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sabato 30 aprile 2011
mercoledì 27 aprile 2011
E tu ce l'hai l'Ipad????
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Nicolanondoc
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domenica 24 aprile 2011
25 APRILE
Ecco una di quelle notizie che in Italia i giornali proprio non vogliono dirci. Eppure, riguarda l'Italia. Riguarda noi.
Pensate  che... se nei giorni scorsi vi foste trovati/e a sfogliare qualche  quotidiano di un qualunque Paese situato dall'altra parte dell'Adriatico  (Grecia, Macedonia, Kosovo, Albania, Montenegro, Croazia, Serbia,  Bosnia-Erzegovia, Slovenia), avreste trovato questa storia sulle prime  pagine. In Montenegro e Kosovo addirittura in prima pagina.
E tutti gridano allo scandalo. In nove nazioni, e non so quanti milioni di abitanti.
E si parla di Italia.
E in Italia... silenzio!!!
Bene. Vuol dire che la raccontiamo qui.
Prima però ci vuole una breve digressione su come funziona il mondo delle dogane di frontiera dell'Unione Europea.
(non sono esperto, se dovessi dire qualche imprecisione, bacchettatemi)
Se  io sono un cittadino di Bosnia, o magari di Serbia, e voglio fare un  viaggio in Italia, che è in UE, non mi basta presentarmi alla frontiera  con un passaporto valido, perchè verrei rispedito indietro.
Devo  invece recarmi all'ambasciata italiana del mio Paese (a Sarajevo se sono  bosniaco, a Belgrado se sono serbo), e chiedere il visto di entrata per  l'Italia. Che vale per entrare in Italia e per girare al suo interno.
Se  invece sono un turista e voglio girare mezza europa, quindi non un solo  Paese, devo chiedere un visto diverso: un visto che mi permette di  girare tutta l'UE, tutta l'area soggetta al trattato di Shengen. Un  visto che per l'appunto si chiama visto Schengen. Quindi, se sono turco,  vado ad una qualunque ambasciata di un Paese dell'UE con il mio  passaporto, e chiedo umilmente che mi venga rilasciato il visto  Schengen.
Ovviamente, se sono turco, devo andare ad un'amasciata di  un Paese UE che sta a Istanbul, non posso andare a Belgrado, o a  Sarajevo o... a Podgorica.
Ora, veniamo a noi ed alla storiaccia.
Che  dalla regione sud dei balcani parta un corridoio privilegiato di  immigrazione irregolare verso i Paesi dell'Unione Europea, quindi in  area dove vige il trattato di Schengen, non è certo cosa nuova.
Sappiamo  tutti bene che attraverso Kosovo e Montenegro i migranti passano,  soggetti a sfruttamenti e pagamenti spesso inimmaginabili verso la costa  della Puglia, e da lì si diffondono in tutta l'area Schengen.
Nulla di nuovo.
Sappiamo  che una volta giunti in Italia, se nessuno li becca allo sbarco, allora  ok, vanno via. Se li si becca, li si rinchiude in un CPT e poi (forse)  li si rimanda indietro. Qualcuno racconta quel che gli è successo, altri  invece... sapendo che stanno per tornare indietro hanno paura di  parlare. Ma qualcuno racconta, e dice quanto diavolo ha pagato per un  trasbordo clandestino attraverso l'Adriatico.
Ma ora, attraversiamo  l'Adriatico, andiamo in Montenegro, e fermiamoci a Podgorica, capitale  della Republika Crna Gora, che in serbo vuol dire appunto Monte Negro.
A  Podgorica, come in tutte le capitali, ci sono le ambasciate di tutti  gli Stati esteri, dal 3 giugno 2006, giorno dell'indipendenza (prima era  Serbia).
A Podgorica un giorno arriva un signore tedesco, che si  presenta alla polizia montenegrina, e si qualifica come poliziotto  tedesco. E fin qui tutto bene. Proviamo ad immaginare il dialogo tra il  poliziotto tedesco e quelli montenegrini. Non se ne sa molto, ma deve  essere stato qualcosa di questo genere:
Tedesco: "Salve  colleghi, in Germania, durante dei controlli, abbiamo trovato dei  cittadini extracomunitari muniti di passaporto regolare con sopra un  visto Schengen regolare".
Montenegrino: "Beh, allora direi che è tutto regolare..."
Tedesco: "No, per nulla."
Montenegrino: "Scusa collega, e cosa ci sarebbe di irregolare?"
Tedesco:  "C'è che tutti i visti Schengen avevano il timbro di Podgorica".  Montenegrino: "Beh, è normale... tutti i cittadini montenegrini per  avere il visto Schengen devono andare ad una qualunque ambasciata di un  Paese UE a Podgorica!"
Tedesco: "Appunto. Io invece ho detto che in Germania hanno tutti il visto Schengen con il timbro di Podgorica".
Montenegrino: "Ehh? Tutti chi?"
Tedesco:  "Tutti! Turchi, Kosovari, Albanesi, Kurdi, Iraniani, Pakistani, e  perfino Siriani, Ciprioti e disperati del sud est asiatico. Tutti con il  timbro di Podgorica."
