Una sera dicesti: non voglio crescere - sentivo il tuo peso sul ventre (poter tornare al soffice umido grembo perfetta armonia della simbiosi) nella penombra i capelli mandavano lampi dorati: avevi paura da quando - leggevo una lettera /favola di Gramsci a Delio - gridasti perchè perchè quel babbo era in carcere e seduto sul letto sbarravi gli occhi con le braccia protese a respingere quel mondo d'atroci ragioni, così diverso dal nido in cui t'assediavo incauta d'amore e di troppa dolcezza; da quando - ah il tuo offeso stupore -ti dissi che non era sua la casa che costruiva il muratore in bilico sull'imbalcatura quasi un balletto ai tuoi occhi deliziati; il giorno che mi chiedesti perchè i grandi sono tutti tristi o arrabbiati,io agghiacciai: finiva la tua infanzia d'oro e allegria - da allora aspetto il tuo atto d'accusa ma già lungamente sto scontando la pena.
Una finestra sul Mondo
Arte - L'immagine del giorno
Astronomia - Un'immagine al giorno
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.
venerdì 18 maggio 2012
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6 commenti:
Un testo struggente, bellissimo!
Un post molto forte ma bello nello stesso tempo.
Buon fine settimana.
Ciao da Giuseppe.
Cara Riri, bellissimo questo testo che hai inserito, ho avuto i brividi. Grazie. Ti abbraccio e ti auguro buon fine settimana.
E' stupenda questa poesia, toccante e commovente ... ci riporta indietro nel tempo quando anche noi abbiamo perso l'ingenuità dell'infanzia per iniziare il viaggio della crescita tra le realtà della vita.
Un abbraccio a tutti!
Un testo che trasmette forti emozioni.
Parole intense ed emozionanti in questo testo.
Ciao Gabriella
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