Mani incessanti
di mia nonna
che tagliuzzavano erbe
rimestavano minestroni
domavano col ferro da stiro
montagne di panni, abiti
stropicciati: com’era
bello il luccichio dai fori
della carbonella accesa,
intrecciavano fili colorati
di lana con l’uncinetto
(detto cruscé in quel francese
domestico così delizioso su
familiari labbra femminili), a tener calde
le membra d’innumerevoli nipoti:
volavano sul lavoro ali di colibrì
alacri mani operose in ogni
pausa, anche di preghiera,
mani di vite sottovoce, d’umili certezze
a ingentilire alleggerire il quotidiano
travaglio, mani della mia infanzia,
ricolme di domestiche sapienze, ormai
perdute nel nostro veloce tempo digitale.
martedì 20 novembre 2007
MANI ANTICHE
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2 commenti:
bellissima profumata di semplicità anche se più vicina alla prosa che alla poesia
E bella mentre la stavo leggendo mi sono ricordato della mia nonna, una vecchia che sapeva fare tutto, uno sguardo profondo di poche parole con quella gonna che la copriva fino ai piedi un fazzoletto nero come copri capo, ho pianto tanto quel giorno che morì, già sono passati oltre 70'anni.
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