
le mani legate esangui il viso spento
in una maschera di inerte compostezza,
i medici le schiudevano dal ventre
il figlio, automi esperti che negavano
il suo sangue inaridivano il dolore.

Improvvisa mi giunse la sua voce cantante
oltre la porta che avrei voluto colpire
- e non lo feci - per spalancarmi un senso
che mi sfuggiva di disaminato stupore.
"Guido, vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento
e messi in un vasel che ad ogni vento
lieto n'andasse al voler vostro e mio....
e così seppi quel che avevo inteso,
donna era che voleva che l'amassi
piuttosto d'intelletto che d'amore.

A.G.M.

mercoledì 25 marzo 2009

BIRMANIA

Cari amici,
I pacifici attivisti birmani a favore della democrazia si stanno appellando al Segretario Generale dell'ONU Ban Ki Moon per assicurare il rilascio dei prigionieri politici. Appoggiali -
Firma la petizione


Il leader democratico birmano e vincitore del Premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, ha trascorso gli ultimi 13 anni detenuta dalla giunta militare birmana. Lei e migliaia di monaci e studenti sono stati imprigionati per aver sfidato coraggiosamente il loro regime brutale con appelli alla democrazia. Questa settimana un barlume di speranza si è acceso per il loro rilascio, e per noi è tempo di appoggiarli.

Mettendo a rischio la propria incolumità parlando dei propri amici detenuti, questa settimana gli attivisti birmani hanno richiesto il rilascio di Aung San Suu Kyi e di tutti i prigionieri politici ed hanno lanciato un appello al mondo affinché li aiutasse. Dal momento che la crisi economica globale rende il flusso di aiuti più essenziale, i generali birmani stanno diventando più vulnerabili alla pressione internazionale, ma abbiamo bisogno di una valanga di firme al Segretario Generale dell'ONU Ban Ki Moon per far in modo che questa diventi una priorità assoluta. Segui il link per firmare la petizione, ed inoltra questa email per assicurare che lei ed i suoi compagni detenuti siano liberati:

http://www.avaaz.org/it/free_burma_political_prisoners

Gli organizzatori birmani hanno stabilito un obiettivo di 888,888 firme. Il numero 8 è significativo nella cultura birmana, e la giunta al potere è estremamente superstiziosa - un numero così alto e significativo può avere un'influenza speciale su di loro. Ma questo tema non compare nei titoli dei giornali, così per raggiungere i nostri numeri abbiamo bisogno di inoltrare questa email e persuadere i nostri amici ad aiuare.

Aung San Suu Kyi è il volto internazionale della lotta per la democrazia in Birmania. E' stata detenuta numerose volte a partire dal 1988. Adesso è agli arresti domiciliari e non le è permesso alcun contatto con il mondo esterno.

Ma la crescente pressione internazionale sta funzionando -- A dicembre, 112 ex presidenti e primi ministri di 50 paesi hanno inviato una lettera al Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon sollecitandolo a fare pressioni per il rilascio di tutti i prigionieri politici, e 20 prigionieri politicisono stati rilasciati a febbraio dopo che una delegazione delle Nazioni Unite aveva visitato il paese.

Le fonti adesso riferiscono che il regime militare ha paura di questo appello online massiccio e unificato all'ONU --più di 160 gruppi birmani in 24 paesi stanno partecipando alla campagna. Ma è necessario che tutti noi e tutti ii nostri amici firmino la petizione per attirare l'attenzione di Ban Ki Moon. Avaaz ha già agito in precedenza per la Birmania -- possiamo farlo di nuovo. Clicca qui per fermare gli arresti e la brutalità:

http://www.avaaz.org/it/free_burma_political_prisoners

Questa è una di quelle occasioni in cui se agiamo in numero sufficiente possiamo fare veramente la differenza. Unisciti ai coraggiosi attivisti democratici birmani detnuti e nascosti ed aiuta a porre fine a questa violenta repressione.

