A volte, dopo i giochi, ci faceva recitare il rosario, ma io, mentre sfilavano i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi e rispondevo meccanicamente alle Ave Maria, guardavo affascinata una goccia che le pendeva dal naso appuntito, che lei non asciugava e che oscillava senza mai cadere per tutto il tempo.
Gli altri miei giochi erano solitari, o con la bambola o con la scatola dei bottoni
(mia madre, che cuciva i nostri vestiti, ne aveva molti, di ogni colore e dimensione) o, avvolta in un vecchio scialle colorato, immaginavo d’essere una regina, oppure semplicemente osservavo i giochi degli altri bambini sotto la mia finestra: la campana, lo strummolo (una trottolina che si tirava con una cordicella) le corse sui monopattini di legno…
I grandi facevano discorsi che mi piaceva tanto ascoltare, soprattutto quelli di mia zia Rosina (sorella di mio padre) quando veniva in visita: parlava e gesticolava in modo molto colorito, a volte abbassava la voce e io con disappunto capivo che dovevo uscire dalla stanza, a volte tuttavia riuscivo a cogliere frammenti di frasi:
- chilli dduie accussì se ne so’ fuiute –(quei due alla fine se ne sono fuggiti) Dove erano fuggiti e perché? Continuavano sempre a fuggire? Forse in un bosco, luogo misterioso per eccellenza, come mi insegnavano le fiabe?
Zia Rosina abitava in un palazzo all’ultimo piano e aveva un grande terrazzo la loggia, dove stendeva le lenzuola da lei lavate in una tinozza, sfregandole su una tavoletta di legno scannellata. Mia madre invece le lenzuola le faceva lavare da una contadina, che le portava in una grande cesta in bilico sul capo, appoggiata su un panno attorcigliato e le lavava strofinandole su una pietra scabra. Ho saputo anni dopo, con mio grande rammarico, che era morta investita da un’automobile, lei che era abituata a percorrere kilometri a piedi, ma non a scansare le insidie della velocità sulle strade.
Siccome ero mingherlina, avevo diritto ogni tanto allo zampaglione (zabaione),
quanto mi piaceva, ne leccavo fin le ultime tracce torno torno al bicchiere…Mi piacevano però molto meno l’olio di fegato di merluzzo e l’olio di ricino, alla bisogna, o le iniezioni ricostituenti che mi faceva zio Vincenzino, il marito di zia Rosina, che ogni volta mi diceva sadicamente: “Hai sentito qualcosa? Io non ho sentito niente!” Quanto lo odiavo!
In casa rendevo piccoli servigi: spazzavo,spolveravo,soffiavo per alimentare il fuoco con un ventaglio di paglia davanti alla fornacella (solo più tardi arrivò il fornello a gas!), scacciavo le mosche, prima di socchiudere le imposte, con il sciosciamosche (scacciamosche).
Mi piaceva soprattutto spazzare, ma un giorno che fui troppo zelante, scostando un vecchio cesto di sotto al focolare, mi ritrovai col pavimento invaso dagli scarrafoni (scarafaggi), ne uccisi quanti ne potei con la scopa, furiosa e inorridita, quasi mi fossi scontrata con forze oscure annidate nella casa e pronte a sopraffarmi.
D’estate allargavo la lana sulla loggia di mia zia Rosina: si trattava di estendere i fiocchi di lana dei materassi che, essendo stati lavati, si erano ammassati: un lavoro lungo e faticoso, che però mi piaceva, nonostante alla fine mi dolessero le mani.
Una finestra sul Mondo
Arte - L'immagine del giorno
Astronomia - Un'immagine al giorno
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.
venerdì 25 settembre 2009
VISTA DAL BASSO 5a parte
Pubblicato da R.L. alle 11:34
Etichette: diario, racconto, VISTA DAL BASSO
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16 commenti:
torno,,,,,eeee,torno a leggerti sto sistemando questo qui nuovo nuovo,si c'e tanto dentro ma ho solo traslocato parte dei post di tre blog qui,ma comunque continuo anche nel vecchio ,scappo poi torno giurin giuretta
http://gabrybabelle.wordpress.com
Caspita!Quinta parte???
Dovrò leggere tutto!!!:)
Bello bello sempre più bello. Mi piace leggere questi ricordi, mi riportano immagini anche della mia infanzia! aspetto il seguito. ;)
Bellissimi affreschi di vita quotidiana di una bambina e di una famiglia che inteneriscono e, per come li sai descrivere tu, sembra di stare lì con te, indietro nel tempo.
Aspetto sempre piú il seguito della storia. Mi rianimano intanto anche i miei ricordi quasi dimenticati.
Bacini:
Kati
... e io leggo ... continua, e bello tornare indietro nel
tempo :-)
una serena buona notte a voi :-)
Out Topic:
sai Riri,Visto il kaos provocato
(hai letto di quello strz di scajola?che dice?)
c'è solo da sperare che ci sia finalmente chi ha veramente coraggio e non abbassa le mutande,non arretra,non offre il deretano per pochi cents
Mamma mia una valanga di ricordi con questo nuovo spezzone di vita vissuta... si si... il rosario con le suore... la lavandaia che veniva a casa per lavare le lenzuola perchè la lavatrice non esisteva... io al posto del monopattino giocavo con il "carruocciolo" in strada tanto di macchine ne passava una ogni morte di papa... quanti bei ricordi!!!
Un abbraccio a tutti e buon fine settuimana!
e aalora buona giornata con gli amici e relativi spignattamenti vasilli
buon fine settimana un saluto a Giulia, un bacio a Gabriellino, e una coccola a poker.
Questi ricordi devono accompagnarci ogni giorno: grazie a questi siamo ciò che siamo.
Un caro saluto.
Mi sembra di vederti. ipnotizzata dalla goccia che pende dal naso della suora che recita il rosario;))) Ho un ricordo simile anch'io e mentre ti leggo mi sembra di vedere scorrere anche nella mia mente tanti flash della mia infanzia insieme alla tua
buona domenica vasilli
Buona Domenica!
buona domenica a tutti voi. Ho scoperto qusto nuovo blog e ho letto "Vista dal basso 6a parte". Per alcuni, racconti di altri tempi, per me racconti di tempi non troppo lontani.
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