Montenegrini (in coro): "Merda!!! Ma che timbro era?"
Tedesco:  "Beh, signori, si tratta di visti Schengen, quindi sono rilasciati, in  questo caso abusivamente, dall'ambasciata di un Paese UE!".
Montenegrini:  "Merda! Le ambiasciate godono dell'extraterritorialità, e non possiamo  intervenire... ma scusi perchè vi siete rivolti a noi? Dovevate  rivolgervi al Ministero degli Esteri del Paese di questa ambasciata che  rilascia i visti abusivi!"
Tedesco: "Ci abbiamo provato, ma non ci  hanno risposto nè calcolati. Quando abbiamo insistito ci hanno mandato a  cagare. Per questo sono venuto da voi, dobbiamo elaborare un piano per  fermarli: gli albanesi che abbiamo fermato in Germania ci hanno  raccontato quanto cazzo hanno dovuto pagare come mazzetta per quei  visti..."
Montenegrino: "Ci dice almeno di quale ambasciata si tratta? Chi è che sta lucrando sul traffico di esseri umani?".
Tedesco: "Certo! Si tratta dell'ambasciata italiana".
Fermiamoci  un attimo e respiriamo forte, perchè qui le cose si fanno delicate.  Penalmente, ma anche eticamente. E diplomaticamente.
Mettiamoci nei  panni del poliziotto montenegrino, che si mette in pieno centro di  Podgorica, davanti all'ambasciata italiana, e si mette a pedinare  chiunque esca.
E pedina di qua, e pedina di là... prima o poi  qualcosa deve pur scovare. E scova qualcuno, non montenegrino e neanche  italiano, che esce dall'ambasciata italiana e va via. E' straniero, in  territorio montenegrino. Il poliziotto lo ferma.
Poliziotto: "Mi favorisca i documenti".
Straniero: "Ecco il mio passaporto".
Il poliziotto controlla il passaporto, e poi sfoglia e vede che ha un bel visto Schengen nuovo nuovo.
Poliziotto: "Va in Europa?"
Straniero: "Si."
Poliziotto: "Ma lei lo sa che il visto Schengen deve riceverlo al suo Paese di residenza???"
Straniero:  "ehm... dunque io... scusi ma in fondo, a lei cosa gliene frega... io  sono kosovaro, il visto per il Montenegro come vede ce l'ho... ehm...  cioè... cioè per lei qui in Montenegro è tutto regolare, su su non  faccia il fiscale...."
Poliziotto: "Guardi sto cercando di dirle che questo visto non è valido. Poi se la beccano in UE sono cazzi suoi eh!"
Straniero:  "Come non è valido??? Ho parlato telefonicamente con l'agenzia di  viaggi! La domanda per il visto l'hanno fatta loro, ho anche pagato!"
Poliziotto: "Quale agenzia di viaggi?"
Straniero: "Quella con la quale parto per l'Europa..."
Poliziotto: "E quanto ha pagato per questo visto?"
Straniero: "Beh mi hanno detto che il costo normale per un visto Schengen è di 2.500 euro, questo ho pagato!"
Poliziotto: "2.500 euro per un visto!!! Dove si trova questa agenzia viaggi?"
Straniero:  "E che ne so... io ho tenuto i contatti con loro solo  telefonicamente... infatti come vede sono venuto io qui a ritirarlo..."
Poliziotto: "L'arresto subito, o prima mi da il numero di telefono di questa agenzia di viaggi?"
Trafiletto apparso sul quotidiano Danas, mentre l'operazione era ancora in corso:
"Un  uomo montenegrino è sospettato per aver guadagnato circa 1 milione di  euro contraffacendo passaporti per gli albanesi del Kosovo ed altri.  Secondo quanto riportato dai media locali, l'organizzazione coinvolta ha  usato un'agenzia di viaggio inesistente che, attraverso l'Ambasciata  italiana in Podgorica, ha messo in circolazione circa 400 visti Schengen  prima che la polizia tedesca e del Montenegro riuscisse ad individuare  la frode.
Si pensa che l'uomo, nei cui confronti è stato emesso un avviso di garanzia, abbia guadagnato tra i 2,000€ e i 2,500€ a visto.
L'Ambasciata  italiana ha già dato il via ad una investigazione interna per  determinare se qualche impiegato ha preso parte alla frode, ed ha  imposto delle restrizioni sui visti di emissione in Podgorica".
Ma  il giorno dopo, le cose cambiano, appaiono le cifre vere, si capisce  che l'inchiesta interna dell'ambasciata non serve e su tutti i giornali  si legge:
"La polizia del Montenegro scopre una traffico di  visti Schengen falsi, messi in circolazione tramite un’agenzia di viaggi  inesistente, utilizzando l'ambasciata italiana di Podgorica. Secondo  quanto riportato dai media locali, due dipendenti dell’Ambasciata  italiana in Montenegro hanno emesso circa 800 visti Schengen destinati  agli albanesi del Kosovo, con un giro di affari di oltre 1,6 milioni di  euro".
