La suora a un certo punto fece il dettato e, passando accanto al mio banco, vide con stupore che avevo scritto tutto in bell’ordine, senza fare neppure un errore.
Fui subito promossa al primo banco di un’altra fila e iniziò così la mia brillante carriera scolastica.
Pure un errore lo feci, ma voluto: dopo aver raccontato la strage degli innocenti la maestra ci disse di scrivere dei “pensierini” e quando vide il mio compito, stupita, mi rimproverò: - Come mai avevo scritto il nome di Erode con la lettera minuscola, io, così brava? – Non risposi una parola, non osai dirle che l’avevo fatto per punire quel re così cattivo!
Sulla prima pagina del libro di lettura c’era, in basso, un bambino piccolo piccolo e lungo il bordo un vecchio signore, così alto che la lunghezza della pagina non gli bastava, sicché aveva le spalle e la testa piegati lungo il margine superiore.
La scritta recitava:
Qual è la prima virtù del bambino? L’ubbidienza.
Qual è la seconda virtù del bambino? L’ubbidienza.
La terza ve la lascio indovinare.
L’anno dopo, in terza elementare, ricordo il quadro del re, con la scritta: Vittorio Emanuele III, per grazia di Dio e per volontà della Nazione (un vero ossimoro!) re d’Italia e d’Albania e imperatore d’Etiopia.
Frequentavo il catechismo nella chiesa parrocchiale, lo sapevo tutto a memoria: i sette vizi capitali, le tre virtù teologali le sette opere di misericordia corporale (l’ultima: - seppellire i morti - mi lasciava alquanto perplessa: bisognava scavare? E come?). Molte cose mi rimanevano oscure, come gli atti impuri del sesto comandamento, ma non ero abituata a fare domande ai grandi, mi arrovellavo in silenzio.
Feci la prima comunione quell’anno: Vestita di bianco, con un giglio e una candela in mano e due ali d’angelo appiccicate alle spalle, guidavo la fila delle comunicande, incaricata di leggere una preghiera speciale nel corso della messa, in piedi su una sedia. Dalla commozione, mi tremavano le mani e stavo quasi per cadere, quando una suora se ne accorse e venne ad aiutarmi.
Leggevo tantissimo, dalle favole ai libri Salani a quelli della Scala D’Oro e ai racconti di Anna Vertua Gentile, dove gli operai erano sempre ubriaconi e le mogli scapigliate coi bambini macilenti aggrappati alla veste ad aspettarli fuori dell’osteria, salvati alla fine da ricche dame generosissime.
Lessi e rilessi le fiabe di Andersen, i romanzi di Dickens, i libri della Alcott, ma la pagina che mi segnò più di tutte fu quella dei Miserabili, dove si narra dell’evaso, che, accolto da un prete, lo deruba dei candelieri d’argento: catturato, viene riportato dalle guardie davanti al suo ospite, che afferma d’averglieli regalati e lo fa liberare: fu una grande lezione di bontà e di pietà.
Nella chiesa vicino casa mi attirava in modo particolare una statua di S. Vincenzo, vestito da monaco, con una specie di ricciolo rosso sulla testa, che voleva essere la fiamma della predicazione e in mano un libro aperto, con un’iscrizione in latino: TIMETE DEUM ET DATE ILLI HONOREM.
Una finestra sul Mondo
Arte - L'immagine del giorno
Astronomia - Un'immagine al giorno
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.
domenica 20 settembre 2009
VISTA DAL BASSO 3a parte
Pubblicato da R.L. alle 12:32
Etichette: diario, racconto, VISTA DAL BASSO
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
13 commenti:
riri, dimmi che i libri della Scala d'Oro erano quelli piuttosto grandi rispetto ai libri normali e avevano la copertina grigia e io mi commuoverò fino alle lacrime.
Io invece a scuola ero un disastro... nessun quaderno è mai stato in ordine nemmeno quello "del direttore" con la copertina nera... in compenso sapevo il catechismo a memoria tanto che in una gara regionale sono arrivata seconda....ahahah particamente come diceva la suora ...in me regnavano il diavolo e l'acqua santa insieme....ahahahh!!!
Un abbraccio ad entrambi e buon inizio di questa nuova settimana!