Con speranza e solidarietà,

Alice, Ricken, Pascal, Graziela, Veronique, Iain, Paul, Luis, Paula, Brett e l'intero team Avaaz

Fonti:

http://www.adnkronos.com/IGN/Esteri/?id=3.0.3101551735

http://www.sudestasiatico.com/2009/03/13/myanmar-ong-lanciano-campagna-per-liberazione-prigionieri-politici/

http://it.peacereporter.net/articolo/14146/Myanmar,+il+regime+stringe+la+morsa

http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/340

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CHI SIAMO
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Clicca qui per avere maggiori informazioni sulle nostre campagne.

Non dimenticare di andare a vedere le nostre pagine: Facebook, Myspace e Bebo.


Ricevi questo messaggio perché hai firmato la campagna "Stai a fianco del Tibet - Sostieni il Dalai Lama" il 2008-03-25 usando l'indirizzo ml.senofonte@yahoo.it.
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martedì 24 marzo 2009

DOLLARI APPENA STAMPATI....PER TITOLI TOSSICI


Buona serata, cara Pupottina, sono su fb...e sono già stato invitato a cena....mi sono fatto bello.
Cià

23 marzo 2009 20.42

ciao Nicolanondoc come è andata la cena? hai mangiato bene? ti sei divertito?
oggi è un altro giorno, per fortuna, di sole... speriamo sia arrivata davvero la primavera...
^___________________^

24 marzo 2009 10.08

Cara Pupottina la cena mi è rimasta indigesta nonostante fossi in buona compagnia:-)
forse sarebbe meglio dire con una bella compagna:-), in compenso ho pagato con dollari appena stampati in cambio di cibo tossico.....malgrado tutto sono in perfetta forma, perchè oggi è primavera e come dice R.L.: -

cantano uccelli sui tetti
con gole di miele:
nel sangue l'allarme primaverile.

Adesso il ristoratore trovandosi con dollari stampati di fresco, vuol ricomprare altri titoli tossici. ...se una cosa del genere fosse possibile dove andremo a finire?

domenica 22 marzo 2009

LANCIO DI STERCO TRA I TAVOLI VIP AL CAMBIO UN RISTORANTE DI TORINO CON 250 ANNI DI STORIA

Ieri sera un gruppo di "ragazzi" definiti anarchico-insurrezionalisti, ha bussato al ristorante Il Cambio di Torino, in pieno centro, ed al grido di - libertà per gli immigrati!!- ha versato nel salone e contro i clienti, dei secchi di sterco, poi sono passati ai volantini per la " Campagna contro il centro di identificazione e di espulsione di corso Brunelleschi". Qualcuno si è chiesto perchè è stata loro aperta la porta, altri si sono interessati per il rimborso e si sono informati dell'esistenza dell'assicurazione, visto che sia i vestiti che le scarpe erano decisamente da buttare. Molti sono andati via, il cattivo odore era nauseante, alcuni sono rimasti per ripulirsi alla meglio, con la collaborazione dei cuochi e degli inservienti, usciti dalla cucina muniti di mestoli....
Questo ristorante fu inaugurato nel 1757 ed è nel cuore della città, di fronte a Palazzo Carignano, accoglie i clienti tra velluti cremisi, specchi barocchi sovrastati dalle pitture del Bonelli ed un trionfo di legni dorati.
Nella sala grande è conservato il tavolo dove sedeva abitualmente il conte Camillo Benso di Cavour, assiduo e fedele frequentatore. Fu il punto d'incontro e di ritrovo dei più grandi nomi della politica, dell'aristocrazia e della cultura del regno. Oggi il cambio fa parte dell'Associazione Locali Storici d'Italia.

venerdì 20 marzo 2009

AL GAMBRINUS

Siedo al nostro solito
tavolino marmoverde
- danzatrici di stucco si rincorrono
nei fregi del soffitto
floreale -
cose che ormai non sai
di me di te del mondo
si sommano al non detto
fra noi, fanno distanza:
ah la tua voce la nostra
abituale sommessa infelicità
il balsamo amicale
sulle ferite dell'anima
i discorsi senza uscita:
ma tu hai trovato la porta
contesta d'ombra e silenzio
da sola
e non mi hai dato
la mano.