Torniamo a noi.
Quindi, l’ambasciata italiana di  Podgorica è rimasta coinvolta in un traffico di visti Schengen falsi,  messi in circolazione tramite un’agenzia di viaggi non registrata,  denominata Avio Travel che ha emesso circa 800 visti Schengen. Una frode  grossa, per un valore che oscillava tra i 2,000€ e i 2,500€ ciascuno,  guadagno che secondo la ricostruzione della polizia, era successivamente  suddiviso tra i dipendenti dell'ambasciata e gli intermediari, che  riuscivano a percepire circa il 10% della somma pagata.
Al momento  sono stati sequestrati i documenti falsi dell’ambasciata italiana, li  stanno consegnando alla direzione dell'Interpol, ce lo racconta il  quotidiano di Podgorica Dan.
Bene. Due dipendenti dell'ambasciata. Saranno due montenegrini che lavoravano come impiegati presso l'ambasciata?
NO.
Come è giusto che sia, vogliamo i nomi.
E vogliamo che se ne parli, in Italia.
Se  agli intermediari andava il 10%, ed il visto veniva venduto a 2.500  euro, vuol dire che in tasca a questi signori finivano 2.250 euro puliti  ed in nero per ogni visto. 2.250 euro strappati dalle tasche di chi?  Dalle tasche di disperati, di poveri, di migranti.
No, non voglio parlare di immigrazione. Voglio parlare semmai di sfruttamento dell'immigrazione, di traffico di esseri umani.
Vogliamo sapere chi si è arricchito.
Ma non dobbiamo cercare molto: ci ha pensato la polizia di Podgorica a scoprire chi sono.
La  polizia montenegrina ha iscritto tra gli indagati Guido Rotelli e  Alessio Ciccaranella, impiegati dell'ambasciata e principali imputati, e  Mersad Licina, abitante a Rozaj e che faceva da intermediario.
Da  notare la posizione di Rotelli che per un motivo che non mi è noto aveva  intuito che la rete tesa dalla polizia stava per scattare. Allora cosa  ha fatto? Un attimo prima che l'operazione iniziasse è corso a  denunciare l’operazione: nel tentativo di non destare sospetti, aveva  avvisato le autorità competenti dell'accaduto depistando così le  indagini nei suoi confronti. Ma gli è andata male.
Lo stesso Rotelli è  stato raggiunto dalla redazione di Podgorica del Dan per avere maggiori  informazioni sull'operazione, ma ha rifiutato qualsiasi tipo di  contatto, rendendosi così irraggiungibile da parte dei giornalisti.
Adesso,  per cortesia, dimostratemi che l'inizio di questo post è sbagliato,  elencandomi le testate italiane di tutti i tipi (giornali, radio, tv)  che hanno parlato qui nel nostro Paese di questa storiaccia.
Grazie.
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Nicolanondoc
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19:43
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sabato 16 aprile 2011
in un ristorante ad Hannover
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Nicolanondoc
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22:07
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Etichette: in un ristorante ad Hannover
martedì 12 aprile 2011
AUGURI DAVIDE FELICE COMPLEANNO :-)

Domani è il tuo compleanno, sono solo 35, faccio fatica a ricordarlo, quando ti dico ancora di prendere l'ombrello:-) Questa volta lo festeggi a Las Vegas, anche se sei li' per lavoro, puoi trasgredire, moderatamente:-)Questa me l'ha suggerita tuo padre e certe volte ha ragione:-) Il tempo che passa ti rende piu' "interessante" ai miei occhi, a volte mi emoziono solo a guardarti, so quanto sei importante, non solo per me, ma per tutti quelli che ti rispettano. Il dono che hai, quello di comunicare con tutti, cosi' semplicemente fa di te un Uomo di valore e mi piace pensare che somigli a me ed a tuo padre.
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riri
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domenica 10 aprile 2011
mercoledì 6 aprile 2011
PURA REALTA' E...REALTA' VIRTUALE
La realtà si presenta senza fronzoli, puo' essere brutta o bella ma è sempre tangibile. La realtà virtuale molto spesso è abbellita, molti si presentano con armi proprie qualche volta, spesso con l'ausilio di wikipedia. La bellezza della realtà virtuale è che il tutto si puo' abbellire, allora si appare un po' poeti, un po' psicologi, spesso si trovano detentori della verità e dispensatori della battuta o parolina magica, gente che crede di fare del bene e tanto altro ancora. Se è vero che dietro il video c'è una persona che si diletta a scrivere, è anche vero che gode dell'anonimato, per cui si presenta con la veste migliore. La vita reale è qualcosa di diverso, ti fa gioire, piangere,credere o non credere nell'esistenza di qualcuno migliore che curi e culli le ferite. A volte sul web si spendono fiumi di parole per esprimere qualcosa che non sempre è condiviso, ma soprattutto spesso è incompreso, proprio perchè non c'è un contatto visivo, a volte è difficile capire e farsi capire.
Pubblicato da
Nicolanondoc
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19:53
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