Non ricordo se i libri della Scala d'oro avessero la copertina grigia, mi pare fosse cartonata e certamente i libri erano più grandi del normale. Ma la loro maggiore caratteristica era che riassumevano i capolavori della letteratura mondiale ( Don Chisciotte, i Miserabili ecc..),per metterli alla portata dei ragazzi. R. L.
ciao riri
scusa l'assenza del weekend... ha piovuto e ne ho approfittato per pulire tutta la casa... che almeno ora splende e per riposarmi un una sala del cinema multisala con un film adrenalinico... altrimenti per la stanchezza avrei preso sonno... quanto avrei voluto un weekend rilassante!!! o almeno più lungo per potermi anche riposare un po'... invece fra mezz'ora inizia la nuova settimana lavorativa e tutto sarà rimandato al prossimo weekend.... ^_________^
un abbraccio
scopriti un'adorabile allieva diligente dalle suore non mi stupisce affatto. è così che ti immagino da bambina. ed il voler essere come gli altri e fare un errore è un modo per sentirsi amica degli altri bambini... lo fanno ancora adesso i bambini che odiano essere considerati i primi della classe quasi fanno a gara per seminare errori...
quante cose ricordi della tua infanzia....io fatico a ricordare anche i nomi dei miei compagni di scuola... è vero che con il tempo ci siamo persi tutti... elementari, medie, superiori, università... non si riesce a ricordare i nomi di tutti.... forse anche per questo facebook per me resta una cosa inutile...
Cara R.L.,
mi fai ricordare alla mia infanzia. Anch'io ero abbastanza diligente. Volevo convenire alle aspettative. Entrando a scuola sapevo giá leggere che mi piaceva tanto. Mi ricordo fra l'altro ad una poesia che mi ha commosso tanto. Cerco di tradurtene una piccola parte: L'estate é finita, vengono i venti freschi, la cinciallegra é molto triste perché vorrebbe anche lei mettersi in viaggio, ma poverina non riesce a comprare delle scarpe da nessuna parte...
Quando io frequentavo gli elementari da noi era dittatura communista. Da noi hanno chiuso le scuole della chiesa ed quasi perseguitavano i religiosi. A scuola hanno proibito insegnare il catechismo. Noi con i fratelli e con altri siamo andati in parocchia o alla chiesa dopo la messa ad imparare certe cose. Alla mia zia che era insegnante di matematica il suo preside ha proibito di andare alla messa nella cittá dove viveva. Poi piú tardi la dittatura diventava piú morbida. Ma da noi il communismo era uguale anche all'ateismo e non c'era libertá di pensieri.
Tanti bacini:
Kati
riri, perdona l'errore e la distrazione... pensavo che R. stesse per riri...
ancora buon inizio settimana anche a nicola ^__________^
ciao, sono contenta che ti sia piaciuta la sfilata, un abbraccio
L'u,timo pezzo del'articolo, è una grande lezione di umanità.
ECCOCI ... un altra settimana che inizia :-)
Bel racconto, ci fai diventare sentimalisti... ricordi belli, o meno, ma sempre sono i nostri.
approffitto a lasciare un abbraccio a cari amici, Aldo,Pupattina,e Caterina. :-)
Ma lo sai che proprio da tuo blog scoperta Caterina, e quando entrai, scopri che ungherese come me... e stato un piacere grande :-)
La via del blog sono infiniti.
Cara riri e nicola un abbraccio con affetto e buona settimana a tutti gli amici della Isola :-) Lisa
O______O ops!! son stanca...
volevo scrivere che
ci fai diventare SENTIMENTALISTI! [scusa] baci
Rirì,
Un grande abbraccio
Ornella
Scusa R.L. se son rimasta indietro nella lettura del tuo bel racconto della tua infanzia dove ritrovo molto anche della mia.Il temporale di domenica notte mi ha messo ko il modem router e la scheda di rete del mio PC percioò ho avuto per 24 ore un collegamento di fortuna che non mi permetteva di fare molto. Un grazie di cuore anche a Nicola che ha avuto pietà dei miei occhi: ora posso leggere benissimo il testo con il colore scelto che risalta benissimo sullo sfondo verde. Un abbraccio a tutta l'isola
Posta un commento