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Il gadget che stava qui è sospeso per 24/48/60 ore.
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.


venerdì 18 settembre 2009

VISTA DAL BASSO 2a parte

quando tornava a casa, raccontava storie favolose, che suscitavano in me invidia e ammirazione: la suora aveva invitato gli alunni a far posto all’angelo custode e allora lei si era seduta in punta al banco, per dare spazio alle ali…
Nina a sua volta era un po’ gelosa nei miei confronti, come spesso accade ai fratelli maggiori, che vedono l’attenzione dei genitori spostarsi sull’ultimo nato, anche se lei restò sempre la preferita di mia madre.
Mi faceva dispetti: una volta mi disse di inginocchiarmi su un’erba speciale ed io come una stupida eseguii e mi ritrovai con le ginocchia e la pelle delle gambe che mi bruciavano: erano ortiche!
Tra lei e me c’era stata un’altra bambina, col mio stesso nome, che era morta ad un anno per un colpo di sole. Disattenzione dei miei genitori? In casa nessuno ne parlava mai, né esistevano sue fotografie, seppi di lei da mia cugina Luisa.
Col tempo capii che ero nata pe’ supponta, per soppiantare la morticina e che mia madre, avendo sperato di avere finalmente il sospirato maschio, era rimasta ancora una volta delusa, io infatti la conobbi già incupita e dolente.
La mia sorella maggiore Giuseppina aveva sette anni più di me, distanza per me abissale: quando io varcavo la soglia dei quattro anni, lei ne aveva già undici, già masticava il latino ( che allora si studiava fin dalla prima media), andava da sola a Montesanto con la ferrovia Cumana per frequentare le medie ( a Fuorigrotta allora c’erano solo le elementari) e favoleggiava di biscotti ripieni di marmellata di amarena, che mi facevano desiderare di diventare grande, per poter assaggiare anch’io tanta leccornia…
Quando finalmente andai anch’io alle medie e potei comprarne, trovai un negozietto polveroso e biscotti ammuffiti, ma intanto era passata la guerra a distruggere miti piccoli e grandi…
Così pure mi deluse la poltrona del Venerabile Nonsochi, collocata nella sacrestia di una vecchia chiesa, dove le ragazze andavano a sedersi prima di affrontare i compiti in classe, per sollecitare aiuto e/o ispirazione: trovai una poltroncina sfondata, ricoperta da un lenzuolo lercio, e non mi sedetti.
A sei anni mia madre si decise a mandarmi a scuola e, siccome sapevo già leggere e scrivere, chiese di iscrivermi direttamente in seconda classe, La direttrice fece qualche obiezione, ma mia madre fu perentoria nella sua richiesta e alla fine fu accontentata senza ulteriori verifiche.
Così mi ritrovai in un’aula enorme, dove c’erano almeno una trentina di bambini e bambine vocianti, distribuiti per file, in quei vecchi banchi formati da una panchetta di legno e da un piano inclinato, col calamaio al centro, riempiti con l’inchiostro in cui intingere la penna col pennino. Nel quaderno avevamo perciò una carta assorbente, con cui asciugare l’inchiostro alla fine di ogni pagina scritta.
La maestra, suor Maria, indispettita dal mio arrivo ad anno scolastico inoltrato, mi mise nella fila degli asini, accanto ad un maschietto, una specie di Franti, che, con mio terrore, faceva grandi macchie d’inchiostro su ogni pagina dei suoi quaderni, senza nemmeno asciugare! Temevo che avrebbe sporcato anche il mio, ma lui , per fortuna, tutto compreso nel suo compito trasgressivo, non mi degnò di uno sguardo

15 commenti:

Pupottina ha detto...

quanti ricordi e quante emozioni che il tempo non può cancellare!
^_____________^

Anna ha detto...

Mi è sembrato di scorgere un tono malinconico, triste in questa seconda parte. Forse crescendo e cominciano a capire si dissolvono i veli fantastici e la realtà diventa più dura da vivere. Un abbraccio

Caterina ha detto...

Leggo con tanta interesse questa storia. Ha il sapore di una realtá vissuta. Mi ricordo anch'io all'inchiostro, alla penna col pennino, alla carta assorbente e ai vecchi banchi descritti da te, ai disagi, alle paure di fare delle macchie. Ma basta con la mia nostalgia. Aspetto la tarza parte:))
Bacini:
Kati

Luigina ha detto...

Brava Riri' Anche questa volta hai saputo far rivivere, con la spontaneità e la verve che ti contraddistingue anche ora, la tua infanzia, che ha molti punti in comune con la mia. Ti leggo molto volentieri e aspetto il seguito. Bacioni

il monticiano ha detto...

Mi devo unire alle blogger che mi precedono perchè quei ricordi che tu hai raccontato sono tornati tutti anche nella mia mente e vedo quelle cose che tu hai descritto come se le avessi quì davanti gli occhi in questo momento.
Io però non sono andato a scuola dalle suore.

Luigina ha detto...

Chiedo scusa a R.L. per averla scambiata per Rirì, ma non ritiro i complimenti che ho fatto anche nella prima puntata, anzi li rinnovo, perché conoscevo l'autrice solo come eccellente poetessa, ma come narratrice mi piace ancora di più.

ELisa ha detto...

"IL TEMPO E UN GRAN SIGNORE..."
dolce notte e una felice fine settimana a te :-) Lisa

amatamari© ha detto...

E' stata una infanzia felice? Chissà, forse se lo chiedessi a quella bambina lei risponderebbe di sì, con un sorriso.
All'adulta voce narrante un grazie: non sempre è facile tradurre in lievi parole i sentimenti profondi.

Gabry ha detto...

Un ulteriore tuffo nei ricordi.... i banchi con il calamaio pieno di inchiosto al centro e quei maledetti pennini che si spuntavano sempre... erano i suoi ultimi anni di vita... fu soppiantato dall'avvento della penna a sfera... La BIC....
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Un abbraccio a tutti Voi e buon fine settimana!

marcella candido cianchetti ha detto...

buon san gennaro ieri ho preparato una genovese doc! vasilli

loto.blu ha detto...

Un caro saluto...un racconto interessante.

ELisa ha detto...

buon domenica con sorriso... lisa

Gabry ha detto...

Buona domenica!!!

marcella candido cianchetti ha detto...

buona domenica ieri ho fatto e pappato una genovese doc! vasilli

Anonimo ha detto...

Scusate la mia latitanza...ogni tanto gli impegni mi risucchiano!

Sono off topic.
Auguro una buona domenica a tutti :)