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Il gadget che stava qui è sospeso per 24/48/60 ore.
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.


giovedì 1 ottobre 2009

VISTA DAL BASSO 8a parte

buttare giù dal ballatoio, invocando ‘a bonanema (l’estinto), e ogni volta vicini volenterosi la tiravano indietro.
Mio padre era molto alto, era stato infatti granatiere durante la prima guerra mondiale e a tavola ci raccontava spesso episodi di quella sanguinosa
avventura che gli aveva procurato una ferita nel braccio e ferite più profonde nell’animo. Ci raccontava gli assalti alla baionetta sul Monte Grappa, la vita in trincea, ma anche i colloqui con gli austriaci negli intervalli delle battaglie.
Era il nostro Remarque quotidiano.
Era un uomo mite, aveva dovuto interrompere presto gli studi, dopo la III Avviamento (corrispondente più o meno alla nostra terza media), per la morte prematura del padre, ma leggeva molto: in biblioteca aveva le opere di Dickens, di Hugo, di Swift. In gioventù aveva scritto sonetti d’amore per mia madre ed era conosciuto infatti nel quartiere come don Gennarino ‘o pueta.
La mattina, quando si radeva, non fischiettava o cantava, ma recitava ottave dell’Ariosto: “Vaghi boschetti di soavi allori…”, che io ascoltavo deliziata dal letto.
La quarta e la quinta elementari le frequentai nella scuola pubblica intitolata a Giacomo Leopardi. I libri che usavamo erano infarciti di storie di martiri fascisti e a ogni piè sospinto glorificavano le opere e le vittorie del Regime Fascista. Partecipai anche ai Ludi Juveniles e vinsi un premio con uno sciagurato tema sul Duce…


Il sabato andavamo all’adunata nella piazza antistante la Casa del Fascio, intitolata a Filippo Corridoni. Si assisteva all’alzabandiera, io con la mia divisa di Piccola Italiana: blusa bianca di piquet con una grande M colorata sul taschino, gonna nera e la mantella pure nera, chiusa al collo da una catenella dorata, che mi piaceva da morire, solo per quella avrei aderito al Fascismo…
Però le marce mi angosciavano: siccome ero piccola di statura capitavo sempre in prima fila e tenevo stretto stretto il pugno della mano destra, per non sbagliare quando scattava il comando: fianco destr!, perché ero una mancina disturbata e per me, ancora adesso, distinguere la destra dalla sinistra richiede uno sforzo di riflessione.
Quando imparai a scrivere o quando disegnavo, tentavo di farlo con la sinistra, ma tutti mi sgridavano, come avessi commesso chissà quale colpa, per cui sono diventata un’ambidestra imbranata: cucio con la sinistra, ma dalle suore ricamavo con la destra, scrivo con la destra, ma so scrivere anche con la sinistra, con una grafia infantile, cosa di cui si avvaleva mia nipote Maria quando si stancava di fare i compiti – Nonna, scrivi tu con la mano di bambina! – mi diceva (l’altra era la mano di professoressa).
Alla fine dell’anno scolastico 1940-41, in cui avevo terminato la quinta elementare, quando avevo cioè dieci anni, scoppiò la II guerra mondiale

15 commenti:

Pupottina ha detto...

ciao
non mi sembra vero di essere la prima qui che è sempre così frequentato...
buon giovedì ^_______________^

Luigina ha detto...

Splendida la figura di tuo padre che si rade declamando ottave dell'Ariosto. Sempre più avvincente, ma Riri e Nicola che fine hanno fatto?

Adriano Smaldone ha detto...

buon giovedi

Nicolanondoc ha detto...

Eccomi Luigina :-) visto che sono il manutentore dell'isola probabilmente ho fatto qualche confusione, non solo con la punteggiatura: "Vista dal basso" continua nelle etichette Diaro, oppure "Diario di guerra", mò non so se pubblicare di nuovo il seguito, pensa che se Lei scrive la continuazione del Diario povero me :-) RL mi scuserà :-)
Grazie Luigina

Nicolanondoc ha detto...

Ah, un saluto anche a Pupottina e Adriano :-)

Caterina ha detto...

É tanto interessante quello che scrivi. Proprio ora sto insegnando a scuola il fascismo italiano. Leggo con grande interesse che mai i tuoi ricordi.
Bacini:
Kati

Gabry ha detto...

Eccomi qui per rituffarmi nei ricordi del passano in quelle emozioni già vissute ma che sono ben lieta di riprovare.


Unm abbraccio a tutti Voi e buona giornata... e come sempre in particolare a Rirì e Nicola!

marcella candido cianchetti ha detto...

buona giornata vasilli

pierangela ha detto...

ciao a tutti, buona giornata





ps ieri ho avuto una giornata che non dimenticherò.

Gabry ha detto...

Yes i porcini mi piacciano....a me piace tutto !!!!!

Sul blog ho messo il video dei cuccioli del parco che ho fatto prima di darli in affidamento allo loro nuova famiglia...

Un abbraccio!

calendula ha detto...

io sono assolutamente affascinata e stordita da tutti questi colori sapori luci... meraviglioso.... lo rileggerei cento volte senza stancarmi..........

Anonimo ha detto...

Ho letto questa parte di racconto.Purtroppo ho perso le altre (magari in una prossima giornata un tantino più libera le recupero!)...
E' molto bello!
La memoria storica del nostro Paese non deve morire.Ricordo i racconti di mio nonno...
Bella testimonianza :)

Gabry ha detto...

Hai visto che teneroni che erano, certo è dispiaciuto darli via, ma come si faceva a tenerli con tutti questi cani, tra i miei quelli della mia amica quelli del parco praticamente eravamo a quota 10.

No le mie pelosette non hanno sofferto il distacco perchè i cuccuioli erano a casa della mia amica con i suoi cani, quelli hanno sofferto il distacco specialmente il suo piccolo Rocky(incrocio con chihuahua) che giocava moltissimo con loro visto che era della stessa stazza, ma tempo un paio di giorrni e si è ripreso.

Un abbraccio ad entrambi e buon sabato!!!

marcella candido cianchetti ha detto...

buon wend vasilli

Pupottina ha detto...

Ormai lo hai capito: Pupottina il weekend scompare, ma oggi vuole strafare lasciando un augurio speciale: buon weekend ^____________^