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Il gadget che stava qui è sospeso per 24/48/60 ore.
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.


lunedì 13 ottobre 2008

"Il nostro WiFi unirà l'Amazzonia"

Un vecchio computer, un'antenna ed una serie di materiali facili da reperire. Una tecnologia che in Occidente sarebbe considerata obsoleta. Eppure dei ricercatori del Politecnico di Torino hanno trovato il modo di utilizzarla per creare una connessione senza fili potentissima, capace di inviare dati a centinaia di chilometri di distanza. Ed ora, grazie alla vittoria in un concorso internazionale indetto dalla Banca Mondiale per lo Sviluppo, il loro sistema di trasmissione sarà utilizzato nel cuore dell'Amazzonia per far giungere in infermerie isolate i pareri di medici specialisti o per promuovere la formazione degli studenti di paesi sperduti.

La competizione era mirata ad individuare soluzioni tecnologiche accessibili e capaci di migliorare la qualità della vita nelle aree più povere e a rischio dell'America Latina e dei Caraibi. I ricercatori del Politecnico di Torino, che sono specializzati nella trasmissione wireless e che nel 2007 hanno stabilito un record mondiale inviando dati a 300 chilometri di distanza con un vecchio computer 386, hanno proposto alla Banca Mondiale per lo Sviluppo di costruire una rete per progetti di telemedicina e di formazione a distanza in una delle province più povere dell'Ecuador. E sono stati tra i quattro vincitori del concorso, al quale hanno partecipato ben 141 università ed enti di 27 paesi del mondo. "Oltre al nostro, sono stati selezionati un progetto del MIT di Boston, uno dell'Unicef ed uno dell'Università della Bolivia - continua Trinchero - Ovviamente è una grande soddisfazione".


L'idea alla base è semplice e probabilmente è anche per questo che ha ottenuto un riconoscimento tanto prestigioso. "L'obiettivo è sviluppare dorsali di comunicazione con una tecnologia povera ed a basso consumo - dice il professor Daniele Trinchero del Dipartimento di Elettronica dell'ateneo piemontese - Siamo in grado di riprogrammare un comune pc che, una volta collegato ad un'antenna, si trasforma in un trasmettitore. In questo modo, può assumere il ruolo di access point all'interno di una rete. Il basso costo e la facilità di utilizzo e di manutenzione rendono il sistema ideale per paesi con poche risorse economiche".

L'area selezionata, una regione poverissima, è praticamente senza infrastrutture stradali. Con la connessione messa a punto dal gruppo dell'ateneo piemontese, le unità sanitarie presenti sul territorio, che attualmente offrono solo il primo soccorso, potranno presto consultare i medici di ospedali lontani centinaia di chilometri attraverso collegamenti audio e video. Inoltre, grazie al finanziamento di 96mila dollari messo a disposizione dalla Banca Mondiale, verrà inaugurato anche un sistema di insegnamento a distanza per i bambini dei villaggi, che così potranno studiare, in remoto, con i coetanei delle scuole delle città.

Nei prossimi mesi i ricercatori italiani, che lavorano per il laboratorio "Ixem" del Politecnico torinese (www. ixem. polito. it), partiranno quindi per il Sudamerica. "Nel giro di due mesi insegneremo a chi vive sul posto a montare, configurare e manutenere gli apparati - spiega Daniele Trinchero - Poi li seguiremo per 7-8 mesi durante la fase di utilizzo. Intendiamo trasferire le competenze in modo che le popolazioni locali possano gestire e magari ampliare la rete. Un aspetto importante del nostro sistema, che lo differenzia ad esempio dalle connessioni via satellite, è proprio la semplicità: è più facile intervenire su un pc che su un trasmettitore satellitare".

Fonte: Repubblica.it

11 commenti:

Alessandra ha detto...

Fantastica notizia Nicola! bello pensare che tutta 'sta infernale tecnologia di cui io non capisco proprio niente, possa essere d'aiuto così tanto! grazie per la notizia e un baciooooo!

Ale :)

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Ecco questa sarebbe una "scoperta" da Nobel!

Anna ha detto...

Non so perchè ma mi sono venuti i brividi leggendo questo post! Mi sono emozionata... si leggono così di rado belle notizie che forse non ci si è più abituati. Grazie

Gabryella Costa Fdd ha detto...

senza sfrenatezze mentali eccessive ,io ne sono felice felicissima-Oltre ad essere favorevole verso tutte le tecnologie informtatiche, sono felice della scelta fatta dal politecnico-PORTARE AVANI DI QUELCHE DECENNIO UNA "ZONA MORTA" INDIETRO DI SECOLI è UN SALTO DI QUALITA' PER L'AMAZZONIA,MA SOPRATUTTO è UN FIORE ALL'OCCHIELLO PER IL POLITECNICO-Pensa,per quanto nel 1993 conoscessi bene il sistema attraverso NON internet ma INTRANET,chi mi ha invogliato
(x varie ragioni) a rentrare in questo meccanismo perverso che si è poi trasformato in internet(www) è stao propio il Politecnico di TO,per una ricerca che facevo in quegli anni, su delle parti di un motore particolare,
(per l'industria di produzione meccanica)
sono finita nel loro sito-
Questo mi ha invogliato a iscrivermi alle loro News e a seguire altri lavori in rete-Mi si è riaperto un mondo che per qualche anno avevo parzialmente perso-tutto cio' che arriva dal politecnico di Torino è sempre frutto di"lampadina d'archimede" almeno per me,e ci credo a priori,qualunque sia il progetto

un saluto gabrybabelle

Gabryella Costa Fdd ha detto...

ah,dimenticavo,anch'io possiedo un vecchio computer 386 e funziona benissimo ancora oggi,ha qualche problema non tanto di connessione quanto di velocita di navigazione,ma "tenendolo leggero"nelle su funzionalita' primarie viaggia benissimo-Ovviamente ne ho una cura particolare nella sua componentistica ;-)
gabrybabelle

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Speriamo che tutto vada nei migliore dei modi.
un caro saluto

Nicolanondoc ha detto...

Ciao Gabry, hai un 386 ancora funzionante?
Incredibile !

Io sono partito dal Commodere64, per passare all'ATARI (ricordo ancora la
pubblicità...atari ? Magari!) e poi all'AMIGA e da lì in poi una continua
evoluzione, l'8086, il 286, il 386, il 486 e a seguire tutta la famiglia dei
Pentium.

Chissà quale futuro ci riserveranno i personal computer, negli ultimi vent'anni
hanno fatto una evoluzione che non ha eguali !

Gabry ha detto...

Ho finalmente una bella notizia, sono proprio contenta che la tecnologia possa fare qualcosa di buono.
Un saluto Nicola e buona serata.

Luigina ha detto...

Una bella iniziativa Nicola! Non ti ho dimenticato. Anche se mi son data una pausa vi leggo sempre
Spero di tornare presto in forma

Elsa ha detto...

bello leggere notizie positive ogni tanto...
grazie Nicola.

Gabry ha detto...

Buona Domenica!