mercoledì 18 marzo 2009

DEFINIZIONE DI MOBBING

"Devono mirare a discriminare, screditare o, comunque, danneggiare il lavoratore nella propria carriera, status, potere informale e formale, grado di influenza sugli altri, rimozione da incarichi, esclusione o immotivata marginalizzazione dalla normale comunicazione aziendale, sottostima sistematica dei risultati."

lunedì 16 marzo 2009

DEPOSITARLA

Depositarla in un cuore
questa ricchezza-armonia
che mi cresce dentro, ignorata
dagli occhi di vetro dei giovani
dai frettolosi, dagli arroganti
cultori di un'impossibile
fontana della giovinezza
imbalsamati nei lifting, fantocci
patetici di un polveroso
museo delle cere.

domenica 15 marzo 2009

E' QUASI PRIMAVERA :-)

venerdì 13 marzo 2009

LA FIGLIA RIBELLE 3a parte

Quella notte non dormii, strani fantasmi spuntavano dalla finestra aperta, cosa mi stava succedendo e perchè ero ancora lì? Ci pensai a lungo, ormai avevo raggiunto l'età anagrafica per poter andar via senza essere riportata indietro all'inferno. Mi alzai molto presto, stranamente prima di mia madre che era la prima a tirarsi su dal letto per preparare i panini che i miei fratelli si portavano al lavoro. Fui molto paziente, avevo raggiunto una strana calma, preparai il caffè, poi con la tazzina fumante uscii fuori a godermi il fresco della mattina in campagna. Quando uscirono tutti , io ero già pronta, preparai poche cose in una valigia rossa, mi misi in tasca i soldi per il treno e fui pronta per il grande viaggio che avrebbe cambiato la mia vita. Mia madre mi guardava un pò in apprensione, i soliti consigli, le solite poche parole, la baciai e lei non sorrise, forse era solo un pò triste perchè mi perdeva di nuovo.
Arrivai alla stazione molto prima della partenza del treno mi aspettavano i miei amici di sempre, uno in particolare, compagno di tante battaglie ( che alla luce di oggi sembrerebbero inutili ), amico di sogni, di partenze, di letture alla stazione, di popcorn al cinema, amico di ideali in comune, contro i soprusi, le ingiustizie che a quell'età ti sembrano ancora più eclatanti, amico di lunghe corse per stabilire il più veloce, amico che ogni donna vorrebbe avere....ma io non lo degnai quasi di uno sguardo, ero troppo proiettata verso la fuga da tutto e tutti, lui compreso. Eppure il vederlo lì alla stazione mi fece troppo male, sembrava che una parte di me morisse con la partenza di quel treno, la mia storia, le nostre vite intrecciate da sogni e paure, incertezze ed esaltazioni....non lo salutai quasi, gli dissi solo : " ritornerò", ma mentivo.
Il capostazione fischiò e le porte vennero chiuse, mi affacciai al finestrino, non sazia di quell'aria che forse non avrei respirato più. Mi salutavano con le mani alzate, strette a pugno, sorrisi, tra me, pensando, sono sempre gli stessi, i miei compagni di giochi...
Appena tutto divenne piccolo piccolo e le loro immagini sbiadirono fino a scomparire cominciai a piangere, senza lacrime, dentro uno squarcio, una ferita profonta, un odio feroce verso chi mi aveva condannato alla fuga, sempre nei suoi confronti, il padre che non avrei mai voluto avere, il mio tormento, la mia appartenenza ad una famiglia così difficile, tutte le colpe che gli addossavo....

mercoledì 11 marzo 2009

OGGI A CASA DI GIULIA



ERI ESPERTA

Eri esperta della lezione del dolore
ti salvava gridarlo nel vento
ora impari un fuoco divorante nel silenzio
il disicanto lentissimo dei giorni.

