La mia obergin aveva appena lasciato la baia del faro, quando il sonno mi colse implacabile infatti la stanchezza di quei giorni fù tale da togliermi le forze.
Sentivo solo il dolce carezzare dell’aria sulle gote e mi staccai dal mondo reale perdendomi nei meandri dei miei sogni. Si amici, mi addormentai come un pupo.
Il mare era un po’ agitato, pareva che la mia obergin desse fastidio al dio Nettuno. Inquietamente all’orizzonte vidi nuvole nere che lentamente si avvicinavano e la paura si stava insinuando nelle pieghe dei miei pensieri.
Immediatamente spensi il motore e cercai di ascoltare cosa il vento mi raccontava, ma le nubi si avvicinavano sempre di più. La mia Obergin ebbe un sussulto laterale, che spostò la prua verso ovest e mi accorsi di un puntino indefinito. In quel momento la mia speranza riprese vigore come una fiamma in un caminetto che al gettar di legna rivive.
Riaccesi il motore e girai a manetta la manopola del gas.
Il puntino si ingrandiva sempre di più, man mano mi avvicinavo e i confini diventavano sempre più definiti. Vidi una figura che pareva far gesti strani, mi accorsi che sventolava un fazzoletto rosso e con mia immensa sorpresa notai che era Nicola.
Attraccai incredulo nel porticciolo immerso nell’euforia dello scampato pericolo, intanto Nicola e Rosi mi aiutarono a mettere in salvo la mia Obergin.
Scesi con un balzo e I due amici mi accolsero nella loro capanna ofrendomi una cenetta che solo Rosi poteva fare. La notte venne un acquazzone che se fossi rimasto in mare mi sarebbe stata fatale sia per me che per la mia magnifica Obergin.
Il giorno dopo iniziai a costruire la mia capanna e con Nicola decidemmo di costruire un villaggio usando i materiali trovati su quel suolo nuovo e meravigliosamente rigoglioso. Nicola mi insegnò da fare i mattoni e io provai a creare del cemento. Lentamente riuscimmo a fare una buona quantità di materiale, e in accordo con Rosi prendemmo la decisione di fare anche un faro, per aiutare le persone che passavano di lì ad orientarsi. Erano passati alcuni giorni dal mio approdo sull’isola, e mi risvegliò un forte rumore. Ancora mezzo addormentato, scrutai le onde e la spiaggia, tutto ad un tratto vidi dei resti di legname i quali potevano essere di un imbarcazione. Mi fiondai per comprendere se vi erano anche uomini su quell’imbarcazione con il cuore in gola raggiunsi i resti in un lampo. Mi si gelò il sangue quando vidi un corpo inerte sulla spiaggia riverso con la faccia nascosta da un piccolo cespuglio. Vidi che non dava segni di vita ed allora mi affrettai a raggiungere quella sagoma. Tirai verso di me quel corpo inerte scoprendo così la faccia pallida e il tempo si fermò quando vidi che quell’uomo era Nigel
Una finestra sul Mondo
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Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.
mercoledì 14 novembre 2007
avventura nell'isola che c'è n.2
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11 commenti:
Ma senti questo! Per forza ero riverso a terra: mi avevi vuotato la dispensa e stavo morto di fame!
Ecco che incomincia a popolarsi l'isola che c'é,
controllate che in faro sia sempre acceso.
ma il faro è acceso....
> ma il faro è acceso....
E lei lo sa ;-)
sta sorvegliando l'oceano....
> sta sorvegliando l'oceano....
sto sorvegliando l'ocean.ia ;-)
>Per forza ero riverso a terra: mi >avevi vuotato la dispensa e stavo >morto di fame!
ROTFL :-)))
Caro Luca, meglio cambiare isola e dispensa, perché Nigel ormai ti ha preso di mira.
Il povero Nigel non era quasi morto di inedia, stava lì in attesa di qualche naufrago/a, sicuramente per farsi fare la respirazione artificiale...era tutta una messa in scena, poi arrivò......
continua
Cari amici, io vi sto raccontando ciò che successe durante l'attraversata e la nascita dell'isola, le cose dopo vabhè....la dispensa....che centra con il naufragio? la dispensa l'ho fatta fuori ora allora..ops! ...insomma questo è quello che accadde! :-)
Il nostro caro guardiano più furbo della volpe, per la respirazione artificiale gli mandiamo tomaso, visto che lui è più allenato di tutti noi, a più respiro ;)))))
Sono in difficoltà la mia vecchia barca con un piccolo fuori bordo fa sempre i capricci, forse spero di arrivarci intanto voi mettetelo a pancia in giù e ballate la tarantella sopra la sua schiena questo aiuta a scaricare il resto dell'acqua.
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