R.L.

martedì 10 marzo 2009

LILLY E POKER



Sono appena tornato a casa, oggi il cielo è talmente azzurro che sembra diverso dal solito, di un azzurro che delle volte non si può neanche immaginare....
stamane Poker ha ritrovato la sua vecchia amica Lilly...mentre passeggiavo,ad un tratto ha cominciato a tirarmi con una certa foga, mi ha fatto girare per un intero isolato, io non capivo il perchè, finalmente tutto mi è stato chiaro: dall'altra parte dell'isolato c'era Lilly...si sono fatti delle feste incredibili, tra bacetti ed annusatine, anch'io sono rimasto piacevolmente sorpreso di ritrovare la padroncina della bellissima cagnetta.:-)
La signora in questione, oltre ad essere una bella donna, gestisce anche una pasticceria - gelateria, infatti mi ha informato che per questa primavera ci sono delle novità riguardanti i gusti dei suoi ottimi gelati e mi ha invitato a passare da lei, conoscendomi sa bene che sono un buongustaio:-)) Mentre chiacchieravamo di dolci prelibatezze abbiamo notato che i nostri cani si sono fermati contemporaneamente a fissare un punto distante, come si può vedere dalla foto, con una certa attenzione...chi sa il perchè?

lunedì 9 marzo 2009

LA FIGLIA RIBELLE 2a parte

La madre no,poche frasi cortesi, un sorriso sempre triste stampato sul viso: la disfatta della sua vita, la sconfitta!
Aveva partorito undici figli, per fortuna cinque erano morti appena nati, i tempi erano duri nel dopoguerra e sempre per chi è più povero di mezzi la morte arriva prima.
Lei era passata indenne dopo il conflitto infame, somigliava ad una nobildonna e forse lo era.La figlia ribelle non sapeva niente delle sue origini,nè aveva mai visto i nonni, nemmeno una foto, come se tutto fosse stato rimosso, solo brevi accenni, voci di vicini ficcanaso. Si diceva che fosse stata cacciata dai suoi genitori per una scelta d'amore sbagliata, si mormorava provenisse da un'ottima famiglia; lei bella e tanto giovane, quando s'innamorò dell'uomo non ritenuto alla sua altezza! La figlia ascoltava quelle voci e spesso nella sua fervida fantasia di bambina,quasi adolescente, la immaginava quasi come una madonna, come un agnello sacrificale. Si chiedeva spesso chi fosse quell'uomo brutale, irascibile, nevrotico, dedito all'alcool ed alle donne, quell'individuo dall'intelligenza vivace: pittore, cuoco, ruffiano e chissà quant'altro: suo padre.
La bambina cresciuta in fretta, la ragazzina che divorava libri e musica cominciò ad odiarlo. Ogni giorno di più cresceva quell'odio terribile, voleva che morisse, nella sua mente ogni momento si augurava che non tornasse a casa, che scomparisse per sempre, perchè aveva fatto troppo male.
Lui invece si presentava sempre alla stessa ora: alle 13 ed alle otto di sera, bussava alla porta e qualcuno gli apriva...poi iniziava il rito......

sabato 7 marzo 2009

ON. MARA CARFAGNA




Auguri a te......domani è la tua festa....delle pari opportunità.....la maggioranza degli elettori della nostra "PATRIA" ti ha votato, soprattutto le donne....
Auguri a tutte le donne, domani si ripete la festa.

LA FIGLIA RIBELLE 1a parte

Improvvisamente le urlò con ferocia parole infuocate: - tu provieni da una famiglia di alcoolizzati e depressi!!!!-
Queste accuse la colpirono più del previsto, anche se lei si aspettava questo attacco.I suoi occhi si colmarono di lacrime amare che scavarono un solco profondo sul suo bel viso.Si sentì confusa, annientata e non seppe cosa dire: restò muta con il suo dolore ed i suoi ricordi che riaffiorarono alla mente, come braci ardenti sotto i piedi scalzi.Allora si ricordò che un tempo aveva una famiglia: un padre,una madre,due sorelle e tre fratelli.
Le urla salivano fino alla sommità della guercia secolare sotto il suo balcone,in aperta campagna, era l'ora di pranzo, ma il rito si ripeteva anche a cena,sempre uguale,come un dipinto sulla parete: otto persone sedute intorno ad un tavolo imbandito di niente.....Sì, spesso c'era da mangiare tanto e bene, altre volte ci si accontentava, ma era sempre un contendersi un piatto,forse più pieno, un pezzo di prosciutto forse più spesso,....poi le urla, quelle che trapanano il cervello, gli insulti..e lei guardava la scena di cui faceva parte,con una tristezza indescrivibile e forse uguale ad ogni giorno.Allora smetteva di mangiare ,osservava la sua famiglia e si diceva:- " io ne faccio parte - sono così, forse anche peggiore di loro, forse il mio silenzio è più grave!!"
Il rito si esauriva dopo abbondanti bicchieri di vino, poi c'era il caffè,quello era buono,forte,una favola.
Lei non beveva, forse aveva paura di diventare come loro..i suoi fratelli,suo padre.
Si alzava e trovava una scusa per andarsene e tutto il suo percorso,breve ma intenso, in quella famiglia si riduceva ad un addio detto senza parole.Solo la madre forse capiva, ma lei che era solo una ragazzina, si aspettava un bacio,un abbraccio, forse un cenno d'intesa,invece niente, la madre sembrava muta ( non parlava quasi mai) e la figlia si chiedeva come mai fosse così taciturna,non si ribellasse mai.Si sentiva di più lo zio ( lui sordomuto dalla nascita), che quando si arrabbiava, nelle rare visite di cortesia che era costretta a fare, ebbene lui si faceva capire, quasi un rantolo, ma cercava di esprimere il suo scontento e la sua gioia.

giovedì 5 marzo 2009

LA PATATA ( A PATAN' lingua napoletana)



La patata mi fa ritornare piccolo, molto giovane, quando vivevo al mio paesello e ci raccoglievamo tutti intorno al braciere dove appoggiavamo i piedi per scaldarci e/o per fame o per amore mettevamo le patate a cuocere sulle braci, in attesa, con i piedi caldi, che la patata si arrostisse bene, prima di gustarla. Ognuno prendeva la sua patata passandola da una mano all'altra, perchè infuocata..- mammia mia,quegli attimi non potrò mai dimenticarli-, ci veniva dato un piattino dove appoggiavamo la patata sbucciata, cospargendola di sale, veniva distribuito un bel pezzo di pane fritto nell'olio bollente. Pian piano ho incominciato ad amare la vera "patana".....lascio perdere le future....(seghe mentali)... che mi son fatto per questi pasti da me privilegiati....Oggi la mia compagna mi ha preparato addirittura un misto di "patane", con tutti questi gusti a disposizione non sapevo più cosa scegliere, lei infatti le patate le cucina in tutte le salse ed anche senza....
Finisco assaporandomi bene le patate perchè sono un dono della natura, semplici e gustose..ahahahah, come mi piacciono le "patane".
Con affetto Nicolanondoc

martedì 3 marzo 2009

Ragazzo picchiato ingiustamente dalla Polizia 28 febbraio 2009



Un giorno mi hanno detto, non puoi tornare indietro..ed io che ho creduto a tutti,
io sono andato avanti, ma il mondo è sempre uguale e sempre uguale sarà..
Non c'è niente di nuovo.....
Con affetto: Nicolanondoc

lunedì 2 marzo 2009

DENTRO SWAN

- preghiera -


o maria, maria pietosa,
tu che sai del dolore di una rosa che sanguina,
tu che perdoni assassini e puttane,
abbassa le palpebre: siamo qui,
nel reame dei pazzi. nell’utero dormiente
di qualche ego scomodo, e un cane cieco
ci accompagna.

swan